Mentre siamo ancora in attesa dei numeri definitivi delle primarie del Partito Democratico (sia quelli relativi all’affluenza sia quelli dei voti di ciascun candidato), possiamo fare qualche considerazione su specifiche realtà territoriali, per le quali disponiamo di dati dettagliati. Una di queste è Torino, città per cui abbiamo un quadro completo dei voti espressi: in totale sono stati 22.780 gli elettori che si sono recati al voto nei 41 seggi della città.
Un primo dato interessante emerge mettendo in rapporto i partecipanti alle primarie con i voti ottenuti dal PD alle elezioni per la Camera del 2018 nelle diverse zone (circoscrizioni) della città. In generale, si può notare come l’afflusso ai gazebo e alle sedi sia stato particolarmente alto soprattutto nel centro (circ.1) e nei quartieri limitrofi di Porta Palazzo, Vanchiglia e Collina (circ.7). Al contrario, i risultati meno entusiasmanti si sono registrati nelle aree periferiche di Barriera di Milano e Borgata Vittoria (circ. 6 e 5). Qui, peraltro, anche le ultime politiche avevano visto più basse percentuali di consensi ai democratici (% voti PD su voti validi). La correlazione che si osserva è interessante: più il PD è stato votato in una certa zona lo scorso anno, più è stata alta la % di elettori ri-mobilitati in occasione delle primarie di quest’anno.
Se il trend emerge in maniera piuttosto approssimativa considerando le circoscrizioni nella loro interezza, emerge invece molto chiaramente (R=0,59) prendendo in considerazioni le singole sezioni utilizzate come seggio elettorale per le primarie.
In linea generale, si conferma la tendenza per cui maggiore è stato il numero di voti andati al PD in occasione delle Politiche 2018, maggiore è stata la quota di questi elettori che si è anche recata al voto per le primarie di domenica scorsa.
Per quanto riguarda invece la distribuzione dei voti per i diversi candidati segretario non si registrano significative differenze nelle circoscrizioni cittadine. Quello che emerge, però, è una più netta affermazione di Zingaretti proprio in quelle circoscrizioni dove vi è stato un più alto afflusso di partecipanti alle primarie (1, 7 e 8), mentre la 5 è stata la circoscrizione dove non solo il PD ha mobilitato un numero inferiore dei suoi elettori 2018 ma l’entusiasmo verso Zingaretti è stato anche leggermente meno buono della media.
Se una “morale” si può desumere da questi dati (e solo limitatamente al caso di Torino), questa sarebbe la seguente: nonostante abbia (stra)vinto il candidato presentatosi come più in discontinuità rispetto alla precedente gestione del partito, il suo consenso sembra essere arrivato in misura ancora maggiore della media proprio là dove il PD era andato meglio lo scorso anno in occasione delle Politiche.
(si ringrazia Gianni Garbarini per lo spunto e per i dati)
Commenta