Il futuro della politica italiana passa da Ostia. Non è un’iperbole, né una forzatura, quanto piuttosto la constatazione che il ballottaggio delle elezioni municipali nel X Municipio di Roma (“quello di Ostia”, per intenderci) potrebbe avere degli effetti notevoli sul clima politico anche a livello nazionale – oltre che sull’amministrazione di questa parte della Capitale.
Il perché è presto detto: il X Municipio, già commissariato per i fatti di “Mafia capitale” nel 2015, è innanzitutto un primo banco di prova per l’amministrazione pentastellata di Roma guidata da Virginia Raggi. Un certo effetto si è visto, se è vero che due settimane fa, al primo turno, il Movimento 5 stelle ha ottenuto molti meno consensi di quanti ne ebbe la stessa Raggi un anno e mezzo fa al primo turno delle Comunali. La contesa è interessante perché a sfidare la candidata del M5S al ballottaggio non ci sarà un esponente del PD (come fu Giachetti nel 2016) ma una candidata di Fratelli d’Italia, sostenuta da una coalizione di centrodestra; e questo all’indomani di elezioni molto importanti come quelle siciliane che hanno certificato ciò che dai sondaggi sta emergendo già da qualche mese: ossia che il centrodestra è tornato competitivo, e ad oggi è l’area/coalizione favorita in vista delle prossime elezioni politiche. A questo si aggiunge la crisi di consensi del PD, che nel X Municipio è rappresentata plasticamente dall’esclusione al primo turno che vorrà dire, per gli elettori democratici, dover scegliere tra la padella (il M5S) e la brace (il centrodestra).
Non bastasse questo, il Municipio in questione è finito sotto i riflettori nazionali per l’incredibile episodio di cui è rimasto vittima Daniele Piervincenzi, l’inviato della Rai brutalmente aggredito da Roberto Spada, fratello di un esponente del “clan” già in carcere per estorsione. Agli occhi dell’Italia, quindi, si tratta di una zona particolarmente “disagiata”, in mano a criminalità e degrado, il cui riscatto potrebbe forse passare proprio attraverso questo ballottaggio.
Ma è proprio così? Davvero il X Municipio è solo un quartiere malfamato, i cui i abitanti si sono ormai rassegnati a sottomettersi al degrado e alla criminalità?
Andiamo con ordine. Secondo l’ufficio statistico del Comune di Roma, il X Municipio non è tra i migliori ma nemmeno tra i peggiori Municipi in termini di Indice di Disagio Sociale (IDS). La mappa fornita dal Comune mostra chiaramente come il X Municipio, nel suo complesso, si situi a metà strada:
Inoltre, il X Municipio non comprende solo Ostia, ma una serie di altre frazioni: Acilia (Nord e Sud), Malafede, Palocco, Infernetto, Castel Fusano e Castel Porziano. In totale fanno oltre 230 mila abitanti, le dimensioni di una città medio-grande (di cui solo 80 mila a Ostia).
Non stiamo parlando quindi di una realtà piccola, né tantomeno omogenea: infatti, sono le frazioni di Malafede e Castel Porziano a far registrare un tasso di disagio sociale particolarmente elevato; in altre zone dello stesso Municipio l’IDS ha un valore molto inferiore (zone in verde), paragonabili a quelli registrati nel centro storico.
L’indice di disagio sociale (IDS) è un indicatore composito che mette insieme indicatori come la disoccupazione e il tasso di scolarizzazione. Ma per quanto riguarda il degrado urbano? Abbiamo tutti in mente l’immagine di una periferia, dove il degrado di strade ed edifici è incomparabilmente superiore a quello del centro. Ebbene, neanche sotto questo aspetto il X Municipio è messo così male. Anzi, secondo la mappa relativa all’indice di disagio edilizio (IDE) sono proprio le zone del centro storico quelle che presentano le “sofferenze” maggiori – naturalmente anche in virtù del maggior valore storico e architettonico degli edifici – mentre il X Municipio presenta valori tutto sommato positivi.
Il grafico che incrocia questi due indici ci dice, in sostanza, che non stiamo certo parlando della zona più disagiata della Capitale. Per quanto vi siano certamente dei problemi seri e da non sottovalutare (primo fra tutti probabilmente è proprio la penetrazione di attività criminali).
La bassissima affluenza (il 36% degli aventi diritto) registrata al primo turno ha fatto molto scalpore. Si è parlato di un Municipio rassegnato, i cui cittadini non credono più nella politica. C’è senz’altro del vero in queste riflessioni. Ma per completezza andrebbero citati anche altri dati, e cioè gli storici dell’affluenza nelle precedenti occasioni elettorali, cioè questi:
Questi dati ci dicono che, con l’eccezione di appuntamenti politici di rilievo nazionale e di primaria importanza (come le Politiche 2013 e il referendum costituzionale di un anno fa) la partecipazione elettorale dell X Municipio è molto bassa, intorno al 50%. Un confronto con i risultati elettorali passati invece può avere un significato se raffrontato al dato generale del Comune di Roma: in questo caso il precedente più indicativo sono le Comunali 2016. Il grafico interattivo ci mostra come nel X Municipio ci sia stata una forte sovrarappresentazione del M5S (che non a caso partiva con i favori del pronostico anche per queste municipali) e una sottorappresentazione di PD e centrodestra.
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