Domani e lunedì gli italiani si recheranno alle urne per eleggere il nuovo Parlamento, e scegliere così chi dovrà governare il Paese nei prossimi cinque anni (o finché durerà la legislatura). La campagna elettorale che si è appena chiusa non si è certo caratterizzata per l’alto livello del confronto tra i vari attori politici: si può anzi dire che di programmi si è parlato ben poco.
Eppure ciascun partito ha una propria posizione sui vari temi al centro dell’attualità politica italiana. E grazie ad un semplice e pratico strumento, chiunque abbia accesso a internet può verificare la sua vicinanza (o lontananza) alle posizioni dei vari partiti. Stiamo parlando del test “Voi siete qui”, realizzato dall’associazione Openpolis. Il funzionamento e la metodologia sono piuttosto semplici (qui le FAQ). Il test è alla sua terza versione, dopo essere stato sperimentato con successo anche in occasione delle elezioni politiche 2006 e 2008 e delle amministrative 2011. Anche se, tra molti pregi, Voisietequi sconta un limite: non consente agli utenti di dichiarare quanta importanza attribuiscono ad un determinato tema (e ponderare di conseguenza le risposte); né considera, a monte, l’importanza che vi attribuiscono i partiti. Quest’ultimo punto può assumere una certa rilevanza se intendiamo analizzare le distanze programmatiche effettive tra i vari partiti, soprattutto quelli facenti parte di una stessa coalizione. È del tutto evidente infatti che, salvo clamorose sorprese al limite dell’immaginabile, il prossimo governo sarà formato da una coalizione di partiti, che dovranno adottare provvedimenti sulla base di posizioni non sempre coincidenti sui vari temi.
Assumendo che ciascun partito abbia una posizione sostanzialmente uni- voca su ciascun tema (e che quindi non valga la pena di chiederci quanto siano “coese” formazioni che si presentano da sole, come Rivoluzione civile o Movimento 5 stelle), ana- lizziamo il tasso di “coesione pro- grammatica” delle tre coalizioni principali su quattro macro-aree (economia e fisco; diritti civili e sociali; rapporti tra cittadini e istituzioni; legalità e giustizia).
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Partiamo dalla coalizione di centrosinistra, guidata da Bersani, che comprende PD, Sel e CD (il Psi, che alla Camera presenta i suoi candidati nelle liste PD, non è stato considerato dal team di Voisietequi).
Economia e fisco – La coalizione si presenta coesa sull’introdurre norme più stringenti in tema di conflitto d’interessi e antitrust e, seppur con “gradazioni” diverse, anche sull’introduzione di un sussidio di disoccupazione; anche sull’idea di un credito d’imposta per l’istruzione dei figli la posizione prevalente è quella contraria, anche se CD si mostra possibilista. Maggiori, e più importanti, sono i punti su cui c’è disaccordo: sulla patrimoniale PD e CD sono timidamente possibilisti mentre è entusiasta Sel, che è molto favorevole anche all’abolizione dell’IMU sulla prima casa, a cui PD e CD sono contrari; altro tema importante è il rispetto degli obblighi derivanti dall’accordo europeo “Fiscal compact”, su cui il PD si dice molto favorevole e Sel contraria; PD e Sel sono contrari alla proposta di trattenere nelle regioni il 75% delle imposte, laddove CD è possibilista; il PD è favorevole a nuove “lenzuolate” di liberalizzazioni ma Sel e Cd sono contrarie, e infine sulla sperimentazione della flexsecurity solo Cd è possibilista, mentre PD e Sel si dicono contrari.
Diritti civili e sociali – Maggiore compattezza su questi temi, la coalizione è favorevole all’introduzione dello ius soli (solo CD è un po’ più cauta), a una legge sul testamento biologico nonché al riconoscimento delle coppie di fatto, pur con “gradazioni diverse” da CD a Sel. Qualche problema potrebbe esserci sulla modifica della legge 40 sulla procreazione assistita, visto che CD si dice tendenzialmente contrario alla fecondazione eterologa.
Rapporti tra cittadini e istituzioni – Le forze della coalizione progressista sono concordi sul rafforzamento delle istituzioni europee, mediante una maggiore cessione di sovranità all’UE e all’elezione diretta da parte dei cittadini del presidente della Commissione; specularmente, sono contrarie a riformare il sistema istituzionale italiano in senso presidenzialista; tutti favorevoli invece ad una legge ispirata al “Freedom of Information Act” statunitense e al divieto di cumulo di cariche pubbliche. Ma su un punto delicato e molto “sentito” dall’opinione pubblica – e cioè il finanziamento pubblico ai partiti – la coalizione si divide, con PD e Sel contrari all’abolizione totale di questo meccanismo e CD tendenzialmente favorevole.
Legalità e giustizia – Tutti e tre i partiti che sostengono Bersani sono contrari ad inserire un regime di responsabilità civile diretta per i magistrati e si dichiarano a favore di un inasprimento delle pene sul falso in bilancio. In tema di provvedimenti di clemenza per affrontare l’emergenza carceri, invece, le posizioni sono diverse: molto favorevole Sel, contrario il PD, con CD a metà strada e possibilista.
Altri temi – Vi sono poi una serie di questioni che non appartengono alle precedenti categorie: a questo proposito, la coalizione bersaniana è compatta nel disincentivare il consumo di suolo a scapito dei terreni agricoli e la trivellazione in mare aperto per l’estrazione di combustibili fossili (gas e petrolio); contrarietà anche – seppur con diverse “gradazioni” – al programma per l’acquisto dei famosi cacciabombardieri F35; ma sulla controversa questione della linea TAV Torino-Lione si registra una spaccatura, con il PD favorevole all’opera ferroviaria e gli alleati contrari.3 8 11 23
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Veniamo ora alla coalizione di centrodestra raccolta intorno a Silvio Berlusconi, di cui fanno parte quattro partiti monitorati da Voisietequi: PDL, Lega Nord, La Destra e Fratelli d’Italia.
Economia e fisco – La coalizione si presenta compatta su due temi al centro della campagna elettorale (sia quella nazionale che quella lombarda) ossia l’abolizione dell’IMU sulla prima casa e il trattenimento del 75% delle tasse nelle regioni; la coalizione è ugualmente favorevole al credito d’imposta per l’istruzione e su maggiori liberalizzazioni, oltre che sulla sperimentazione della flexsecurity; sul tema del reddito di disoccupazione non c’è una posizione netta, favorevole o contraria che sia, forse perché il tema è poco sentito. Vi sono divisioni importanti invece sul tema del conflitto d’interessi (Lega favorevole a regole più stringenti, PDL contrario) e sulla patrimoniale (Lega possibilista, PDL nettamente contrario).
Diritti civili e sociali – Si registra una certa coesione anche in questo campo; in particolare, il centrodestra al governo non riconoscerebbe maggiori diritti civili ai conviventi e anche di superare la legge 40 sulla fecondazione non se ne parla; c’è una certa indeterminatezza – ma nessuna divisione profonda – sulla questione del testamento biologico, ma vi sono divergenze sul tema dello ius soli: possibilista il PDL, contrari o molto contrari gli alleati.
Rapporti tra cittadini e istituzioni – Il centrodestra è decisamente presidenzialista, con l’eccezione della Lega, che sul tema è scettica; così come è scettica su ulteriori cessioni di sovranità all’UE, laddove gli altri partiti della coalizione sono possibilisti o favorevoli. Ad essere scettici sono invece i Fratelli d’Italia sull’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti (tutti gli altri sono favorevoli), mentre sono tutti d’accordo (come nel centrosinistra) su una legge che ricalchi il FOIA statunitense; sussistono infine divisioni sul divieto di cumulo degli incarichi pubblici, dallo scetticismo del PDL alla posizione favorevole di La Destra.
Legalità e giustizia – È l’ambito su cui il centrodestra presenta le maggiori divi- sioni: sull’inasprimento delle norme sul falso in bilancio, Lega e Fd’I sono favorevoli, PDL e La Destra contrari; il PDL è l’unico tendenzialmente favorevole a provvedimenti di clemenza (amnistia o indulto), tutti gli altri sono contrari; la Lega è possibilista sulla responsabilità civile diretta dei magistrati, a cui PDL, Destra e Fratelli d’Italia sono convintamente a favore.
Altri temi – Sugli altri temi individuati da Voisietequi, la situazione del centrodestra è esattamente opposta a quella del centrosinistra: su consumo di suolo, trivellazioni in mare aperto e F35 le posizioni sono differenziate, mentre sulla TAV tutta la coalizione si dichiara nettamente favorevole.
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Infine analizziamo le posizioni interne alla coalizione composta da Scelta Civica (la lista di Mario Monti), UDC e FLI. Questa analisi è particolarmente interessante alla luce della possibilità (che potrebbe diventare certezza da lunedì sera) che il Senato risulti senza maggioranza e sia necessario un accordo con questa formazione per sostenere un governo.
Economia e fisco – Su questo tema la coalizione centrista mostra una compattezza invidiabile: sulla patrimoniale e sul 75% delle tasse nelle regioni vi sono diverse “sfumature” di contrarietà; su tutti gli altri argomenti le posizioni sono praticamente coincidenti, e improntate ad una visione economica di tipo liberale ed europeista, contraria a misure come il reddito di disoccupazione e la patrimoniale (in entrambi i casi, Lista Civica “solo” scettica e UDC nettamente contraria).
Diritti civili e sociali – Per contro, su questi temi la coalizione si presenta coesa solo per quanto riguarda lo ius soli, su cui si dicono tutti favorevoli; i problemi arrivano con quei temi su cui, in passato, si sono fatte sentire le ferme prese di posizione del Vaticano: se infatti Scelta Civica e FLI si dimostrano possibilisti, o addirittura favorevoli a riformare la legge 40, introdurre il testamento biologico e i diritti per le unioni civili, l’UDC si dichiara contraria a tutte queste misure.
Rapporti tra cittadini e istituzioni – Anche qui situazione di chiaroscuro. Anche la coalizione di Monti è compatta nel dirsi favorevole a introdurre una legge simil-FOIA, e c’è accordo anche sulla cessione di sovranità all’UE in cambio di maggior rappresentanza democratica delle sue istituzioni; i problemi arrivano in tema di finanziamento pubblico ai partiti, a cui si oppone Scelta Civica (non essendo un partito “classico”) e che UDC e FLI invece difendono; distanze anche in tema di presidenzialismo, vecchio cavallo di battaglia dei finiani di FLI verso cui Scelta Civica apre con cautela e su cui l’UDC si mostra scettica. Sul divieto di cumulare incarichi istituzionali invece è FLI ad essere contraria, mentre UDC e Scelta Civica sono favorevoli.
Legalità e giustizia – Anche su questi argomenti la coalizione è abbastanza coesa: c’è un consenso condiviso ad inasprire le norme sul falso in bilancio e ad introdurre la responsabilità civile diretta dei magistrati. Diverse invece le posizioni sui provvedimenti di clemenza: molto contraria FLI, possibiliste Scelta Civica e UDC.
Altri temi – La coalizione guidata da Mario Monti dimostra molto compatta nello schierarsi a favore di un minor consumo di suolo, di una facilitazione nel rilascio di concessioni per le trivellazioni in mare aperto, del programma di acquisto degli F35 e della costruzione della linea TAV Torino-Lione.
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