Il 6 novembre 2019 l’INPS ha pubblicato nuovi dati relativi al reddito di cittadinanza, la misura proposta dal M5S, che alle elezioni politiche del 4 marzo 2018 aveva contribuito a fargli raggiungere il 32,7% dei voti. In un precedente articolo avevamo mostrato come nel Mezzogiorno, dove i tassi di disoccupazione (e di consenso verso i 5 Stelle) sono più elevati rispetto al resto d’Italia, ci fosse stato anche il boom delle richieste del reddito di cittadinanza.
Nel suo comunicato l’INPS ha annunciato il raggiungimento di un milione di richieste accolte al 31 ottobre, considerando sia il reddito che le pensioni di cittadinanza, per un totale di 1.027.412 richieste accolte su 1.558.898 presentate, con un tasso di approvazione del 65,9%. Le regioni del Sud si aggiudicano le prime tre posizioni per richieste accolte, con la Campania (RdC 177.194, PdC 17.731), la Sicilia (RdC 158.675, PdC 17.997) e la Puglia (RdC 84.315, PdC 9.474).
Reddito di cittadinanza: le richieste in termini assoluti
Come era già emerso precedentemente, le province più popolose sono quelle in cui risulta anche più elevato il numero di richieste, con quelle ad alto tasso di disoccupazione che scalano la classifica. In testa troviamo Napoli (162.519), Roma (97.698) e Palermo (70.492), seguite da Milano (59.637), Catania (57.063), Torino (53.994) e Caserta (47.895).
Invece, le province meno abitate e situate in zone montuose, soprattutto al Nord, si confermano essere quelli con minori richieste. Scendendo verso il fondo della classifica troviamo Gorizia (2.873), Verbano-Cusio-Ossola (2.214), Isernia (2.027), Aosta (2.018), Sondrio (1.657), Belluno (1.520), fino a Bolzano (795).
Guardando all’evoluzione nell’arco dell’anno, si nota una lieve tendenza del Nord a recuperare rispetto al numero di richieste del Sud. Rispetto ai dati di aprile, infatti, l’aumento maggiore si riscontra proprio nelle province settentrionali, dove le richieste degli ultimi 6 mesi sono state il 52,7% di quelle totali, significativamente di più che al Centro (48,7%) e al Sud (46,2%). Le province con la maggiore accelerazione rispetto all’inizio dell’anno sono state Trento (il 62,4% negli ultimi 6 mesi), Lodi (57,7%), Imperia (57,1%) e Verona (56,9%). Al contrario, una frenata rispetto a inizio anno c’è stata a Cagliari (solo il 37% delle richieste totali è arrivato dopo aprile), Nuoro (37,7%), Potenza (37,8%) e Massa Carrara (37,8%).
Le richieste, comune per comune
Se tali dati confermano sostanzialmente quanto già si sapeva, diventa ora più interessante un’osservazione più nel dettaglio. Nella tabella sottostante si può trovare la lista di tutti i comuni, con il numero delle domande presentate (il reddito e le pensioni di cittadinanza sono qui considerati aggregati), quelle accettate e la proporzione tra le due.
Un caveat importante: dai dati dell’INPS sono emerse delle incongruenze. Per alcuni comuni (206 comuni su 7787 dove è stata presentata almeno una domanda), infatti, le domande accolte risultano essere in numero maggiore rispetto a quelle presentate. Questo dato risulta particolarmente rilevante in Piemonte (85 comuni), Lombardia (39) e Trentino-Alto Adige (21). Nella nostra analisi successiva, comunque, il dato comunale non è stato utilizzato nei calcoli.
Consulta la tabella del reddito di cittadinanza
Come già nel precedente articolo, abbiamo cercato di spiegare le richieste di reddito di cittadinanza con il voto al M5S e la disoccupazione. Replichiamo l’analisi con i dati più aggiornati, inserendo all’interno del modello di regressione multivariata il numero di richieste ogni 100 abitanti, il tasso di disoccupazione e il voto al M5S alle elezioni europee 2019 per provincia. Anche in questo caso, per rendere più robusti i risultati, abbiamo controllato gli effetti fissi regionali e il modello è stato calcolato con errori standard robusti.
Reddito di cittadinanza: le previsioni del nostro modello
A seguito dei nuovi dati pubblicati dall’INPS, possiamo confermare il trend già emerso. Anche in questo modello il voto al M5S e la disoccupazione sono significativi, quindi hanno un ruolo nella spiegazione delle domande del reddito di cittadinanza. Inoltre, l’R2 del modello è di 0,97, indice che il modello riesce a spiegare quasi totalmente il fenomeno. Infatti, come si evince dal grafico, la scarsa dispersione dei punti rispetto alla linea indica che il modello predice molto bene il fenomeno. In parole semplici, più aumentano la disoccupazione e il voto al Movimento 5 stelle, più crescono le richieste del reddito e della pensione di cittadinanza.
Quanto vale il reddito di cittadinanza?
Come anticipato nelle prime righe, quello sulle domande accolte non è l’unico dato interessante pubblicato dall’INPS: il 7 novembre ha anche reso disponibile il documento con l’importo medio mensile sia del reddito che della pensione di cittadinanza per provincia.
Per quanto concerne il reddito di cittadinanza, l’importo medio è 519,12 euro mensili. Al di sopra di questo valore troviamo esclusivamente province del Sud, e in particolare della Sicilia (8 province su 9 sopra la media, con Ragusa subito sotto), della Campania (3 su 5) e della Puglia (4 su 6), con l’unica eccezione di Imperia (€525,06). Il primato assoluto va a Palermo (€613,06) e Napoli (€610,00) con a seguire Caserta (570,41€) e Catania (€565,69).
Il fenomeno di importi maggiori al Sud si rileva anche tra i dati riguardanti la pensione di cittadinanza. Infatti, le province sopra la media (€216,38) sono concentrate dal Lazio in giù, con l’aggiunta di Genova (€226,13), Perugia (€218,22), Imperia (€218,18), Massa Carrara (€217,89) e Reggio Emilia (217,58€). Addirittura, sono sopra la media tutte le province di Puglia, Campania e Calabria. Le province del Sud sono anche quelle dove viene percepita la PdC media mensile più alta, in primis Lecce (€258,45) e Napoli (€257,85), con più indietro Cosenza (€239,72) e Isernia (€235,14). Vicina alla testa della classifica anche Roma, con oltre 232 euro. Ad eccezione di Napoli, dunque, le province aventi il reddito e pensione di cittadinanza medi mensili più alti non sono le stesse.
Reddito e pensione di cittadinanza: importi medi mensili per province
Ma insomma, quanto valgono in tutto il reddito di cittadinanza e la pensione di cittadinanza? Moltiplicando il numero di richieste accolte per l’importo medio in ogni provincia, possiamo arrivare a una stima dell’importo complessivo mensile. Stando ai dati aggiornati al 7 novembre, quindi ancora passibili di crescita, la pensione di cittadinanza vale circa 26,1 milioni di euro al mese, mentre il reddito di cittadinanza arriva a 444,3 milioni di euro mensili.
Considerando però che il M5S è quasi un partito “territoriale” non sarebbe meglio dividere il modello in nord, centro e sud e venere se spiega qualcosa anche in questo caso?