Nell’ultimo sondaggio Quorum/YouTrend presentato lo scorso 30 agosto su Sky TG24 sono state mostrate innanzitutto le intenzioni di voto degli italiani: a fronte di un calo della Lega (31,9%) rispetto alla nostra ultima Supermedia, sono cresciuti PD (22,3%) e Movimento 5 Stelle (18,6%), mentre nel centrodestra si è registrato il sorpasso di Fratelli d’Italia (8,8%) su Forza Italia (6,8%).
Questi i dati aggregati. Proviamo ora ad analizzare le intenzioni di voto incrociandole con due elementi: il titolo di studio e l’età.
Generazioni diverse votano forze politiche diverse
Esistono alcuni partiti con un maggior appeal tra le fasce più giovani: è il caso soprattutto del centrosinistra, dove il Partito Democratico è sensibilmente più votato dai giovani nella fascia 18-34 (28,5%) rispetto alla fascia degli over 55 (22,8%) e ancor più rispetto a chi ha tra i 35 e i 54 anni (18,2%), indice di una minore aderenza alle idee del partito da parte di coloro che si trovano perlopiù in età lavorativa. Anche +Europa va forte tra gli under 35, dove raccoglie il 9,0%, ma si fa più debole tra gli adulti di mezza età (4,5%) e cala drasticamente allo 0,5% tra gli over 55.
Non mancano però le eccezioni: la lista “La Sinistra” è stata indicata dall’1,5% degli under 35, ma cresce al 3% nella fascia di mezza età e al 3,7% tra gli over 55. Al contrario, Forza Italia è leggermente più votata dai giovani (8%) che dagli ultratrentacinquenni: gli azzurri sono infatti nelle intenzioni di voto del 6,9% di coloro che hanno tra i 35 e i 54 anni e del 6% degli over 55.
I partiti del centrodestra sovranista, cioè Lega e Fratelli d’Italia, sono invece più deboli nelle fasce giovani della popolazione, ma si rafforzano sensibilmente tra chi ha più di 35 anni. In particolare, il Carroccio è indicato solo dal 20,3% degli under 35, mentre si attesta al 35,2% nella fascia 35-54 e al 35,5% tra gli ultracinquantacinquenni, mentre il partito di Giorgia Meloni raccoglie il 5,9% tra i più giovani per salire al 9,1% negli adulti di mezza età e al 10,2% tra gli over 55.
Più trasversale il consenso di cui gode il Movimento 5 Stelle: il voto nelle 3 fasce d’età non si discosta in maniera così eccessiva dalla media del 18,6%, attestandosi al 18,9% tra i più giovani, al 20,2% nella fascia anagraficamente intermedia e al 16,7% in quella più anziana.
Il tasso di astenuti e indecisi, infine, è lievemente più basso tra i giovani (45,5%), mentre per gli over 35 è pari al 46,8%.
Il titolo di studio, una chiave di lettura importante
Il tasso di astensione e indecisione varia invece sensibilmente a seconda del titolo di studio, accrescendosi col passare da chi possiede titoli di studio non superiori alla licenza media (46,5%) a chi ha in mano un diploma (48,7%) e ancor più una laurea (50,3%).
I due partiti che mostrano una maggiore variabilità a seconda del titolo di studio sono +Europa e il Movimento 5 Stelle: il movimento guidato da Benedetto Della Vedova convince solo l’1,6% di chi ha un titolo non superiore alla licenza media e il 2,7% di chi si è diplomato, ma raggiunge il 14,8% tra i laureati, mentre al contrario i pentastellati hanno solo il 12,8% tra i laureati, ma arrivano al 19% tra chi ha sostenuto l’esame di maturità e al 20,3% tra chi non va oltre l’esame di terza media.
Anche Fratelli d’Italia mostra un trend simile al Movimento 5 Stelle: a fronte di una media dell’8,8%, il partito di Giorgia Meloni raggiunge il 10,8% tra chi ha un titolo di studio inferiore o uguale alla licenza media, ma cala al 7,8% tra chi ha terminato le scuole superiori e al 6,1% tra chi ha concluso almeno un ciclo di studi universitario.
In realtà, anche la Lega di Matteo Salvini mostra il medesimo trend dell’ex partner di governo e di Fratelli d’Italia, ma con variazioni sensibilmente più contenute: si passa infatti dal 32,1% tra chi non è andato oltre il primo grado della scuola secondaria al 31,8% tra i diplomati e al 31,4% tra i laureati. Insomma, guardando al titolo di studio, la distanza dalla media complessiva delle intenzioni di voto per il Carroccio (31,9%) è inferiore al mezzo punto percentuale.
Infine, nelle intenzioni di voto per PD e Forza Italia, come anche per la lista “La Sinistra”, non sono ravvisabili trend crescenti o decrescenti relativamente al titolo di studio. Per il partito principale del centrosinistra, a fronte di una media del 22,3%, si passa dal 20,4% tra chi non va oltre la terza media al 23,9% tra i diplomati, per poi calare al 22,8% tra i laureati. Al contrario Forza Italia – che stando alle intenzioni di voto si attesterebbe al 6,8% – va oltre tale media tra chi non è andato oltre la scuola secondaria di primo grado (7,8%), ma si posiziona al di sotto di questa media tra chi ha conseguito la maturità (5,9%) o la laurea (6,6%). Per concludere, la lista “La Sinistra”, che globalmente è stata indicata dal 2,9% di chi non si astiene, raccoglie il 2,7% tra chi non si è spinto oltre la licenza media, il 3,1% tra i diplomati e il 3,0% tra i laureati.
Mi fa piacere che i più giovani non siano sovranisti, non siano separatisti e nazionalisti: segno che sembra confortare circa il futuro di un paese che non può chiudersi in ambiti ristretti, se vuole darsi un avvenire promettente
Ma come è possibile che le percentuali totali superino sempre il 100%?!
Le percentuali dei partiti sono “sui votanti”. Non devi sommare gli astenuti
Per come è presentato il grafico, sembrava che le percentuali si riferissero al totale degli italiani con diritto di voto…
https://pagellapolitica.it/blog/show/348/pi%C3%B9-studi-pi%C3%B9-voti-lega
per capirne di più di dati e la corretta lettura degli stessi..
senza contare che il sondaggio si riferisce ad un pubblico specifico (e non si sa quanto numeroso) insomma un campione davvero rappresentativo di una popolazione generale? mah..
infine un’analisi statistica pone i dati come rilevanti? o sono in linea con la distribuzione? altrimenti si perde solo tempo..
scrivo questo perché poi “la verità” (giornale) usa questo lavoro accostandolo a titoli che ne storpiano il senso. chissà se lo sapevate..
[…] h tra i più giovani percentuali più che doppie rispetto al media del proprio elettorato. In un sondaggio Quorum Youtrend dello scorso settembre, PiùEuropa ha raccolto il favore del 9% degli elettori tra […]