Youtrend

Come si vota per il Festival di Sanremo

Anche il Festival della canzone italiana è, a suo modo, un’elezione. E ha un sistema elettorale davvero particolare: il Sanremum.

Ieri sera, il 5 febbraio, è iniziato il sessantanovesimo Festival di Sanremo. Si tratta, come noto, del principale appuntamento della musica italiana in cui una serie di artisti più o meno conosciuti (quest’anno sono 24) presentano canzoni inedite. La competizione dura cinque giorni e si concluderà sabato 9 febbraio, quando verrà proclamato il vincitore a conclusione di una serrata sfida non solo canora e musicale.

Ed infatti, c’è un motivo se ne parliamo anche noi. Anche se Claudio Baglioni ha detto che non sarà un festival politico, la sfida è anche di tipo elettorale. Per vincere il Festival di Sanremo, in buona sostanza, bisogna prendere i voti.

Cominciamo dall’inizio. Le canzoni, come detto, sono inedite. Fino a ieri sera non erano state pubblicate e, giurie a parte, nessuno le aveva mai sentite. Quindi ci sono cantanti già mediamente noti – chi più chi meno – che devono presentare canzoni nuove (tanto per intenderci: niente di diverso da quello che accade con le liste alla sinistra del PD). Nel corso di ogni serata si svolge la competizione musical-elettorale in cui, seduti dal divano di casa, potete non solo ascoltare le canzoni, ma anche contribuire al loro risultato votando per i relativi cantanti. Ma, esattamente come il sistema elettorale per le elezioni politiche, anche il sistema di voto per Sanremo è cambiato rispetto agli ultimi anni.

Ed eccoci giunti al punto: come funziona il Sanremum? Per capire appieno il complesso (per la nostra gioia) meccanismo che porta all’elezione (ops, proclamazione) del vincitore, occorre spiegare prima chi sono i detentori del diritto di voto.

Il corpo elettorale

Innanzitutto, tutti noi/voi da casa. Il principale corpo elettorale del Sanremum si esprime attraverso il cosiddetto Televoto. Ma non siamo gli unici a incidere sulla scelta del vincitore: vi sono altri corpi elettorali che entrano in gioco, ossia le Giurie. Ce ne sono ben tre:

  • La Giuria della Sala Stampa, composta da una serie di giornalisti previamente accreditati presso la sala stampa del Festival di Sanremo e che provengono da quotidiani, periodici, web, radio e televisioni private. Le persone che compongono il corpo elettorale in questione non saranno necessariamente le stesse ogni sera. Trattasi, dunque, di un corpo elettorale variabile (circostanza rara per un’unica elettorale). Il seggio è sito nella sala Roof del Teatro Ariston. Tale corpo elettorale ha un peso, anch’esso variabile, in ogni serata del Festival.
  • La Giuria Demoscopica (un nome che per noi è quasi eccitante), composta da un campione di 300 persone (non spartane, o quantomeno non necessariamente), previamente “selezionate tra abituali fruitori di musica”, così come dispone il regolamento elettorale di Sanremo. Pur di farli votare da casa, la nota società “Noto Sondaggi” ha predisposto una apposita App. Questa Giuria ha diritto di voto nelle prime tre serate del Festival.
  • La Giuria di Esperti (nota anche come “Giuria d’Onore”), è formata composta da 8 personaggi provenienti dal mondo della musica, della cultura e dello spettacolo. A questa Giuria è riconosciuto diritto di voto esclusivamente nella quarta e quinta serata del Festival (venerdì e sabato).

Ricapitolando, il corpo elettorale complessivo è composto da quattro attori: persone da casa con il Televoto, Giuria della Sala Stampa, Giuria di Esperti e Giuria Demoscopica.

Prima di passare al meccanismo di voto vero e proprio, occorre ribadire chiaramente una cosa: solamente Televoto e Giuria della Sala Stampa votano tutte le sere. Le altre due giurie si alternano. Il corpo elettorale risulta, dunque, estremamente variabile sia nella sua composizione che nella sua struttura. Per una volta ve lo diciamo anche noi: lasciate perdere i sondaggi.

Come si vota con il Sanremum

Ora vediamo come funziona il sistema di voto. Occorre procedere serata per serata.

Martedì 5 febbraio

Ieri sera si sono sfidati tutti e 24 gli artisti in gara. È stata un po’come la presentazione del programma elettorale delle singole liste. Tutte insieme, tutte in una sera. Votano: Televoto, Giuria della Sala Stampa e Giuria Demoscopica.

Il peso di ciascun corpo elettorale, però, non è lo stesso. Il Televoto pesa per il 40% e le due Giurie per il 30% ciascuna. Ogni voto espresso, in pratica, viene percentualizzato e convertito in punteggio. Niente di così diverso da quello che accade quando alle elezioni “vere” i voti vengono trasformati in seggi.

Al termine della prima serata viene stilata una classifica provvisoria sulla base dei voti espressi dalla sola Giuria Demoscopica. Un po’ come se fosse la “prima proiezione” della nottata elettorale, e anche in questo caso i dati sono ancora molto vaghi. L’unica cosa che si sa, infatti, è se un Artista è in fascia blu (i primi otto), gialla (dal nono al sedicesimo) o rossa (gli ultimi otto). Ecco quindi cosa ha detto la prima proiezione di ieri sera:

Classifica altaClassifica mediaClassifica bassa
Loredana Bertè - Cosa ti aspetti da meArisa - Mi sento beneAchille Lauro - Rolls Royce
Simone Cristicchi - Abbi cura di meBoomdabash - Per un milioneNino D'Angelo e Livio Cori - Un'altra luce
Il Volo - Musica che restaFederica Carta e Shade - Senza farlo appostaEinar - Parole nuove
Irama - La ragazza col cuore di lattaEnrico Nigiotti - Nonno HollywoodEx-Otago - Solo una canzone
Nek - Mi farò trovare prontoNegrita - I ragazzi stanno beneGhemon - Rose viola
Francesco Renga - Aspetto che torniPatty Pravo con Briga - Un po' come la vitaMahmood - Soldi
Daniele Silvestri - ArgentovivoAnna Tatangelo - Le nostre anime di notteMotta - Dov'è l'Italia?
Ultimo - I tuoi particolariPaola Turci - L'ultimo ostacoloZen Circus - L'amore è una dittatura

Mercoledì 6 febbraio

E stasera che succede? Ci sentiamo nuovamente le canzoni, ma solamente le prime 12. È come se fosse un approfondimento sulla prima metà dell’offerta politica grazie al quale, valutando una seconda volta, l’elettore può ponderare meglio la sua decisione e votare magari anche per un’altra lista/canzone. Il corpo elettorale è lo stesso del giorno precedente ma cambia l’offerta politica. Questa (e la successiva) sono serate molto interessanti per lo studio dei flussi elettorali.

I corpi elettorali e i relativi pesi specifici non cambiano rispetto alla prima serata. Ma al termine di questa serata non vengono rilasciate nuove classifiche. D’altra parte, si sa, i dati arrivano sempre lentamente…

Giovedì 7 febbraio

È l’altra faccia della medaglia di mercoledì. Funziona allo stesso modo, ma con le altre 12 canzoni.

È, però, anche serata di suspense: al termine della sfida, arrivano un bel po’ di dati nuovi. Verrà, infatti, resa nota la classifica aggiornata sommando i voti della prima serata con quelli espressi nella seconda e nella terza. Qui si conclude l’esperienza della Giuria Demoscopica che, a partire dal giorno successivo, perde ogni diritto di voto.

Una precisazione per quanto concerne il numero di voti esprimibili e il sistema di conteggio.

Per quanto concerne il voto della Sala Stampa, la prima serata i giornalisti hanno diritto a quattro preferenze da assegnare a quattro artisti differenti. Nelle due serate da 12, invece, le preferenze a testa diventano solo due.

Nella Giuria Demoscopica, invece, la prima sera ciascun giurato ha a disposizione ventiquattro preferenze (e noi che ci lamentavamo delle cinque preferenze della Prima Repubblica) con l’obbligo di attribuirle tutte e la possibilità di distribuirle tra un minimo di 10 ed un massimo di 16 Artisti. Nelle due serate di mercoledì e giovedì, invece, tutto si dimezza: le preferenze esprimibili diventano 12, sempre tutte obbligatorie, e si possono distribuire tra un minimo di 5 e un massimo di 8 Artisti.

Cosa accade in caso di parità? Per le prime tre serate, in caso di ex aequo dopo 4 cifre decimali, si farà riferimento alla graduatoria risultante dalla votazione del Televoto; in caso di ulteriore persistenza di ex aequo, si guarda alla graduatoria risultante dalla votazione della Giuria della Sala Stampa. Dunque, il Televoto prevale non solo nei pesi ma anche in caso di spareggi.

Venerdì 8 febbraio

Qui succede qualcosa di particolare. Come nella prima sera ascolteremo tutti e 24 gli artisti in gara, ma in compagnia di altri cantanti/gruppi e con le canzoni in gara suonate in modo diverso, o comunque con nuovi arrangiamenti. Un piccolo ritocco ai programmi elettorali in corso di votazione: con ogni probabilità, un caso unico nel mondo delle competizioni elettorali.

Chi vota in questa serata? Attenzione, perché ci sono numerosi sconvolgimenti.

Permane il diritto di voto di persone da casa e giuria della Sala Stampa, ma fa il suo ingresso la Giuria d’Onore. Cambiano, inoltre, i relativi pesi specifici. Il Televoto arriva al 50% del peso, con un aumento del 10% rispetto alle prime tre serate, mentre la Giuria della Sala Stampa mantiene il suo 30%. Il restante 20% è assegnato alla Giuria d’Onore.

Il potere della Sala Stampa torna quello della prima sera: quattro preferenze da assegnare a quattro artisti diversi. Potrebbero, quindi, ricomporsi una parte dei flussi elettorali della seconda e della terza serata. La Giuria d’Onore vota come la Giuria Demoscopica: ciascun giurato avrà quindi a disposizione ventiquattro preferenze, con l’obbligo di attribuirle tutte e con la possibilità di distribuirle tra un minimo di 10 ed un massimo di 16 Artisti.

Cambia, però, il peso delle Giurie in caso di parità. Mantiene la priorità la classifica determinata dal Televoto, mentre in caso di ulteriore ex aequo prevale, da questa sera, la Giuria d’Onore.

Alla fine della serata si arriva, finalmente, alla terza proiezione. Verrà stilata infatti una nuova classifica calcolata sulla base della media tra le percentuali di voto ottenute durante la serata e il voto “consolidato” delle serate precedenti.

Sabato 9 febbraio: la finale

È il giorno più importate, quello della finale. La serata è divisa i due fasi.

La prima fase funziona come il giorno precedente, con la differenza che le canzoni tornano nella loro versione originaria. D’altra parte, anche in politica succede che ogni tanto tornino liste del passato (tipo Forza Italia, per dire). A conclusione delle esibizioni e del voto arrivano i risultati definitivi di questo primo macro-turno a 24 liste.

Al termine delle votazioni, infatti, la media tra le percentuali di voto ottenute durante la serata e il consolidato ottenuto nelle serate precedenti determinerà una classifica delle 24 canzoni/liste. I primi tre passano alla fase finale, in una sfida a tre che ci ricorda un po’ i triangulaires del sistema elettorale francese. Attenzione, però: qui non viene svelata la provvisoria classifica dei primi tre. Non si sa, insomma, quanti voti ha preso chi. Si sa solo chi sono i primi tre.

E adesso come si vota? Il peso rimane sempre lo stesso: 50% al Televoto, 30% alla Sala Stampa e 20% alla Giuria d’Onore. Ogni elettore del Televoto potrà, come sempre, votare chi vuole, anche tutti e tre gli Artisti. Ciascun giornalista della Giuria della Sala Stampa esprime una preferenza singola, da attribuire a un solo Artista. Anche ciascun giurato d’Onore avrà a disposizione una preferenza singola, da attribuire a un Artista.

Al termine delle votazioni, la percentuale di voto ottenuta in quest’ultima tornata elettorale viene sommata al voto consolidato ottenuto nelle votazioni precedenti, ripercentualizzato sui tre finalisti. Il calcolo determinerà una nuova classifica dei tre Artisti. Qui si applica il criterio first past the post (o winner takes all). La Canzone/Lista con la percentuale di voto complessiva più elevata verrà proclamata vincitrice del 69° Festival di Sanremo.

Con lo stesso criterio verranno determinate anche la seconda e la terza classificata. Come in precedenza, in caso di ex aequo, dopo 4 cifre decimali, si farà riferimento alla graduatoria risultante dalla votazione del Televoto e, in caso di ulteriore persistenza di ex aequo, alla graduatoria risultante dalla votazione della Giuria d’Onore.

Tutto chiaro? Bene! Non ci resta che augurarvi Buona visione!

Francesco Magni

Nato a Roma nel 1988, dopo la laurea in giurisprudenza ha esercitato per tre anni la professione di avvocato. Oggi è funzionario del Ministero dell'Interno. Mantiene vivi la passione e l'interesse per le questioni politiche ed elettorali che cerca sempre di analizzare, ove possibile, alla luce della sua formazione giuridica.

1 commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.