Diffidiate di chi sventola i dati di un sondaggio nazionale sulle presidenziali Usa come se bastasse per capire chi vincerà: sono utili per capire che aria tira, ma il modo migliore per leggerli è guardare le medie fra i diversi istituti.
Trump, per dire, aveva raggiunto Hillary a fine luglio, dopo la Convention repubblicana (40,8% a 40,6%, secondo la media di FiveThirtyEight), poi a inizio agosto c’era stata la Convention democratica con le polemiche sui genitori del soldato caduto in Iraq e la Clinton era tornata in grande vantaggio (45,6% a 38,1), quindi un nuovo riavvicinamento a settembre, dopo le notizie sulla salute dell’ex first lady (42,4% a 41%)…
Articolo integrale su “il Fatto Quotidiano” del 19 ottobre a cura di Giovanni Diamanti e Lorenzo Pregliasco
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