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Il punto sulla Spagna: rischio elezioni anticipate?

Il governo di Pedro Sánchez, primo ministro della Spagna e leader del PSOE, non ha mai visto cieli sereni. Innanzi tutto perchè nato come governo di minoranza (in effetti si tratta del governo più minoritario della Spagna moderna, con solo 84 seggi su 350 che appartengono al PSOE). Inoltre, dopo appena 6 mesi, negli scorsi giorni lo stesso Sanchez ha parlato, per la prima volta, di elezioni anticipate: la finanziaria potrebbe infatti non ottenere la maggioranza, e senza i voti degli indipendentisti catalani, il fallimento è dietro l’angolo.

Ma cosa ci raccontano i sondaggi? Il PSOE si conferma primo partito spagnolo con il 26,1%. A seguire, con uno scarto di 3 punti, il Partito Popolare con il 23,1%. Poco distante anche Ciudadanos (21,6%), mentre Podemos si attesta intorno al 17,8%. Nonostante i socialisti abbiano guadagnato parecchio terreno dopo l’insediamento al Governo, la distanza rispetto al Partito Popolare e a Ciudadanos è tutt’altro che abissale. Se la situazione non dovesse cambiare, ciò porterebbe, qualora si tornasse alle urne, ad una nuova situazione di stallo.

Spagna: la media dei sondaggi politici

Popolarità dei leader: guida Rivera

Albert Rivera, giovane presidente di Ciudadanos, è al primo posto tra i leader più apprezzati con il 33,5% dei consensi, seguito dal premier Sánchez (31,1%). Seguono Alberto Garzón (leader di Izquierda Unida-Unidos Podemos) al 27,2% e Pablo Iglesias, (fondatore e segretario di Podemos) al 24,1%. Per ultimo troviamo il neo leader (eletto il 21 luglio) del Partito Popolare, Pablo Casado, con il 20,7%.

In questo quadro sono da segnalare due dati. Da una parte si nota il recupero di consenso di Pablo Iglesias che, solo a maggio, aveva dovuto affrontare un referendum (vinto) interno al partito dopo le polemiche per l’acquisto di una villa dal costo di circa 600 mila euro. Dall’altra, il premier Sánchez sembra essere finalmente riuscito a invertire la rotta, dopo aver perso, tra giugno e ottobre, oltre 5 punti.

Spagna: popolarità dei leader

Andalucia: PSOE in testa, ma non basta

I sondaggi sulle elezioni regionali in Andalucia, che avranno luogo il 2 dicembre, sembrano confermare il PSOE (34,4%) della Presidente uscente Susana Díaz. Ad oltre dieci punti di distacco troviamo il Partito Popolare (22,2%) e la coalizione di sinistra formata da Podemos e Verdi (20,4%). Ciudadanos, invece, si attesta appena sopra al 15%. Sono fermi al 4,5% i sovranisti del partito di estrema destra spagnolo Vox, mentre gli animalisti di PACMA ottengono l’1,4% dei consensi. I socialisti, quindi, si ritroverebbero in una situazione simile a quella nazionale in cui, per governare, hanno assolutamente bisogno di stringere accordi con altre forze politiche.

Elezioni in Andalucia: la media dei sondaggi

Luca Magrone

Qui ci andrebbe una bella bio accattivante in cui parlo dei miei titoli di studio (una laurea in Lettere Moderne e un master alla Scuola Holden) e racconto della mia passione per l'analisi e la narrazione della politica. E magari aggiungerei che mi piacerebbe raccontare i fatti attraverso numeri e parole.

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