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Supermedia sondaggi politici, 5 luglio: dopo la Sea Watch i partiti si riallineano al dato delle Europee

Tra i 5 partiti principali, l’unico che cresce (seppur lievemente) rispetto a 2 settimane fa è Forza Italia

L’anno in corso arriva al suo giro di boa: dopo i primi 6 mesi chi sono i vincitori e gli sconfitti del 2019? Vediamolo con la Supermedia YouTrend dei sondaggi politici. Questa settimana i partiti sembrano riallinearsi al risultato delle elezioni europee, con la Lega sempre in prima posizione sui suoi valori massimi (sopra il 35 per cento) seguita dal Partito Democratico (22,7%) e dal Movimento 5 Stelle (17,7%).

Riguadagna qualcosina rispetto alle settimane precedenti Forza Italia (7,8%), che adesso ha un vantaggio di 1,1 punti su Fratelli d’Italia (6,7%). Tra i soggetti minori, torna a sfiorare il 3% Più Europa mentre i Verdi risalgono al 2,3%, stesso risultato delle Europee, così come La Sinistra (1,7%).

Supermedia dei sondaggi politici

Si allarga la forbice tra la maggioranza di Governo e le opposizioni. La somma di Lega e M5S questa settimana è superiore al 53% dei consensi virtuali, mentre le opposizioni di centrosinistra e centrodestra, messe insieme, superano di poco il 40%. L’area parlamentare di centrosinistra (compresa quella che fu Liberi e Uguali) vale quasi il doppio del centrodestra “esterno” alla Lega (FI+FDI).

Supermedia dei sondaggi politici: maggioranza e opposizioni

Considerando le aree politiche che si presentarono in coalizione alle Politiche 2018, per la seconda settimana consecutiva il centrodestra supera la maggioranza assoluta dei voti virtuali, bissando il 50,2% della Supermedia di 7 giorni fa. Molto più indietro l’area di centrosinistra, che raccoglie poco più di un quarto (25,6%) dei consensi degli italiani che esprimono una preferenza di voto, in linea con quanto avvenuto alle Europee del 26 maggio (quando PD e +Europa insieme raccolsero il 25,8%).

Supermedia dei sondaggi politici: le coalizioni

Redazione

La redazione di YouTrend

6 commenti

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  • Se la sinistra italiana insistera’ nella sua idea anarchica di trasferire l’Africa in Italia, e per di piu’ di prepotenza, fara’ la fine del defunto Partito Monarchico Italiano.

    • Spero che questa cosa ti preoccupi e non sia sufficiente a farti votare lega, perche la prepotenza è quella del ministro verde, abbiamo una divisione dei poteri e lui esulta sguaitamente quando le sentenze sono a favore della sua linea e grida alla magistrature politicizzata. La sentenza affermava che si è agito per soccorrere, come un’ambulanza (non taxi) che deve passare un blocco formale per l’urgenza, la quale prevale sempre su eventuali provvedimenti contingenti.
      Qui poi parliamo di una prova di forza che non c’entra nulla con la questione dell’accoglienza, nè costituisce il grosso degli sbarchi, parliamo di persone che devono essere soccorse, poi se non hanno diritto d’asilo possono essere rispediti al loro paese, non in libia perchè non è un porto sicuro. E’ però probabile che questi facciano parte della minoranza da accogliere e questo non è impedito dal trattato di Dublino. A proposito, purtroppo la Lega aldilà della sua propaganda sullo spartirsi i migranti, non solo fa la morale a Francia e Germania che ne hanno in proporzione ben più dell’Italia, ma i loro amici di Visegrad, (Ungheria, Polonia) etc non ne vogliono proprio e hanno la stessa linea sul trattato di Dublino per cui rimangono dove arrivano, teoricamente in conflitto di interessi con l’Italia.
      Fedriga è stato sincero, perlomeno, contrario a spartirseli e piuttosto respingere i “clandestini” perchè chi è rifugiato è solo il 7% etc. ma di nuovo non c’entrava nulla con quei 47.
      https://www.raiplay.it/video/2019/06/cartabianca-5d49999c-0e78-484a-8f01-d2f6685d5049.html
      Lui entra a 04:30 circa, presenta il libro e parla dei campi di detenzione libici, poi viene intervistato da Bianca Berlinguer, avrei avuto parecchie altre domande da porgli
      Alla domanda fatidica “si deve accogliere tutti” circa 12:55
      Bell’affondo quello sui governi che sono loro i complici dei trafficanti pagandoli perchè li riportano nei campi di detenzione, non le Ong in genere.
      Anche che l’Europa non ha fatto il suo dovere. Ma il rapporto causa effetto, i migranti non partono perchè ci sono le Ong ma le Ong ci sono perchè loro partono.
      Poi tutto è aperto a verifica, ci mancherebbe.
      Il problema poi va affrontato ci mancherebbe, ma essendo complesso, mi spiace, non liquidato con semplici slogan agitando l’odio e l’allarmismo a scopo elettorale.
      Non c’è posto per tutti- beh, bisogna dire che a questo moto di reazione deve avere contribuito non poco una parte di quella retorica terzomondista sul senso di colpa bianco occidentale per lo sfruttamento e la colonizzazione del cosiddetto “meridione globale” e non perchè tale dinamica non sia vera ma poichè prevaleva troppo spesso un’impostazione pressochè totalmente interclassista, cioè trasversale, che non distingueva tra i principali beneficiari e fautori di questa sperequazione del benessere e come nello stesso mondo opulento, questa sia ancora più concentrata e sempre più verticistica. Il risultato era che suonava come, anzi spesso diceva esplicitamente questo, il benessere medio di un cittadino occidentale è solamente possibile grazie a questo sfruttamento. Risultato, il cittadino povero pensa belle parole, brutta storia, sarò privilegiato ma sto già messo male, per salvare il sud del mondo dovrò rinunciare a quel poco che ho?
      Ma al tempo stesso limitarsi a respingere senza fare nulla a livello di cooperazione internazionale, per la quale questo governo ha fatto a meno di Renzi, il quale, voglio precisare non mi è mai piaciuto.

      Ma il grosso della sperequazione non sta certo in capo all’occidentale medio, ma a poche persone che si arricchiscono. Si ha paura quindi di perdere quel poco che si ha in un collasso dovuto ad una crisi migratoria, mentre il grosso sta nelle mani del famoso 1%. Sennò ora sarà il migrante, poi di nuovo il meridione e roma ladrona con le autonomie, appunto, come ti è credo ti sarà familiare come allusione, le piccole ripicche, secessioni e le “Padanie” mondiali. Questo se al centro non c’è l’analisi del potere e delle dinamiche di produzione e distribuzione a livello mondiale, dal simbolico a materiale 🙂 .
      Ci vuole un discorso appassionante e positivo al tempo stesso, se vuoi “populista”, nel senso che infiammi e rivolga altrove questa rabbia, declinandola in positivo. Che si veda la fonte del malessere, oltre ovviamente alla critica allo status symbol, al consumismo, all’obsolescenza programmata.
      Ho ascoltato il Dalai Lama (https://www.bbc.com/news/av/world-asia-48767048/dalai-lama-trump-has-lack-of-moral-principle
      punto 2; circa dal min. 1.00) e ricordavo una considerazione del genere. Diciamo che è vero che non ci si può limitare ad accogliere come limitarsi a respingere. Il sovranismo attuale è, in codice, continuare a fare gli interessi coloniali e tenere fuori chi fugge dal casino creato, dicendo che in fondo è colpa loro, che sono “paesi di merda” o in spagnolo “paises agujeros de mierda”.
      Certamente la priorità dell’internazionalismo non era esplicitamente la caduta dei confini, ma aiutare i paesi ad emanciparsi.

      Non so se possiamo assecondare la paura dell’islamizzazione dell’Europa, quindi, ma sicuramente dovremo dire alla gente, che alleandosi con Trump non si fa nulla per “aiutarli a casa loro”, che sono solo frasi fatte di Bossi nobilitate dal sincretismo gialloverde e dal fuffarismo confusionario (voglio usare i termini fuffari anch’io, ordoliberismo, etc ^_^) .
      Non bisogna dare ai Sauditi le armi per fare la guerra in Yemen, in primis per lo Yemen, secondo perchè si creano nuovi profughi. Il pensiero critico e la visione di un altro come fratello, unito in una lotta contro varie forme di sfruttamente, perlopiù tramite il capitale, il valore simbolico dei soldi, l’intermediazione finanziaria, rimane fondamentale, per quello la chiusura nell’italianità e nelle “radici cristiane” degli uni e nell’islam identitario degli altri non aiuta. Ed una sinistra con una forte teoria e pratica, che oggi indubbiamente non c’è e naviga a vista, avrebbe potuto fare molto di più.
      La sinistra non è sola a lasciarsi abbindolare, quindi, anche chi dice che non c’è più e vota lega e M5s talvolta rischia di bersi ogni cazzata antimainstream, forse si poteva pensare che M5s si opponesse all’atlantismo acritico, ma se poi transumiamo, delusi anche da loro, alla lega, torniamo a quello che dice l’”antimainstream” e antiestablishment Trump, cioè l’Iran è cattivo, vendiamo le armi ai sauditi. E tutta la critica all’establishment?
      Cioè è anti o pro establishment trump? Anti contro immigrazione, contro femminismo, diritti civili etc. sui dazi e pro in politica estera e per i favori ai petrolieri, alle lobby delle armi.

  • certo, un grassone che vomita odio a getto continuo deve trovare la giustificazione nel prendersela con qualcuno, che sia l’Africa, che sia la sinistra, che sia il suo vicino di casa, che sia chiunque da incolpare per le frustrazioni collettive.