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La corsa al Quirinale

Dopo le elezioni politiche, dopo l’elezione del nuovo Papa, ecco una nuova fondamentale elezione che parte oggi: quella del Presidente della Repubblica. Chi sarà il nuovo inquilino del Quirinale?

quirinabili v3Si viene da un mese in cui la situazione politica si è rivelata spesso convulsa, con comportamenti, scelte e decisioni talvolta anche irrituali, ma che sinora non sembra essersi ancora liberata totalmente dallo stallo in cui è bloccata. È in questo contesto che i partiti si trovano a dover eleggere il Capo dello Stato per i prossimi sette anni: sono circolati, soprattutto negli ultimi giorni, numerosissimi nomi; da membri della società slegati dai partiti come Milena Gabanelli, a politici di lungo corso come Massimo D’Alema, Giuliano Amato o Emma Bonino, a persone sempre legate al mondo politico ma percepiti come più distanti dai partiti come Stefano Rodotà. Una rosa di nomi estremente nutrita tra cui è sempre difficile capire chi viene dato, per così dire “in pasto ai media” come specchietto per le allodole e chi ha effettivamente la possibilità concreta di diventare Presidente.

YouTrend ha chiesto agli esperti di alcune delle principali testate giornalistiche ed agenzie di stampa italiane quali potrebbero essere le personalità più accreditate a raccogliere un numero di consensi tale in Parlamento da riuscire a salire in cima al Colle. La prudenza, ovviamente, regna sovrana. Se non si riuscirà a convergere su un nome condiviso nel corso delle tre votazioni, dalla quarta (dove non è più necessaria la maggioranza qualificata ma servirebbe quella semplice), i giochi cambierebbero sensibilmente. È in quest’ottica che si può vedere come percorribile l’elezione dell’ex garante della privacy (nonché primo Presidente del Partito Democratico della Sinistra) Stefano Rodotà, coi voti del Movimento 5 Stelle e del PD, o addirittura l’eventualità di un colpo di mano del centrosinistra per imporre Romano Prodi, personalità “estremamente sgradita” (per usare un eufemismo) al centrodestra. Ma, più di Rodotà o Prodi (o di altre personalità con scarse possibilità di successo come l’ex giudice della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky, l’attualmente giudice costituzionale Sabino Cassese o la stessa Emma Bonino), sembra da doversi prendere seriamente in considerazione l’ipotesi di un nome a sorpresa, non ancora emerso nel dibattito pubblico: un outsider dal profilo istituzionale solido, magari anche politico, ma non di primo piano come invece potrebbe essere quello di, oltre i già citati, Anna Finocchiaro o Gianni Letta. Grande incertezza quindi al momento, ma non stupirebbe se, come già nel caso dell’elezione dei Presidenti delle due Camere, anche questa volta già nella giornata di venerdì l’Italia si ritrovasse con un nuovo Presidente della Repubblica eletto, pronto a farsi carico della pesante eredità portata in dote da Giorgio Napolitano.

[NB: gli esperti da noi interpellati ci hanno risposto prima che venisse diffusa la notizia dell’accordo tra PD e PDL sul nome di Franco Marini]

 

Davide Policastro

Bolognese, classe 1983, ha studiato da informatico e poi da storico (la sua tesi di laurea è sull'istituto referendario in Italia). Oltre alla politica segue appassionatamente Scarlett Johansson, il progressive rock e la sua squadra del cuore, il Manchester United.

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