Dal calcio alla legge elettorale. Dalla Merkel agli animali. Negli ultimi mesi è tornato sulla scena mediatica della politica italiana Silvio Berlusconi, sfruttando da un lato la fase di stand by dovuta dalle Primarie del PD e dall’altro lo scarso attivismo degli altri competitori. La scelta del partito animalista è solo l’ultima puntata di questo storytelling che ha visto il leader di Forza Italia rimarcare i temi chiave del suo profilo identitario articolati con una comunicazione incisiva e penetrante.
Il copione messo in scena da Silvio Berlusconi ripresenta i key-frame classici della sua narrazione. Non è cambiato nella forma e nei contenuti rispetto al passato. Infatti ritroviamo i topoi classici nelle sue dichiarazioni. Innanzitutto il Berlusconi politico/imprenditore attivo su un tema scottante come quello della trattativa su Mediaset con Vivendi. Un tema che a suo tempo è entrato con forza nell’agenda setting quotidiana e della politica. A fine marzo poi il profilo berlusconiano è tornato ad assumere tratti da leader di livello internazionale, con la presenza al vertice di Malta del PPE e l’incontro con Angela Merkel (“con lei tutto a posto”) in cui Berlusconi si è proposto con un ruolo istituzionale e moderato (“Ho portato il mio timore per l’affermarsi dei populismi in Italia e ho detto che faremo di tutto perché questo non accada”). Naturalmente nella narrazione berlusconiana non poteva mancare il suo rapporto con la giustizia. Su questo terreno l’ex premier non gioca più con aggressività nei confronti dei giudici, ma utilizza ormai l’ironia parlando a margine di uno dei suoi processi (“Il mio prestito a Lele Mora un atto di generosità? Vogliono condannarmi per beneficenza”).
Nello storytelling dell’ultimo mese non poteva mancare un elemento che ormai è entrato a far parte dell’universo identitario berlusconiano: il suo posizionamento animalista, avvenuto con un timing perfetto con l’acquisto, alla vigilia di Pasqua, di cinque agnellini per salvarli dalla morta certa. Un’azione comunicativa che lo ha portato ad essere presente sui media in modo efficace e penetrante e con un forte effetto iconografico (la foto insieme agli agnellini è entrata nelle foto simbolo della recente epopea berlusconiana). L’ultima puntata di questa narrazione è la fondazione del partito animalista insieme a Michela Brambilla, a conferma di quanto questo fattore sia entrato in profondità nella nuova identità politica berlusconiana. Ed è notizia delle ultime ore che, secondo un sondaggio dell’istituto Ixè, questo nuovo movimento godrebbe di un bacino potenziale di elettori che ammonta a ben il 16%.
Infine, Berlusconi ha sfruttato mediaticamente fino in fondo il closing della vendita del Milan. Ma questo ultimo ancoraggio al mondo sportivo (l’ultimo di una lunga serie iniziato col famoso discorso della discesa in campo nel 1994) ha avuto tinte in chiaroscuro poiché il ritardo del pagamento ha provocato dubbi e critiche da parte di media ed opinione pubblica. Il leader di Forza Italia ha saputo recuperare con efficacia nel giorno della vendita definitiva con una dichiarazione emozionale e capace di attivare il flashback della storia di successo della squadra come frutto del suo impegno personale.
Nelle ultime settimane abbiamo visto un Berlusconi che ha saputo – anche se ad intermittenza – tornare al centro della scena approfittando dello stile low profile del governo Gentiloni, di un PD concentrato sulle sue vicende interne e sui rapporti col governo e delle difficoltà del M5S di proporre spunti e contenuti. Una politica in cui gli attori principali vivono una fase di stand by con bassi ritmi comunicativi, nella quale Berlusconi è riuscito a tornare protagonista ed essere presente con efficacia, da ultimo con la proposta sulla riforma elettorale. Nelle prossime settimane vedremo se il leader di Forza Italia avrà la forza e la capacità di rimanere protagonista sfruttando il suo peso politico e la sua centralità a livello mediatico.
Commenta