In questa campagna elettorale si è tanto ironizzato sul doppio cognome di alcuni candidati: quelli presenti nelle liste a sostegno di Mario Monti.
Per primo fu Maurizio Crozza a ipotizzare un collegamento tra “doppio cognome” e “doppio patrimonio” («basterebbe mettere una tassa direttamente su di loro e i problemi sarebbero risolti»). Poi fu il turno di Gabriele Albertini, che in quelle liste era candidato, ma che correva anche per la poltrona di Presidente della Lombardia. Quando una sua compagna di lista, Ilaria Carla Anna Borletti dell’Acqua Buitoni, dichiarò che alle Regionali Lombarde non avrebbe votato Albertini bensì Ambrosoli, l’ex sindaco di Milano cominciò ad apostrofarla «Contessa Serbelloni Mazzanti Viendalmare», «madrina del varo». La stessa Serbelloni Mazzanti Viendalmare è stata citata da Massimo Gramellini in una parodia della presentazione dei neoeletti grillini, in versione «extra-luxe»: «Avendo tre cameriere peruviane e un personal trainer russo, mi piacerebbe occuparmi di politica estera».
Se sia vero che per risolvere tutti i problemi dell’Italia potrebbe essere sufficiente mettere una tassa su questi candidati, non lo sapremo mai. Per quanto riguarda i doppi cognomi, invece, Crozza aveva ragione: le liste “Scelta Civica con Monti” sono liste a «Cinque stelle extra-luxe». Prendendo in considerazione le liste presentate alla Camera in ciascuna circoscrizione elettorale, si tratta di quelle che raccolgono il maggior numero di candidati con un doppio (o triplo) cognome, ben quindici. Si fermano a dieci le liste de “La Destra” e seguono a nove “Rivoluzione Civile”, “Popolo della Libertà” e “Fare per fermare il declino”. Non saranno «Cinque stelle extra-luxe», ma un paio di stelle le merita anche il “Partito Comunista dei Lavoratori”.
Il premio per il cognome più lungo spetta a Emanuele Baciocchi Adorno Rosselli Del Turco, candidato in Toscana per “Amnistia Giustizia e Libertà”. Il premio per il cognome con più cognomi? Spetta ancora ad Emanuele che la spunta su una Beatrice, Beatrice Di Maria Di Alleri e Di Mastimacucco, per la precisione. Un cognome con la «e», per dire. Beatrice è stata candidata in Lombardia per “La Destra”.
In Veneto, tra i diversi doppi cognomi, ce n’è uno ricorrente: “Boscolo”. “Boscolo Pecchie”, “Boscolo Zemelo” e “Boscolo Schittar”, candidati rispettivamente nelle file di “Fratelli d’Italia”, “Popolo della Libertà” e “Scelta Civica”.
Il candidato più presente con un cognome doppio è Alessandro Giulio Edoardo Luigi Litta Modignani, candidato al Senato per “Amnistia Giustizia e Libertà” in Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Puglia, Sicilia e Toscana.
i Boscolo con cognome doppio sono i “detti anagrafici” che vengono riconosciuti nelle zone dove tutti portano lo stesso cognome: nulla a che vedere con i cognomi multipli di origine nobile 🙂