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Il punto sul Regno Unito: Nigel Farage vincerà di nuovo le Europee?

Se il Regno Unito votasse per le elezioni europee il neonato Brexit Party rischierebbe di arrivare primo, secondo i sondaggi. Ma chi sono i suoi elettori? Soprattutto ex elettori del partito conservatore, che infatti crolla.

Secondo tutti i sondaggi usciti nelle ultime tre settimane i laburisti sono tornati ad essere il primo partito del Regno Unito. Ma leggendo le indagini sulle intenzioni di voto la notizia più grossa non è questa. Se due mesi fa, nell’articolo mensile sul Regno Unito, ipotizzavamo che ci fosse lo spazio per un nuovo partito, ora sappiamo che era proprio vero. Se il Regno Unito votasse per il Parlamento Europeo, opzione più probabile ogni giorno che passa, il neonato Brexit Party di Nigel Farage avrebbe ottime possibilità di uscirne vincitore.

Non sarebbe una novità assoluta, anzi. Cinque anni fa lo UKIP dello stesso Farage prese il 27,6%, uscendo dalle urne come primo partito britannico alle Europee. Ora l’ex segretario dello UKIP ci riprova con la sua nuova creatura, nata appositamente per sostenere una No Deal Brexit. Il partito è stato fondato a fine gennaio dall’ex portavoce per gli affari economici dello UKIP Catherine Blaiklock, con il sostegno di Farage, che ne è diventato leader da marzo.

È necessario fare una premessa: il Regno Unito parteciperà alle prossime elezioni europee solo se non raggiungerà un accordo per uscire dall’Europa prima del 22 maggio. Non c’è quindi ancora la sicurezza assoluta che i cittadini del regno saranno chiamati alle urne. In ogni caso al momento è previsto che la Brexit abbia luogo entro il 31 ottobre, secondo l’ultimo rinvio accordato fra le parti.

Regno Unito: le intenzioni di voto per le elezioni Europee

Oggi secondo Opinium il Brexit Party e i laburisti si giocherebbero la vittoria delle elezioni europee (sono praticamente pari al 28%). Il nuovo partito di Nigel Farage raccoglierebbe infatti il voto della metà del Leavers (50%, contando anche indecisi e astenuti). A farne le spese sarebbero i conservatori, che si vedrebbero svuotati di questa fetta di elettorato, raggiungendo un modesto 14% quasi equamente distribuito fra Leavers (16%) e Remainers (14%).

Ma i dati per le Politiche sono diversi

Anche in caso di elezioni politiche anticipate, però, la situazione non è meno grave per il partito di Theresa May (27,5%, nella media dei sondaggi di Opinium e Yougov), che perde quasi 9 punti in un mese. I laburisti sono ormai saldamente avanti (31,3%), ma si tratta di una magra soddisfazione, considerando che sono ancora in discesa di circa il 2%. Anche a livello nazionale Brexit Party e Change UK (il nuovo partito nato dall’Independent Group) sono accreditati di un buon risultato. I due nuovi partiti secondo la media dei sondaggi raccoglierebbero rispettivamente il 12,8% e il 3,5%.

Regno Unito: la media dei sondaggi sulle elezioni nazionali

I due grandi partiti raccolgono insieme meno del 59% dei consensi. Difficoltà confermate dal risultato delle elezioni amministrative, che hanno visto crollare i conservatori, che hanno perso oltre 1300 seggi, mentre i laburisti ne hanno persi meno di 100. Ad avvantaggiarsene sono stati soprattutto i Liberal Democratici.

Aumenta, infine, il gradimento di Jeremy Corbyn (21%), ma resta sempre dietro a Theresa May (23%). Il leader più apprezzato è però Nigel Farage (30%).

 

Chi sono gli elettori del Brexit Party?

Secondo l’ultimo sondaggio di Opinium sul voto per il parlamento britannico, l’elettorato di Farage è ovviamente composto quasi esclusivamente da Brexiters, soprattutto quelli che alle ultime elezioni hanno votato per i conservatori. Facendo i conti, quasi 3 elettori su 4 (il 73%) di quelli che oggi sceglierebbero il Brexit Party, al referendum avevano votato Leave e alle elezioni 2017 aveva votato i Tories.  Ma il neonato partito, nonostante si collochi su posizioni tendenti a destra, raccoglierebbe anche il 18% dei consensi anche fra i Brexiters laburisti.

Passando alle caratteristiche demografiche, il Brexit Party riscuote un grande successo fra gli anziani, con il 30% del voto degli over-65, e solo il 3% fra chi ha meno di 35 anni. Per quanto concerne le classi sociali, nelle tre più alte (A, B, C1) il partito otterrebbe il 14% contro il 20% previsto fra le classi C2, D, E. Solo nello UKIP questo dato è più sbilanciato in favore delle classi più basse, mentre fra i laburisti, ad esempio, la differenza è di appena 32% a 34%.

Regno Unito: la composizione dell’elettorato del Brexit Party

Alle Europee, dove è previsto che il Brexit Party raddoppi i propri consensi rispetto alle elezioni nazionali, a fare le spese di questo exploit sarebbe soprattutto il partito conservatore: un quarto di coloro che sceglierebbero il partito della May nelle elezioni britanniche, alle Europee lo abbandonerebbe per il Brexit Party. Ancora più impressionante il confronto con il 2017: oltre la metà degli elettori conservatori delle ultime elezioni (52%) il 26 maggio voterebbero per il partito di Farage. Questo è dovuto, come è facile intuire, soprattutto alla gestione dell’uscita dalla UE da parte del Primo Ministro: l’89% di chi voterà per il Brexit Party si dichiara “insoddisfatto verso tutti”, sul tema.

Francesco Cianfanelli

Collaboro con YouTrend dal 2018 e con Agenzia Quorum dal 2019, occupandomi di strategia, messaggio e social media per soggetti politici e candidati. Nel tempo libero amo la corsa, la bicicletta, i podcast e altre attività da asociali.

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