Quali quotidiani si vendono di più in Italia? Stando ai dati ADS relativi alle edizioni cartacee vendute nel 2018 (e quindi escludendo le copie digitali), a farla da padrone è il Corriere della Sera, con una vendita media giornaliera di 212 mila copie. Il quotidiano diretto da Luciano Fontana ha la sua sede principale a Milano, e per questo motivo la Regione in cui è più venduto è la Lombardia. In seconda posizione c’è invece un quotidiano con sede nella capitale, Repubblica: il giornale fondato da Eugenio Scalfari ha avuto una diffusione media giornaliera di 164 mila copie nell’anno passato. Chiude il podio un giornale sportivo, la Gazzetta dello Sport, con quasi 152 mila copie vendute (che superano le 158 mila nell’edizione del lunedì).
Fuori dal podio si collocano, in ordine, il quotidiano torinese La Stampa (130 mila copie vendute in media ogni giorno), il giornale d’ispirazione cattolica Avvenire (100 mila), il bolognese Resto del Carlino (92 mila), poi il Messaggero (quasi 88 mila) e infine il Corriere dello Sport – Stadio (74 mila copie vendute che diventano più di 81 mila nell’edizione del lunedì).
Se però osserviamo la vendita dei 9 quotidiani più letti ogni anno dal 2003 al 2018, osserviamo un netto trend decrescente che ha colpito tutto il mercato del giornalismo cartaceo. Basti pensare che il Corriere della Sera, che nel quindicennio considerato è sempre rimasto il quotidiano più venduto nelle edicole, è passato dal vendere oltre 620 mila copie nel 2003 al venderne 212 mila nel 2018: una contrazione di quasi due terzi (-65,8%). Il giornale che però ha subito il calo percentuale maggiore rispetto al 2003 è il Sole 24 Ore: le copie acquistate nel 2018 sono il 79,6% in meno di quelle vendute 15 anni prima. Un’eccezione significativa è costituita da Avvenire: il quotidiano di matrice cattolica, tra il 2003 e il 2018, ha aumentato le sue vendite di oltre 4 mila copie.
Tra la crisi economica e l’affermazione dell’editoria digitale, dunque, il mercato dei quotidiani cartacei ha subito un pesante crollo. Ma quale direzione prenderà nei prossimi anni? Le vendite continueranno a calare inesorabilmente o si registrerà un’inversione di tendenza? Ai posteri l’ardua sentenza.
Ma è normale, no? Quando svendi il giornalismo ad interessi particolari, quando non sei imparziale, quando non fai giornalismo di inchiesta ma gossip, quando sei ignorante sui numeri e sui dati, quando fai il cagnolino scodinzolante del partito, quando dileggi e offendi i tuoi nemici politici (perchè questo è il giornalismo italiano), quando sei così ridicolmente di parte da insultare l’intelligenza dei lettori senza provare vergogna, quando nelle redazioni non vige la meritocrazia ma la lottizzazione, quando pensi solo in termini di politicamente corretto, quando distorci la lingua italiana e inventi espressioni assurde per tentare di fare il lavaggio del cervello ai lettori, quando fai scrivere i fondi e gli editoriali ai soliti “intellettualoni di regime” (che capiscono sempre tutto loro…), quando non ti rinnovi per adattarti a un mondo più complesso e con nuovi media più attrattivi e spesso più credibili (ci vuole poco), quando accusi il web di produrre fake news mentre le tue pagine grondano di faziosità e bugie, quando censuri la nazionalità di chi commette reati, quando inventi emergenze inesistenti che vedi solo tu, quando fai campagne elettorali invece di raccontarle… non vuoi perdere copie? Ormai è troppo tardi, le copie perse non torneranno più e l’emorragia continuerà, del resto la spocchia e l’arroganza di questi pennivendoli è talmente grande che l’umiltà e la vera professionalità non saprebbero certo ritrovarle. Hanno segato il ramo su cui erano seduti. Auguri di buon volo, spero in un atterraggio il più doloroso possibile.
Bravissimo, hai colto nel segno! Comprare quotidiani per farsi fare il lavaggio del cervello è da idioti, chi diffonde faziosità dovrebbe chiudere per sempre.
bravo! non c’è niente di più spocchioso del nostro giornalismo. Per me possono andare a guadagnarsi la pagnotta sulla tangenziale.
Italia. 60milioni di popolazione. Il giornale più venduto 212 copie. Pari allo 0,0035% più o meno. Esisteva un giornale di quartiere, quindicinale,(il giornale di Pianura) che vendeva 4000 copie in un quartiere di 60000 abitanti. In proporzione è come se il corriere vendesse 4 milioni di copie. Questo giornale fu fondato da un perfetto sconosciuto, aiutato dal grande giornalista Mimmo Falco.
Ok, però 212 mila è un po’ diverso da 212