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Supermedia sondaggi politici, 12 settembre: i consensi ai partiti sono tornati al livello pre-Europee

Dalla nuova Supermedia arriva la conferma che la crisi di agosto ha vanificato la crescita della Lega dopo il 34% ottenuto il 26 maggio

La prima Supermedia dopo la pausa estiva aveva dipinto un quadro molto diverso da quello precedente alla crisi di governo che ha portato alla caduta del governo Conte I e alla nascita del governo Conte II. I dati di questa settimana, frutto di una grande quantità di sondaggi usciti nelle ultime due settimane, confermano sostanzialmente questa nuova situazione.

La Lega è sempre primo partito, ma perde oltre 4 punti e mezzi rispetto a inizio agosto. Con il 32,2% il partito di Matteo Salvini è tornato sostanzialmente sui valori che faceva segnare prima delle Europee. In crescita invece il Partito Democratico (22,5%) e soprattutto il Movimento 5 Stelle (21,0%). Nel centrodestra si conferma il sorpasso di Fratelli d’Italia (7,3%) su Forza Italia (6,5%). Il partito di Silvio Berlusconi soffre anche della scissione di Giovanni Toti che ha fondato “Cambiamo” – anche se, per ora, sono pochi gli istituti di sondaggio che considerano il movimento del governatore della Liguria.

Il ritorno al governo fa bene alla sinistra (ex LeU) che risale sopra il 2% staccando i Verdi (1,8%) e arrivando “a tiro” di Più Europa (3,0%).

Supermedia dei sondaggi politici: le liste e i partiti

In conseguenza di queste evoluzioni, il quadro dei rapporti di forza tra gli schieramenti presenti in Parlamento è mutato radicalmente. Si è venuto a ri-creare una sorta di “bipolarismo parlamentare” in cui vi sono due grossi blocchi pressoché equivalenti in termini di consenso virtuale: quello dell’area di governo (M5S-PD-LeU) che ad oggi vale il 46% e quello dell’opposizione di centrodestra, leggermente più consistente (47,9%) essenzialmente per due motivi: perché per ora Più Europa si schiera – almeno ufficialmente – all’opposizione, nonostante il comportamento differente dei suoi eletti alla Camera e al Senato; e perché al dato di Lega, FI e FDI va aggiunto proprio il dato del partito di Toti che, per quanto parziale, contribuisce con poco meno del 2% allo score del centrodestra.

Supermedia dei sondaggi politici: maggioranza e opposizioni

La situazione è ovviamente molto diversa se si ricompongono le aggregazioni in base alle coalizioni che si presentarono alle elezioni politiche 2018 da cui è nato l’attuale Parlamento. Nonostante una certa flessione rispetto al dato di inizio estate, il centrodestra continua ad essere largamente la coalizione con i maggiori consensi, con oltre 22 punti di vantaggio sulla seconda, quella di centrosinistra a guida PD.

Supermedia dei sondaggi politici: le coalizioni

Il cambiamento intervenuto nell’opinione pubblica durante la crisi estiva emerge chiaramente guardando al grafico dello storico della nostra Supermedia da inizio legislatura. La caduta del primo governo Conte ha aperto un periodo di (nuova) mobilità elettorale, che – molto probabilmente – non è ancora finito.

Storico intenzioni di voto

[Leggi l’analisi completa su Agi]

[Tutti i sondaggi del 2019 e media mobile]

Redazione

La redazione di YouTrend

6 commenti

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  • Sono convinto che il sondaggio rispecchia quanto avvenuto nelle ultime settimane. Molti elettori non hanno capito la mossa di Salvini ed, inoltre, i nuovi governi vengono sempre ben visti all’inizio quando l’esecutivo appare in foto con il Presidente della Repubblica, come il primo giorno di scuola.
    E dopo? Nel tempo i litigi e i contrasti saranno sempre più numerosi nella maggioranza e la figura di Salvini ritornerà sempre più prepotentemente alla ribalta, come quello che aveva ragione. Allora ecco che, dinanzi ad un ulteriore crisi, il nostro Presidente troverà un altra maggioranza, pur di non andare alle elezioni.
    Sarà forse che vuole arrivare alla elezione del Capo dello Stato per essere rieletto? Ma il popolo conta qualcosa?

    • Certo che il popolo conta! Nei limiti della legge secondo la quale stiamo insieme: la Costituzione.
      Questa dice che finché nel Parlamento ci sono maggioranze possibili e queste formano un governo, si torna a votare ogni 5 anni.
      Perché? Proprio per evitare che ogni volta che un sondaggio cambia, si sciolga il Parlamento.
      Queste sono le “regole del gioco”: rispettarle o meno, fa la differenza fra essere democratici o fautori della dittatura.

      • Costituzionalmente è un ragionamento ineccepibile, ma quanti senatori e deputati hanno questo senso istituzionale e quanti hanno avuto paura di andare a casa?

  • Confrontare elezioni con intenzioni di voto è ridicolo specie in presesenza di un elevato tasso di indecisi. Le elezioni riguardano solo chi ha votato (quindi niente indecisi e non-voto). Sarebbe molto più serio confrontare le intenzioni di voto PRE-elezioni europee ed i sondaggi attuali. Allora si vedrebbe che la lega non perde afffatto ma continua a salire (tenendo conto dell’incremento degli indecisi).