Un nuovo sondaggio sulle primarie in New Hampshire firmato dalla Monmouth University regala nuovi ed eclatanti risultati. Diversi giornali ed emittenti televisive, sull’onda del sondaggio in questione, hanno infatti dato ampio spazio alla notizia, suscitando grande clamore. Questa volta però al centro di tutto ci sono i Democratici.
Bernie Sanders, il candidato “socialista” in corsa per la Casa Bianca, avrebbe acquisito un vantaggio di ben 14 punti percentuali rispetto alla concorrente (da sempre) favorita, la ex first lady Hillary Clinton. A poco meno di un mese di distanza dalle primarie del New Hampshire, il tutto si basa sui cosiddetti likely voters dello stato. Quest’ultimo infatti è il primo evento elettorale della stagione, dopo il caucus dell’Iowa. Il 9 febbraio infatti i cittadini dello stato del nord-est saranno chiamati a scegliere quello il candidato presidente del loro partito.
Dando un occhio ai risultati nazionali, la media tra tutti i sondaggi vede i due contendenti ad una solida distanza l’uno dall’altra. Indubbiamente è da considerarsi un trend in miglioramento per il senatore del Vermont (oggi al 38%), in che ha guadagnato più del 30% rispetto all’anno scorso, ma il distacco dalla Clinton (al 52%) è ancora grande.
Nonostante ciò, l’attenzione è puntata proprio sui primi due eventi elettorali, Iowa e New Hampshire. Sebbene in Iowa i due candidati siano molto vicini tra loro (le loro percentuali sono infatti comprese nel margine di errore), è il secondo stato ad essere il padrone del momento.
Le attuali cifre si attestano intorno ad un 53% per Sanders ed un 29% per la Clinton. Per dare un contesto a questi numeri, si pensi che rispetto ad inizio novembre, quando la Clinton era davanti di diversi punti, la situazione si è ribaltata. Situazione ancora differente a settembre, dove Sanders era in testa di una decina di punti percentuali.
Ad un mese dall’evento, poco più di un elettore del New Hampshire su due dice di avere le idee chiare su chi voterà: comunque il 35% in più rispetto allo scorso novembre. I sostenitori di Sanders sono lievemente più propensi ad essere decisi sul candidato, rispetto a quelli della Clinton. Un altro 32% (uno su tre) dice inoltre di avere le idee piuttosto chiare su chi votare, e che difficilmente cambierà idea. Ben pochi affermano di essere indecisi (8%) o di avere solo una lieve preferenza (8%). In ogni caso, saranno probabilmente questi ultimi a fare la differenza, in un’elezione a due così combattuta. In ogni caso, gli elettori di entrambi i candidati affermano che, in caso di vittoria dell’avversario, non avrebbero problemi a sostenerlo contro un repubblicano.
Sanders tiene botta tra i suoi sostenitori classici: indipendenti registrati, nuovi votanti, uomini e giovani.
Dimostra poi, nel sondaggio sopracitato, di aver superato l’ex-segretario di Stato anche tra i democratici registrati, le donne e i votanti con 50 anni e più, che sono notoriamente (o erano?) punti di forza della Clinton.
Il sondaggio infatti vede una certa preferenza da parte di tutti i gruppi demografici verso il senatore del Vermont.
In ogni caso, gli elettori democratici continuano ad avere una visione estremamente positiva di entrambi i candidati, ma Sanders (90% favorable, 6% unfavorable) ha un consenso più trasversale rispetto alla Clinton (73% favorable, 19% unfavorable). Questo indica, come detto in precedenza, che la vasta maggioranza degli elettori democratici del NH conviverebbe tranquillamente con la vittoria di qualunque candidato, senza storcere troppo il naso.
Riguardo alla metodologia, il sondaggio citato è stato condotto verso metà gennaio, su un campione rappresentativo di quasi 500 likely voters, di cui una parte composta di votanti cosiddetti attivi (presenti alle ultime due elezioni) ed un’altra quota composta da nuovi votanti che affermano però di essere certi che andranno a votare. Il margine di errore si attesta quasi al 5%, quindi tutti i dati assoluti devono necessariamente essere considerati insieme a questo dato.
George O’Malley, candidato democratico finora di scarsa rilevanza, risulta fanalino di coda in ogni singola statistica, con un generale apprezzamento che non raggiunge il 5%. Sebbene gli elettori democratici registered la faranno da padrone il giorno delle elezioni, il sistema delle primarie del New Hampshire (detto “modificato” poiché prevede la possibilità di registrazione il giorno stesso delle elezioni) potrebbe portare alcune sorprese.
Infine, va detto qualcosa a proposito del sondaggio in questione, rispetto agli altri sondaggi. Sebbene sembri esserci un trend nei sondaggi condotti da inizio anno che vede Sanders davanti, il sondaggio in questione presenta un divario più accentuato (6%) rispetto agli altri. Considerando il margine di errore, questo non significa che il sondaggio sia fallace o fuorviante, ma semplicemente che presenta una possibile casistica tra le altre. Indubbiamente Sanders sembra al momento essere davanti, e lo confermano altri due sondaggi condotti nello stesso periodo, pur con un divario minore tra i due principali avversari. Questo peraltro può essere dovuto, tra le altre cose, anche al modo con cui sono poste le domande agli intervistati.
In ogni caso, è bene tenere un occhio puntato su questo evento elettorale, che probabilmente presenterà qualche interessante novità e potrebbe contribuire a cambiare il clima di tutta la campagna elettorale di queste primarie.
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