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Sochi 2014: le Olimpiadi più care della storia

Scritto da Giulia Tarozzi, giornalista e coordinatrice di Cronache Internazionali, tra le autrici del eBook multimediale “La Russia di Sochi 2014” 

È stato detto in tutte le salse: i Giochi Olimpici di Sochi 2014 saranno i più costosi della storia. Il primato precedente era detenuto dalla Cina, con 40 miliardi di dollari per l’Olimpiade estiva del 2008, ma la Russia ha saputo fare di meglio, portando il costo totale delle infrastrutture e degli impianti a oltre 51 miliardi di dollari (circa 38 miliardi di euro). Quando sette anni fa i Giochi vennero assegnati alla Russia, il piano governativo dedicato allo sviluppo di Sochi nel periodo 2007-2014 prevedeva un finanziamento complessivo di 313,887 miliardi di rubli (circa 8,5 miliardi di euro), di cui quasi due terzi da fonti pubbliche e la restante parte da parte di investitori privati. Spese ingenti, sempre superiori alle precedenti versioni olimpiche invernali, ma ancora nella media. Ad oggi, invece, come riportato dall’Economist, i giochi sforano le previsioni di spesa del 500%, un vero record.

Al di là dei dati in sé, è interessante comprendere come si è reso possibile tutto ciò e quali siano i motivi che hanno portato a un tale lievitare dei costi dell’evento. La risposta è semplice: la regione del Krasnodar non è esattamente il luogo più adatto in Russia dove svolgere le Olimpiadi Invernali. Chiamata anche la “Florida della Russia”, Sochi si trova sul mare, e la montagna dotata d’impianti sciistici più vicina dista 45km. Inoltre, quest’area è conosciuta per le sue turbolenze interne: ci troviamo infatti nel Caucaso, zona ricca di gruppi che chiedono l’indipendenza da Mosca e sono disposti a qualunque tipo di lotta per ottenerla. Questo ci fa comprendere come per costruire un villaggio olimpico perfetto, degno dell’immagine di grandezza che Putin vuole mostrare al mondo, siano serviti ingenti somme per la ricostruzione e per la messa in sicurezza non solo della città ma dell’intera area. Strade, ferrovie, ponti, case, infrastrutture di ogni tipo sono state create ex novo. Se a ciò poi si aggiungono i costi legati alla corruzione, piaga che lacera la Russia da tempo immemore, è intuibile dove sia finito parte del denaro.

Per quanto riguarda le costruzioni in sé va poi tenuto presente che la maggioranza dei lavori che sono stati svolti non riguarda i pur imponenti lavori di costruzione degli impianti sportivi necessari alle Olimpiadi (due villaggi olimpici, sei stadi del ghiaccio e cinque tracciati per le specialità sciistiche nella zona di Krasnaja Poljana), ma appunto tutte le infrastrutture necessarie per rendere Sochi in grado di ospitare una manifestazione di queste dimensioni. I collegamenti sono stati completamente ristrutturati grazie a 150Km di nuove strade per migliorare la viabilità dell’area e la raggiungibilità dei vari appuntamenti sportivi. Non si è però solo pensato alle connessioni effettive, ma anche a quelle informatiche, grazie al posizionamento di 700Km di fibra ottica e di un servizio wi-fi è talmente potente che potrà essere usato anche sopra i 2000 metri. In questo puzzle di costi e costruzioni si è poi inserita Gazprom, che nel 2011 aveva inaugurato proprio in quest’area un gasdotto di circa 170Km, che ha concorso a realizzare 193 nuove strutture di distribuzione dell’energia elettrica, che porteranno la capacità della città da 440 a 1000 MW. A Džugba (qualche km da Sochi) poi, è stata costruita una delle tre nuove centrali idroelettriche e questa fornirà il 25% dell’energia necessaria allo svolgimento delle Olimpiadi, approvvigionando cinque milioni di persone.

Se per ora si è parlato di soldi investiti per migliorare l’area di Sochi, occorre però approfondire il tema della corruzione per comprendere come, in effetti, dietro ai costi “ufficiali” dei Giochi ci siano poi tutti quelli legati a questo fenomeno. Innanzitutto va sottolineato che la regione caucasica è caratterizzata da uno dei più alti indici di corruzione al mondo. All’interno delle classifiche di Transparency International (dove al vertice si pongono gli Stati virtuosi) la Russia si colloca 133esimo posto tra i 177 Stati analizzati, un dato ben poco rassicurante.

 

Per questo, quando i costi delle Olimpiadi hanno iniziato a lievitare, si è destato il sospetto che il sistema di corruzione attivo in tutta l’area avesse influenzato la gestione degli appalti. A questo proposito il documentario The Sochi Project ha reso palese il tutto mostrando come avvenivano le procedure di assegnazione degli appalti: a vincere le gare sono state aziende con agganci politici a Mosca, queste poi hanno subappaltano ad altre ditte, spesso straniere, tenendo per loro la differenza di costo. L’aumento dei costi, inoltre, sembra essere una delle modalità predilette per appropriarsi indebitamente dei fondi governativi. Così ad esempio ha operato uno dei soggetti più coinvolti nel restyling di Sochi, Olympstroy, impresa statale di costruzione i cui vertici negli ultimi anni avrebbero causato un’ingiustificata impennata dei costi. Per citare un caso su tutti, paradossale è la vicenda del trampolino per il salto con gli sci, struttura ricostruita più volte facendo aumentare il costo del progetto di sette volte e portandolo a circa 200 milioni di euro.

Parlando di costi delle Olimpiadi poi non possiamo limitarci al parlare delle spese sostenute da chi le ospita. Questi Giochi saranno infatti estremamente costosi anche per chi vorrà prendervi parte. Sul sito ufficiale, dov‘è possibile comprare i biglietti per gli eventi (per gli appuntamenti più attesi è comunque già tutto esaurito), i prezzi sono tutt’altro che accessibili: per la cerimonia di apertura del 7 febbraio, ad esempio, sono rimasti solo i posti più cari, al prezzo di 50mila rubli l’uno, pari a circa 1060 euro. Per molte finali poi il prezzo di un biglietto è minimo 425€, mentre per la cerimonia di chiusura si parte da 800€. A ciò si devono aggiungere i prezzi dei trasporti e degli hotel, ormai arrivati alle stelle anche per le soluzioni di certo non lussuose.

Con le Olimpiadi di Sochi 2014 dunque Putin investe tutto, tempo, soldi, energie. Una scommessa che deve vincere per forza per giustificare i costi dei Giochi più cari della storia.

 

Infografiche di Nicolas Lozito tratte da “La Russia di Sochi 2014”,  un’eBook multimediale edito nel gennaio 2014 a cura di Cronache Internazionali, Limes Club Bologna e iMerica. È possibile acquistarlo in vari formati da progettosochi2014.it

Nicolas Lozito

22 anni. Laureato in Scienze Internazionali e Diplomatiche. Blogger o quasi giornalista a seconda delle giornate. Co-fondatore di iMerica. Mi trovate anche su Twitter.

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