Elezioni amministrative: un test importante per i partiti

Chi vota

Il 26 maggio 2019 si voterà, oltre che per eleggere il nuovo Parlamento Europeo, anche per i sindaci di oltre 3.800 comuni. Le elezioni amministrative vedranno coinvolti 27 comuni capoluoghi di provincia, di cui 5 sono anche capoluoghi di regione: Bari, Campobasso, Firenze, Perugia e Potenza.

Tra i primi, ve ne sono alcuni con oltre 100.000 abitanti che andranno al voto : Bergamo, Ferrara, Reggio Emilia, Modena, Forlì, Livorno, Prato, Pescara e Foggia.

Le regioni che non abbineranno il voto europeo a quello locale sono la Sicilia, dove i cittadini si sono già recati alle urne il 28 aprile e il 13 maggio (qui la nostra analisi) e la Sardegna, in cui le elezioni si terranno il 16 giugno (con eventuali ballottaggi il 30). Fa eccezione anche il comune di Reggio Calabria, in cui il voto è previsto in autunno.

L’unica regione in cui questo weekend si voterà anche per il Consiglio Regionale e il Presidente è il Piemonte, mentre in due collegi uninominali del Trentino si terranno le elezioni suppletive per l’elezione di altrettanti seggi vacanti alla Camera.

Come e quando

I seggi saranno aperti dalle ore 7 alle ore 23, mentre lo spoglio avverrà successivamente a quello delle elezioni europee, a partire dalle ore 14 di lunedì 27 maggio.

Le modalità di voto variano in base alla grandezza del comune interessato:

• Nei comuni con più di 15.000 abitanti (soglia che nella Provincia Autonoma di Trento è abbassata a 3.000 abitanti) è ammesso il voto disgiunto; nel caso in cui nessun candidato raggiunga la maggioranza assoluta dei voti validi al primo turno, è previsto un ballottaggio tra i due candidati più votati. Se si esprimono due preferenze per i candidati consiglieri, queste dovranno appartenere alla stessa lista ed essere di sesso differente. La soglia di sbarramento, valida sia per le liste singole che per quelle in coalizione, è del 3%.
• Per tutti gli altri comuni inferiori a 15.000 abitanti (3.000 in Trentino) non è previsto né il ballottaggio né il voto disgiunto, pena l’annullamento della scheda; anche in questi comuni se si esprimono due preferenze dovranno essere per nella stessa lista e di sesso diverso.

Il voto nelle città principali

A Bergamo il candidato unitario del centrodestra Giacomo Stucchi, leghista doc della corrente bossiana ed ex Presidente del Copasir, sfida il Sindaco uscente di centrosinistra, l’ex renziano Giorgio Gori, appoggiato anche da +Europa. In corsa anche Nicholas Anesa, primo candidato del Movimento 5 Stelle ad una città importante apertamente gay, e Francesco Samuele Macario per la lista Bergamo in Comune.

A Firenze, storica roccaforte del centrosinistra, l’obiettivo del Sindaco uscente Dario Nardella (PD) è riuscire a rivincere al primo turno, evitando il ballottaggio. Si tratta di un obiettivo complicato per via della presenza di due candidati alla sua sinistra: Gabriele Giacomelli (Partito Comunista) e Antonella Bundu (Sinistra Italiana, Potere al Popolo e Firenze Città Aperta). Nardella, invece, è sostenuto dal Partito Democratico, da +Europa e dalle liste civiche Nardella Sindaco, Sinistra Civica, Avanti Firenze e Firenze + Verde. Il principale sfidante è Ubaldo Bocci, esponente della Lega e manager di Azimut, sostenuto dal centrodestra unito: lo appoggiano Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e tre liste civiche, di cui due collegate a Bocci (Lista Civica Firenze – Bocci Sindaco e Popolari e Liberali – Bocci Sindaco) e una (Firenze in Movimento) fondata dall’ex pentastellata Arianna Xelakos. Il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle è Roberto De Blasi.

Amministrative: la mappa dei comuni superiori al voto

A Livorno il sindaco uscente Filippo Nogarin (Movimento 5 Stelle) ha preferito candidarsi alle elezioni europee. Al suo posto il Movimento 5 Stelle ha puntato su Stella Sorgente, attuale vice-sindaco. Per il centrosinistra il candidato è Luca Salvetti, giornalista televisivo, sostenuto da Casa Livorno, Partito Democratico, Articolo 1-MDP e Lista Futuro. Per il centrodestra, che si presenta unito con Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega, il candidato sindaco (fortemente voluto da Giorgia Meloni) è Andrea Romiti, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia.

Il ballottaggio tra l’uscente Antonio Decaro (centrosinistra) e Pasquale Di Rella (centrodestra) è uno degli scenari possibili a Bari. Qui, il candidato di centrodestra, ex Presidente del Consiglio comunale, è anche un ex membro del Partito Democratico e, prima della sua candidatura, sembrava aver raccolto le simpatie dell’elettorato pentastellato, che ha però una sua candidata, Elisabetta Pani. Antonio Decaro, già deputato e presidente ANCI, punta alla riconferma del mandato dopo aver sconfitto al ballottaggio del 2014, con oltre il 65% delle preferenze, l’allora candidato per il centrodestra Domenico di Paola.

Gli altri capoluoghi di Regione al voto, oltre a Firenze e Bari, sono Campobasso, Potenza e Perugia. A Potenza, dove due mesi fa ci sono state le regionali, il centrodestra schiera il leghista Mario Guarente, mentre il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle scendono in campo, rispettivamente, con Bianca Andretta e Marco Falconeri. A Perugia, invece, spetta al volto del TG3 Giuliano Giubilei tentare di riportare Perugia nello storico solco del centrosinistra, dopo l’inattesa vittoria 5 anni fa del forzista Andrea Romizi, ora ricandidatosi per un secondo mandato; la candidata del Movimento 5 Stelle è Francesca Tizi. Nel capoluogo molisano, infine il Sindaco uscente Antonio Battista dovrà vedersela con la candidata del centrodestra unito Maria Domenica D’Alessandro e con Roberto Gravina del Movimento 5 Stelle.