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L’incognita Rosatellum (e i referendum in Lombardia e Veneto)

Puntata molto densa di Omnibus quella di oggi. Attualità politica in fermento per il caso Bankitalia, mentre i partiti cercano ancora di organizzarsi in vista dell’approvazione definitiva (prevista per la prossima settimana al Senato) della nuova legge elettorale, il Rosatellum. E, come se non bastasse, domenica si vota in Lombardia e Veneto per i referendum sull’autonomia. Il nostro Lorenzo Pregliasco, in collegamento da Torino, ha fornito numeri e argomenti per capirci qualcosa.

Cominciamo dallo “stato dell’arte”, ossia la nostra Supermedia dei sondaggi, realizzata per l’agenzia Agi. Questa settimana poche variazioni rispetto al mese scorso: PD e M5S continuano ad essere nettamente in testa, ma i tre partiti di centrodestra (Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia) complessivamente ottengono circa un terzo dei voti.

Occhio a questo dettaglio: perché, secondo le nostre stime, se il centrodestra ottenesse il 36% di voti (e il secondo polo si fermasse sotto il 30%) potrebbe vincere oltre il 60% dei collegi uninominali, avvicinandosi ad avere una maggioranza autosufficiente alla Camera. Come viene spiegato in seguito, rispondendo a una domanda di Gianni Cuperlo:

Lo vedremo ancora meglio nel dossier dettagliato che metteremo a disposizione nei prossimi giorni – e di cui pubblicheremo un estratto qui su YouTrend.

Ma questa domenica c’è una scadenza elettorale non da poco: i referendum (consultivi) in Lombardia e Veneto per chiedere una maggiore autonomia rispetto allo stato centrale. Secondo un sondaggio dell’istituto Demos, i lombardi e i veneti sono (o almeno si ritengono) molto informati rispetto al voto di domenica. Di certo molto più degli altri italiani – tra questi ultimi meno della metà sanno bene di cosa si tratta.

Sempre secondo Demos, il risultato della consultazione non è in discussione: in entrambe le regioni prevale nettamente l’opinione che il governo regionale debba avere più poteri in diverse materie. Non è così nel resto d’Italia, dove complessivamente c’è un maggior equilibrio. Sono pochissimi invece quelli che vorrebbero fare della propria regione uno stato indipendente (in Lombardia e Veneto ma anche nel resto d’Italia).

Ma la sfida più importante riguarda l’affluenza: in Lombardia non c’è quorum, ma in Veneto perché la consultazione sia valida deve recarsi a votare il 50% più uno degli aventi diritto. Lo storico delle consultazioni referendarie nelle due regioni ci dice che questo obiettivo è raggiungibile, visto che la partecipazione elettorale è maggiore che nel resto del Paese.

 

 


Clicca QUI per rivedere la puntata integrale (gli altri ospiti: Gianni Cuperlo, Sabino Cassese, Mario Lavia, Alessandro Giuli, Emma Bonino)

Redazione

La redazione di YouTrend

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