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Censimento: triplicano gli stranieri, crescono le famiglie

A fine aprile sono stati pubblicati i primi risultati del 15° censimento della storia d’Italia, realizzato dall’Istituto nazionale di statistica. Questo tipo di rilevamento si tenne per la prima volta nel 1861, subito dopo l’Unità d’Italia, e da allora è stato ripetuto a intervalli regolari ogni dieci anni (ad eccezione del 1891 per difficoltà finanziarie e del 1941 per motivi bellici). Quest’anno per la prima volta è stata data la possibilità ai cittadini di compilare il questionario via web, e oltre 8 milioni di persone hanno preferito la compilazione online a quella su carta.

In attesa che a giugno arrivino gli aggiornamenti da alcuni comuni superiori ai centomila abitanti, i dati registrati finora indicano un aumento demografico abbastanza consistente: +4,33% rispetto a dieci anni fa; gli italiani al 2011 sono 59.464.644, due milioni e mezzo in più rispetto ai 56.995.744 del 2001. Su questo dato incide notevolmente l’aumento degli stranieri, che in un decennio si sono praticamente triplicati, passando da 1.334.889 agli attuali 3.769.518: più del 6% dell’intera popolazione residente in Italia. Come gli stranieri, sono triplicati anche coloro che dichiarano di abitare in roulotte, baracche e tende.

In Italia, le donne sono di più degli uomini (30.713.702 contro 28.750.942) ma entrambi i sessi sono cresciuti in maniera omogenea rispetto al 2001. Nonostante le difficoltà economiche, aumenta anche il numero delle famiglie (da 21.810.676 a 24.512.012) mentre diminuisce il numero medio di componenti del nucleo familiare (da 2,6 a 2,4).

Il comune più popoloso, nonché quello più esteso, è Roma, mentre quello con meno residenti è Pedesina (SO) con soli 30 abitanti (metà dei quali fa parte del consiglio comunale). Il comune più piccolo per estensione è Fiera di Primiero (TN) con soli 0,2 chilometri quadrati; quello più densamente popolato è Portici (NA) che ha 12.311 abitanti per chilometro quadrato. Il paese che ha aumentato di più gli abitanti (+220,1%, ) in dieci anni è Rognano (PV), mentre Paludi (CS) è quello che ha subito il maggiore calo di popolazione (-41,2%).

Il 70% dei comuni italiani ha meno di 5.000 abitanti: qui vive il 17% della popolazione nazionale, mentre il 23% abita in una delle 45 città che superano i 100.000 abitanti. Il 46% dei cittadini censiti vive al Nord, il 19% al Centro e il 35% al Sud (isole maggiori comprese).

Rispetto al 2001, in Italia si contano 14.176.371 edifici (+11%) e 28.863.604 abitazioni, di cui 23.998.381 occupate da persone residenti (83%): un milione e mezzo di abitazioni in più rispetto al precedente censimento (+ 5,8%). L’Istat ha poi rilevato 9.607.577 numeri civici di cui il 53,4% è di tipo “abitativo”, il 45,9% è “non abitativo” (esercizi commerciali, garage, unità produttive), e lo 0,6% è associato a “complessi di edifici non abitativi” (ospedali, università, caserme). Incrociando il numero di civici ad uso abitativo con il numero di famiglie registrate al medesimo indirizzo è venuto fuori un dato rilevante: 2.708.087 case risultano non occupate o sono abitate da famiglie dimoranti non iscritte all’anagrafe.

Nell’ultimo censimento, infine, emerge una tendenza davvero curiosa: ogni decennio l’Italia vede aumentare la sua superficie di qualche chilometro quadrato. Ma com’è possibile una dato del genere in assenza di guerre e occupazioni territoriali? Semplice: tutto è dovuto allo spostamento dei ghiacciai alpini verso i paesi confinanti come la Svizzera, che sta pensando di fissare i propri confini con l’Italia senza più i ghiacciai alpini come riferimento.

Giuseppe Ceglia

Classe 1987, nasce ad Avellino dove vive fino alla maggiore età. Nel 2005 si trasferisce a Siena dove studia e collabora con il Corriere di Siena. Dopo essersi laureato in comunicazione si trasferisce a Roma per specializzarsi in giornalismo. Dal 2006 è un wikipediano attivo (in particolare, tiene d'occhio tutte le voci riguardanti la sua terra d'origine). Ha collaborato con il Corriere di Siena, Termometro Politico, e YouTrend. Attualmente lavora come addetto stampa e assistente parlamentare.

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