L’autonomia differenziata
Un altro tema molto discusso è stato quello dell’autonomia differenziata per le regioni che hanno attivato finora la procedura costituzionale prevista dall’articolo 117. Queste per ora sono Veneto, Lombardia e Emilia Romagna, in attesa dell’iniziativa della Campania annunciata dal presidente De Luca. La netta maggioranza (l’80%) è contraria a un trattamento privilegiato di alcune regioni, mentre il 20% è a favore. Come stiamo per vedere, però, le differenze sono molto diversificate.
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Differenze molto marcate si notano, infatti, a livello geografico: nelle regioni del Nord le percentuali dei favorevoli oscillano intorno ai 40%, mentre nel Centro-Sud si aggirano intorno al 5%.
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Una frammentazione simile si osserva anche negli elettori dei partiti: fra i pentastellati, per esempio, il numero di favorevoli è praticamente nullo (i contrari sono il 97,6%!). Dal dato degli elettori leghisti, però, emerge un’indicazione interessante dell’espansione nazionale del partito di Salvini. Oggi, infatti, le percentuali dei favorevoli e dei contrari sono praticamente appaiate, con addirittura un lieve sbilanciamento verso il No. Se si pensa che fino a pochi anni fa la Lega Nord sosteneva la secessione, prima, e il federalismo, poi, si tratta di un risultato che fa riflettere.
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