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Supermedia: M5S stacca il Pd di 2,2 punti

Questa settimana inizia il nostro monitoraggio dei sondaggi politici per AGI. Tenere d’occhio l’andamento dell’opinione pubblica, a partire dalle intenzioni di voto, è fondamentale per comprendere al meglio le dinamiche della politica italiana. Molto spesso, infatti, le decisioni dei principali attori politici – anche quando possono apparire incomprensibili – vengono prese con un occhio proprio a quello che dicono i sondaggi.

Come tutte le rilevazioni a campione, i sondaggi hanno i loro limiti. Non vanno presi per oro colato, e non avrebbe senso prendere decisioni sulla base di variazioni di pochi punti percentuali. Quindi, più che al singolo sondaggio, noi di YouTrend suggeriamo di guardare agli aggregati e soprattutto alle tendenze. Per fare questo, ogni settimana elaboriamo la nostra “Supermedia”: calcoliamo una media ragionata dei dati di sondaggio e guardiamo le variazioni nel medio periodo. Sono queste ultime, infatti, a poterci dare delle indicazioni sul modo in cui si sta spostando il consenso: un aumento (o una diminuzione) di mezzo punto percentuale in una settimana può significare poco o nulla, ma se si ripete per un periodo sufficientemente lungo può invece segnalare un’effettiva evoluzione delle opinioni dei cittadini.

Attenzione: la grande maggioranza dei sondaggi politici sono riservati e i loro risultati sono noti solo ai committenti. I sondaggi che vengono resi pubblici, nondimeno, forniscono comunque delle indicazioni molto utili.

Come tutte le rilevazioni a campione, i sondaggi hanno i loro limiti. Non vanno presi per oro colato, e non avrebbe senso prendere decisioni sulla base di variazioni di pochi punti percentuali. Quindi, più che al singolo sondaggio, noi di YouTrend suggeriamo di guardare agli aggregati e soprattutto alle tendenze. Per fare questo, ogni settimana elaboriamo la nostra “Supermedia”: calcoliamo una media ragionata dei dati di sondaggio e guardiamo le variazioni nel medio periodo. Sono queste ultime, infatti, a poterci dare delle indicazioni sul modo in cui si sta spostando il consenso: un aumento (o una diminuzione) di mezzo punto percentuale in una settimana può significare poco o nulla, ma se si ripete per un periodo sufficientemente lungo può invece segnalare un’effettiva evoluzione delle opinioni dei cittadini.

Come funziona la Supermedia

La nostra Supermedia funziona in questo modo: prendiamo in considerazione i dati relativi alle intenzioni di voto registrate nelle ultime due settimane, in modo da avere sempre come riferimento un buon numero di sondaggi; per avere un’idea delle variazioni di breve periodo, paragoniamo questa media a quella di un mese prima, anch’essa calcolata su un arco di tempo di due settimane. In questo modo, per ciascun partito otteniamo una linea di tendenza (in statistica chiamata “media mobile”).

I dati della settimana: M5S 29,3% e Pd 27,1%

Vediamo allora i dati di questa settimana: questi ci dicono che oggi il partito più votato sarebbe il Movimento 5 Stelle, con un dato medio che si avvicina al 30% dei consensi (per la precisione, il 29,3%).Rispetto a un mese fa, il M5S è in aumento di un punto percentuale. Potrebbe non significare molto, ma è una tendenza che si sta delineando da diverse settimane. Vedremo se si confermerà in futuro o se ci sarà un “rimbalzo” verso il basso. Il Partito democratico è invece calato di 1,2 punti in un mese: le nostre stime odierne lo vedono al 27,1%. Fino a gennaio il Pd continuava ad essere il primo partito, con un consenso leggermente superiore al 30%, nonostante le dimissioni di Renzi prima da Presidente del Consiglio e poi da segretario del partito. Ma le successive polemiche interne sul congresso e la conseguente scissione che ha dato vita al Movimento Democratici e Progressisti (Mdp) hanno avuto effetti che possiamo oggi quantificare in 3-4 punti percentuali.

E infatti, il consenso medio a Mdp è proprio del 4,2%, in crescita di un punto e mezzo rispetto a un mese fa – quando alcuni istituti demoscopici non avevano ancora iniziato a rilevarlo. Ma la nascita di Mdp (insieme al lancio del “Campo Progressista” di Giuliano Pisapia, che ad oggi però stenta ad essere rilevato dai sondaggi) ha nuociuto anche all’altro soggetto a sinistra del Pd, e cioè Sinistra Italiana, erede di Sel. Nel passato, anche recente, questa formazione era accreditata di un consenso del 4-5%, ma oggi le stime la vedono in discesa, al 2,3%. Considerando che la soglia di sbarramento attuale per entrare alla Camera dei Deputati è del 3%, questi numeri dovrebbero indurre SI a prendere l’iniziativa, se non altro per garantire la propria sopravvivenza politica alle prossime elezioni.

Chi invece può guardare con un po’ più di ottimismo al futuro è Angelino Alfano: la scorsa settimana il ministro degli Esteri ha lanciato “Alternativa Popolare”, soggetto centrista nato sulle ceneri del fu Nuovo Centrodestra (Ncd) che a sua volta nacque per scissione da un Pdl che ritornava a chiamarsi Forza Italia. Dopo alcuni mesi in cui il consenso a Ncd (spesso rilevato insieme all’Udc) ha ballato pericolosamente sotto la soglia critica 3%, questa volta i nostri dati lo rilevano in lieve aumento, al 3,2%.

Veniamo infine al centrodestra. Questo schieramento si mantiene piuttosto stabile: continua, ormai da molti mesi, la competizione tra Forza Italia e Lega Nord per la palma di partito più votato dell’area. I due partiti sono separati da uno 0,3% (statisticamente, un nonnulla) trovandosi rispettivamente al 12,4 e al 12,1 per cento. Questa settimana c’è una piccola battuta d’arresto per Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni, che dopo un periodo di crescita si ferma sul 5,5%. Complessivamente, il centrodestra “sovranista” (Lega e Fdi, appunto) perdono lo 0,6 per cento rispetto a un mese fa, probabilmente perché in queste ultime settimane l’opposizione più efficace – se non altro da un punto di vista mediatico – è venuta dal Movimento 5 Stelle.


(Articolo originale pubblicato su Agi.it)

Redazione

La redazione di YouTrend

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