Qualche giorno fa Francesco Maselli mi ha chiesto una riflessione per L’Opinion sul ruolo di Fratelli d’Italia nella politica italiana.
Un partito nato dalle ceneri di Alleanza Nazionale con Marine Le Pen come modello, sovranista e nazionalista dalla nascita, ormai schiacciato sempre più dalla Lega di Salvini, che ne occupa il posizionamento con maggior forza e radicalità.
Nonostante lo spazio politico si sia ristretto per il partito di Giorgia Meloni, il dato elettorale del 4 marzo (4,3%) ha confermato una sostanziale tenuta, dovuta al suo apprezzamento personale (35% di fiducia secondo l’ultimo Atlante Politico di Demos & Pi) e al radicamento territoriale, in parte ereditato dalle strutture missine prima, di AN poi.
Nell’ultima campagna elettorale, tuttavia, è emerso in modo chiaro un problema evidente di posizionamento del partito, troppo sovrapposto a quello della Lega (non più Nord), che tuttavia risulta molto più visibile e in inarrestabile ascesa.
Il Governo Conte, che potrebbe partire a giorni, offre però alla Meloni un’opportunità importante: uno spazio nuovo e ben definito. Da una parte, l’ingresso nell’esecutivo avrebbe portato Fratelli d’Italia a fare il junior partner dei primi due partiti italiani, con un ruolo minore, derivante essenzialmente dal fatto di non essere necessario per avere la maggioranza in Parlamento. Un ruolo di opposizione, invece, garantirebbe all’ex Ministro della Gioventù una nuova prospettiva.
Così, questi scenari lasciano a Giorgia Meloni nuove speranze per portare in alto un partito dalle buone potenzialità, fino ad ora molto limitato dalla forza e dalle abilità dei suoi competitor.
La Lega si appresta ad abbandonare uno spazio politico dominato per lungo tempo e che si è rivelato vincente: per la Meloni e il suo partito è tempo di occupare il posizionamento di unica opposizione di destra.
Monopolizzare l’opposizione sarebbe dura, in questi tempi. Ho invece fiducia che Giorgia saprà organizzare il dissenso, il GRIDO DI DOLORE che da TANTE e diverse PARTI degli italiani va crescendo. Giorgia non è un capo di PARTITO. Piuttosto un capo di governo.
Trovo la tua posizione molto lucida e lungimirante, forse sarebbe bene insistere su questi argomenti ed una volta per tutte assumere posizioni ed idee di destra che hanno poco a che fare con la lega, ritenuta inopportunamente da molti un movimento di destra.