I problemi più urgenti da affrontare in Italia sono la disoccupazione e la pressione fiscale. Su questo punto eletti ed elettori sono d’accordo. Ma è la politica il vero elemento che divide le due categorie. Nessuno dei parlamentari ha inserito i costi della politica fra i tre problemi più urgenti, mentre lo ha fatto ben un cittadino su tre. E quando si va a chiedere quale dovrebbe essere lo stipendio adeguato per un parlamentare, i cittadini rispondono con una cifra media di poco inferiore a 3.000 euro, che diventano quasi il doppio (5.500 euro) nelle risposte dei parlamentari. Per contro, sul reddito mensile minimo di un cittadino “normale” vi è un consenso praticamente unanime su una cifra intorno ai 1300-1400 euro.
Sono solo alcuni dei dati più interessanti che emergono dall’inchiesta “Tra piazza e palazzo. L’Italia nella percezione dei cittadini e dei parlamentari” condotta da Quorum/YouTrend con la collaborazione di AICP – Associazione Italiana Collaboratori Parlamentari. Si tratta della prima inchiesta condotta contemporaneamente su due campioni distinti: uno “classico”, rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne; l’altro, composto da 101 tra deputati e senatori, rappresentativo degli orientamenti politici in seno alle due Assemblee. Proprio quest’ultimo campione costituisce la novità assoluta: in questo tipo di inchieste, infatti, non erano mai stati interpellati dei parlamentari per mettere a confronto le loro risposte con quelle dei loro elettori.
La distanza sui temi della politica non si esaurisce qui: sono ben pochi i cittadini che considerano prioritarie le riforme istituzionali (costituzione, legge elettorale), mentre i parlamentari sono più sensibili verso questi argomenti.
E per quanto riguarda la data delle elezioni, deputati e senatori in stragrande maggioranza indicano come data preferita (nonché quella ritenuta più probabile) il 2018, ossia la scadenza naturale della legislatura. Per contro, quasi un cittadino su due (il 44%) vorrebbe andare alle urne il prima possibile, addirittura a giugno.
Del resto, gli stessi parlamentari sembrano ben consapevoli della – poca – fiducia che i cittadini nutrono verso la politica: interpellati sull’argomento, hanno “indovinato” quasi esattamente la percentuale di chi ha “molta” o “abbastanza” fiducia nel Parlamento: poco più del 20%.
Infine, va segnalata la grande distanza rilevata in tema di immigrazione: quasi 7 italiani su 10 la vedono come un grave problema per l’ordine pubblico e la sicurezza; ma solo il 40% dei parlamentari la pensa allo stesso modo.
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