L’elezione dei Presidenti di Camera e Senato, a questo giro, sembra un’operazione impossibile. La ricerca da parte del Partito Democratico di una convergenza con il Movimento 5 Stelle ha fatto emergere, questa mattina, i nomi di Laura Boldrini alla Camera (eletta con SEL, ex portavoce dell’Unhcr) e Piero Grasso al Senato (eletto con il PD, ex procuratore nazionale antimafia), scartando le ipotesi degli ex capogruppo dei Democratici, Franceschini e Finocchiaro. I grillini, da parte loro, continuano nel duro faccia a faccia, votazione dopo votazione, compatti nel sostenere Roberto Fico (Camera) e Luis Orellana (Senato).
Ma come è andata, in passato? Storicamente si è trovata una maggiore convergenza al Senato, con una media di voti favorevoli al futuro Presidente pari al 67,8%, mentre alla Camera ci si ferma al 64,2%. Anche il risultato migliore di sempre è stato ottenuto al Senato, da Enrico De Nicola, che nel 1951 ottenne ben 276 voti favorevoli su 296 votanti (93,2%), anche se, nella stessa camera, il maggior numero assoluto di voti è stato conquistato da Francesco Cossiga nel 1983, con 280 preferenze. Alla Camera i due indicatori – miglior risultato relativo e assoluto – coincidono: è il 1963 e il Presidente della Camera eletto porta il nome di Brunetto Bucciarelli Ducci che ottenne 546 voti favoreli su un totale di 587, pari al 93%.
Passando ai risultati peggiori, alla Camera troviamo il nome del futuro Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, che nel 1992 fu eletto con 309 voti favorevoli su 610: un magro 50,7%. Il minor numero di voti ottenuti sono quelli confluiti su Giovanni Gronchi – altro futuro Presidente della Repubblica – nel 1953: solamente 273 (su 504). Al Senato, la peggiore performance “relativa” è quella di Carlo Scognamiglio nel 1994, quando ottenne 162 voti contro i 161 ottenuti da Giovanni Spadolini. I votanti, però, erano 325 e in un primo momento sembrò configurarsi un risultato di parità, che avrebbe portato alla conferma di Spadolini (perché più anziano); a quel punto, l’incredibile: una scheda prima dichiarata nulla venne convalidata, sancendo l’elezione di Scognamiglio. La scheda della discordia riportava scritto «ScognaMIGLIO» e in un primo tempo si ritenne molto sospetto il riferimento al senatore Miglio della Lega Nord. Il peggior risultato in termini assoluti è quello di Cesare Merzagora che, nel 1953, ottenne solamente 132 voti su 229. A dispetto di ciò, Merzagora ricoprirà la carica di Presidente del Senato fino al 1967, detenendo tuttora il record di giorni passati ricoprendo la seconda carica dello Stato: ben 5.246. Consecutivi, tra l’altro.
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