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Roma, lo sfondamento del M5S è nelle periferie

Abbiamo già analizzato i risultati del primo turno delle comunali a Roma appena concluse, con Virginia Raggi e il M5S vincenti soprattutto nelle periferie dove sono più presenti il disagio socio-economico e sul litorale, dove cresce la preoccupazione per i fenomeni di infiltrazione criminale; e il voto a Roberto Giachetti e il PD, concentrato invece nei quartieri più centrali e benestanti.

Al ballottaggio queste tendenze si sono persino accentuate: la Raggi ha ottenuto il massimo, con quasi l’80%, nei municipi VI e X: l’hanno quindi votata 4 elettori su 5 a Ostia e a Torbellamonaca e dintorni, un dato enorme e senza precedenti (per fare un confronto, Veltroni nel 2006 vinse nell’attuale IV municipio col 66%). Ma anche nel resto del quadrante est, ossia i municipi IV, V e VII, dove tradizionalmente il centrosinistra otteneva ottimi risultati, la valanga del M5S ha travolto Giachetti con percentuali comprese tra il 68 e il 71%, insieme ai municipi IX, XI, XIII e XIV. Solo nel I e nel II la neo-sindaca supera di poco lo sfidante, con circa il 52%.

I candidati presidenti di municipio per il M5S faticano di più rispetto alla Raggi, con valori inferiori, generalmente di circa 2-3 punti percentuali, che sono costati la vittoria a vantaggio del PD nei due municipi centrali, il I e il II. Fanno eccezione i municipi VI, XI, XIV e XV, dove lo scarto è stato di circa 6 punti, ma ciò non ha impedito nel municipio delle Torri di vincere con un notevole 73%, peraltro contro l’unico candidato della destra arrivato al ballottaggio.

Anche guardando al risultato per aree urbane, il quadro non cambia: la Raggi vince in ognuna di esse con un vantaggio molto ampio e senza precedenti, tranne in centro dove ottiene solo il 52,2%. Ma nella periferia storica vince col 64,6%, nella periferia anulare col 71,5%, e nella periferia esterna al GRA col 77,8%, mostrando una notevole crescita dei consensi all’aumentare della distanza dal centro e un’elevata capacità di attrazione degli elettori più periferici.

Analizzando le singole zone urbanistiche, la Raggi ottiene un successo superiore all’80% in molti quartieri esterni o comunque prossimi al GRA, soprattutto nel quadrante est e verso il litorale, con il record di oltre l’82% a Borghesiana e poco meno a Tor Cervara, San Vittorino, Lunghezza e Magliana; tra le zone più popolose emergono inoltre Torre Angela con quasi il 79%, Centocelle col 72%, Primavalle e Don Bosco con circa il 69%. Al contrario, solo in otto zone urbanistiche Giachetti supera la Raggi, che ottiene infatti il minimo ai Parioli col 45% e in altri quartieri del I e II municipio, come Trastevere (46%), Centro Storico e Celio (circa 47%), Salario e Della Vittoria (48-49%); tra i migliori quartieri per Giachetti solo Eur e Monte Sacro stanno fuori dall’anello ferroviario, ma hanno caratteristiche di attrazione tipici del centro, mentre gli altri sono tutti al suo interno.

La mappa mostra come la Raggi vinca nettamente ovunque, più che al primo turno, sia nei quadranti e nelle fasce urbane periferiche, dove gli abitanti si sentono “fuori” rispetto alle dinamiche sociali, economiche e culturali, sia nelle zone centrali dove evidentemente il reddito e le opportunità elevate non compensano altri elementi di insoddisfazione sulla gestione della città negli ultimi anni. Non solo: anche al di là dei confini romani, nella periferia regionale dei comuni dell’area metropolitana che gravitano sul capoluogo, il M5S ha conquistato 4 nuovi sindaci – a Genzano, Marino, Anguillara e Nettuno – che si aggiungono a Pomezia e Civitavecchia.

Federico Tomassi

Dopo il dottorato di ricerca europeo in studi socio-economici e statistici, e alcuni anni come ricercatore all'Agenzia per i servizi pubblici di Roma, ora per lavoro fa il funzionario economico presso l'Agenzia per la Coesione Territoriale, per passione si interessa di politica (con il "Laboratorio Roma" del Centro per la Riforma dello Stato) e per divertimento ha creato con altri colleghi il blog MappaRoma. Scrive ogni tanto di elezioni, welfare, servizi pubblici e beni comuni.

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