Domenica in Francia si voterà per il primo turno delle Presidenziali 2012, e saranno incoronati i due sfidanti che si scontreranno al ballottaggio del 6 maggio prossimo. Con grande probabilità accederanno al secondo turno François Hollande per il PS, e il Presidente uscente Nicolas Sarkozy per l’UMP.
Sebbene sia stata una sfida serratissima, i sondaggi, dopo un iniziale testa a testa, si sono attestati su un discreto vantaggio per il socialista Hollande che sembra aver convinto i francesi con il suo programma di maggiore tassazione per i più ricchi e di apertura ai nuovi diritti sociali (come il voto agli stranieri per le elezioni locali, l’eutanasia, le nozze e l’adozione da parte dei gay), facilmente riassumibile con lo slogan Le Changement c’est’ maintenant (Il cambiamento è adesso). Infatti, se oggi si votasse per il secondo turno, sarebbe eletto Presidente con uno scarto di quasi 10 punti. Sarkozy, dopo un’iniziale ripresa nei sondaggi causata dai “fatti di Tolosa”, ha nuovamente perso terreno sullo sfidante, sopratutto a causa della crisi europea che pesa sulle intenzioni di voto di tutti i governi dell’eurozona: sembrerebbe che la sua idea di France forte, di rigore economico e maggiore nazionalismo nelle scelte di bilancio, abbia avuto poco appeal tra i francesi.
Marine Le Pen e Jean-Luc Mèlenchon, i candidati della destra e della sinistra radicale, con programmi assai euroscettici, drenano voti dalle ali estreme di UMP e PS, i cui candidati fanno appello al c.d. voto utile per cercare di recuperare i rispettivi delusi. Sembrerebbe alto rispetto alla media il numero dei cittadini indecisi o astenuti, e questo potrebbe portare sorprese dell’ultimo minuto. Sebbene l’esito di domenica non porterà direttamente alla scelta del vincitore, chi risulterà il più votato sicuramente avrà una marcia in più nel ballottaggio, forte dei voti ottenuti al primo turno, un effetto psicosociale di traino non indifferente in una campagna elettorale rovente.
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