Per il secondo anno consecutivo YouTrend ha organizzato Election Days™, il primo workshop interattivo sulla comunicazione politica ed elettorale.
L’applicazione pratica a partire dai consigli degli esperti è stato il punto di forza di Election Days™: i partecipanti hanno progettato da zero una vera campagna elettorale in ogni sua fase. Il team che ha ideato la campagna migliore ha vinto un viaggio a Parigi, dove ha potuto confrontarsi con consulenti di spicco e riflettere insieme a loro sulle nuove sfide della comunicazione politica e delle istituzioni europee.
Ecco qualche appunto su quello che i vincitori hanno potuto imparare dai migliori sul campo.
1. Il futuro è passato
I due consulenti incontrati, appartenenti a due delle maggiori agenzie di consulenza politica francesi (Liegey Muller Pons, agenzia che ha lavorato con Francois Hollande e Mediascop, che ha curato la campagna di Jean-Luc Mélenchon) hanno proposto due paradigmi opposti: da una parte, il trionfo dell’analisi, dello studio scientifico, l’evoluzione del micro-targeting; dall’altra la riproposizione delle campagne di massa, fondata su uno stile più creativo. Da una parte la scienza, dall’altra l’istinto.
Analizzando però gli aspetti delle campagne presentate da entrambe le agenzie, si nota come tutte queste innovazioni guardino comunque ad un modello antico. Se Arthur Muller (LMP) predica un ritorno al porta a porta, al contatto diretto, Arnauld Champremier-Trigano (Mediascop) si rifà al modello delle campagne della sinistra popolare post-68: manifestazioni di massa, comizi, incontri nelle fabbriche.Insomma, mentre tutti parlano di futuro digitale e di rivoluzioni tecnologiche, la vera tendenza di fondo che emerge è il recupero delle pratiche di campagna dei decenni scorsi.
2. Da CATI a CAWI
Sia i consulenti di Ipsos che i consulenti di TNS-Sofrès hanno dato un’indicazione chiara: la metodologia CAWI (ovvero computer assisted web interviews) si sta rivelando sempre più affidabile. Oramai, anche l’ultimo segmento elettorale di difficile penetrabilità nei sondaggi online, gli anziani, sta diventando rintracciabile (anche se permangono difficoltà nell’intercettare anziani con bassa scolarizzazione), migliorando sensibilmente la qualità delle rilevazioni. Per contro, sta emergendo la sfida di catturare i più giovani, che ormai hanno quasi completamente rimpiazzato il pc con lo smartphone per navigare su internet.
3. Si vince con il contatto umano
Gli astensionisti si possono convincere. Se gli elettori delusi riportati al voto da materiali come email e volantini costituiscono una percentuale infima, la ri-mobilitazione è molto più efficace quando interviene il contatto umano. Arthur Muller ci ha dato un po’ di numeri, ricavati da alcune ricerche scientifiche: le mail e i materiali cartacei riattivano più o meno 1 elettore astensionista su 100000, le telefonate 1 su 38, il porta a porta 1 su 14. È il coinvolgimento personale la chiave del successo: gli script pre-impostati non sono efficaci, per convincere bisogna parlare di sé, della propria storia, dei propri valori.
4. Fai parlare di te
Champremier-Trigano, presentandoci la campagna di Mélenchon, ci ha mostrato la prima clip della web serie che hanno realizzato negli ultimi mesi di campagna elettorale, “En Marche”. Realizzati a cadenza settimanale, tutti i video di backstage hanno avuto decine di migliaia di visualizzazioni.
A cosa sono serviti? A coinvolgere e mobilitare i simpatizzanti, ad esempio. Ma soprattutto, a dare informazioni preparate e pre-confezionate ai media, che hanno infatti molto apprezzato e spesso ripreso i contenuti degli episodi.
5. Ai ballottaggi si vota contro
Al primo turno, si vota per il candidato più vicino. Al ballottaggio, si vota per il candidato meno lontano: per questo il barrage contro il Front National ha funzionato.
Difficile però replicarlo fuori dalla Francia: i Républicains e i Socialisti condividono i valori repubblicani alla base del sistema politico francese, per questo in Francia riescono gli accordi di desistenza.
In questo caso, girare per le strade parigine ci ha aiutato a comprendere il trend anti-FN dell’ultima settimana: in qualunque quartiere della città, erano davvero pochi i manifesti di Marine Le Pen non deturpati. Di per sé ciò non significa molto, ma conferma la tendenza emersa con il voto di domenica.
Questi sono stati solo cinque degli spunti e delle riflessioni fatte insieme, tra gli altri, all’ex Presidente del Consiglio Enrico Letta e a Paolo Modugno, professore a Sciences Po.
Il viaggio, oltre ad essere stato molto divertente, è stato un’ottima occasione, per i vincitori e per lo staff di YouTrend, per intraprendere insieme un importante percorso di formazione ed uno scambio continuo di idee, visioni e prospettive.
Arrivederci al prossimo Election Days™!
Foto di Tommaso Dotti
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