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Meteo: quei cicloni tra USA e Italia

Quello appena trascorso è stato un weekend di paura, fortunatamente, in certe zone, con un epilogo migliore di quello previsto. La tempesta tropicale “Isaac”, dopo aver colpito Cuba e Haiti, ha puntato verso la Florida, quindi Louisiana e New Orleans, dove si è temuto un nuovo Katrina. Un fortissimo terremoto ha poi colpito la scorsa settimana la zona di El Salvador con una scossa di magnitudo 7,4 gradi della scala Richter. Il fenomeno sismico aveva riattivato l’allarme per uno tsunami “con forza distruttiva” che si sarebbe dovuto abbattere nelle coste di El Salvador, ma anche in Costa Rica, Nicaragua, Honduras, Guatemala, Panama e Messico. Lo stato di allerta è poi stato cancellato.

New Orleans riprende vita e respira dopo la grande paura “Isaac” e, seppure svegliatasi ancora nell’acqua, almeno ha registrato la buona notizia che l’occhio dell’uragano, ormai declassato a “tempesta tropicale”, non l’avrebbe più toccata. Dozzine di strade sono ancora inondate e ancora 150mila residenti sono senza luce, ma la fine della pioggia e dei forti venti hanno permesso alla popolazione di iniziare a ripulire la città. Il problema si è spostato verso lo stato del Mississippi, dove si è temuto per la rottura di una diga, la Percy Quin – che avrebbe potuto non tenere provocando lo straripamento del fiume Tangipahoa. Le autorità della Louisiana avevano ordinato l’evacuazione massiccia, circa 60mila persone: nella zona è intervenuto l’esercito e il pericolo sembrerebbe rientrato, grazie anche all’apertura di uno sfogo che ha permesso di controllare la pressione sulla diga.

Ad oggi, negli Stati Uniti il passaggio di “Isaac” ha causato almeno 7 morti, 5 in Louisiana e 2 nel Mississippi, mentre nella regione caraibica, dove la tempesta tropicale “Isaac” era passata nei giorni scorsi, i morti sono stati 23. La situazione è ancora difficile: per quanto riguarda le forniture elettriche, sarebbero almeno 400 mila le persone rimaste senza elettricità in Louisiana, mentre molte delle persone che erano state evacuate non sono ancora riuscite a tornare alle proprie case, che si trovano ancora in territori allagati.

In Italia, invece, “Beatrice”, che secondo alcuni meteorologi avrebbe dovuto scatenare violenti nubifragi in Liguria, e a Genova in particolare, ha provocato sì numerosi danni ma non catastrofici tanto da indurre il direttore del portale web IlMeteo.it Antonio Sanò a scusarsi per aver creato panico nei cittadini liguri ancora memori dell’alluvione del 4 novembre 2011, che causò la morte di 6 persone.

Se però è vero che le previsioni non sono state pienamente centrate è anche vero che, seppure di minore entità e in luoghi diversi da quelli previsti, le conseguenze del passaggio di trombe d’aria, terremoti e nubifragi si sono viste eccome, e soprattutto al centro nord, in Veneto e Piemonte, poi Toscana e Lazio. Tra le conseguenze più pesanti si registra la morte di un uomo a Padova per la caduta di un albero sulla sua auto, la distruzione di Villa Taranto e dell’immenso patrimonio di specie botaniche rare e preziose del suo giardino – meta di turisti da tutto il mondo -, l’allagamento di alcune sale operatorie dell’ospedale di Circolo a Varese, mentre trombe d’aria e violenti temporali hanno investito il ponente ligure, dove si sono registrati incendi e black out a Sanremo, Ventimiglia e Imperia. La tromba d’aria si è poi diretta al centro dove, sul litorale di Ostia e Fiumicino, ha generato il panico tra i bagnanti. Stessa situazione a Giulianova dove è affondato un peschereccio e risulta disperso un marinaio. In Sardegna un violento maestrale ha travolto l’escursione di un gruppo di canoisti partiti da Bosa che sono stati condotti in salvo dalle motovedette della Capitanieria di porto.

E il maltempo non accenna ad arrestarsi: nella notte fra il 2 e il 3 settembre è arrivato il vortice depressionario “Poppea”, formatosi nel Mediterraneo in seguito ai contrasti tra l`aria più fresca che scende dalla Scandinavia con i nostri mari ben più caldi del normale. Nuclei temporaleschi dalla Sardegna e dalla Sicilia risaliranno sul Tirreno e punteranno verso il Lazio, la Toscana, la Campania e anche Roma, dove sono attesi forti acquazzoni. Ma le piogge interesseranno tutte le regioni, specie Umbria, Marche, poi Piemonte e Liguria di Ponente, mentre al sud e sulla Sicilia transiteranno forti temporali. Solo il Veneto orientale, il Friuli-Venezia-Giulia e il Salento verranno in parte risparmiate. Nella nostra penisola, ad essere maggiormente colpite saranno le zone del Lazio e di Roma, con forti piogge fino ad oggi mercoledì 5 settembre.

Nelle zone interessate da precipitazioni le temperature saranno tipicamente autunnali, con 20 gardi di temperatura massima. Il tempo instabile continuerà però fino a mercoledì, mentre da venerdì e nel prossimo weekend tornerà l`estate: arriverà “Bacco”, l’anticiclone che farà impennare la colonnina di mercurio. L’anticiclone viene dalle Azzorre, è tipicamente estivo e promette oltre 30 gradi da nord a sud a partire da venerdì e per tutto il prossimo weekend. Roma con la Sicilia supereranno i 31 gradi, ma anche la Sardegna, l’Emilia e la Toscana raggiungeranno quota 30. Di certo il mese di settembre appena iniziato si preannuncia altalenante, con fasi calde e asciutte alternate a fasi piovose.

 

Francesca Petrini

Dottoranda in Teoria dello Stato e istituzioni politiche comparate, si è laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali ed ha conseguito il titolo di Master di II livello in Istituzioni parlamentari per consulenti d´Assemblea.

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