Le recenti elezioni regionali in Brandeburgo, Sassonia e Turingia hanno visto una serie di sconvolgimenti nella geografia politica della Germania orientale. Sebbene in generale i partiti già al potere nei diversi Länder abbiano conservato le loro posizioni (talvolta con dei ridimensionamenti), Alternative für Deutschland ha ottenuto un vero e proprio exploit, diventando il secondo partito in molte zone. La Linke, invece, è arretrata ovunque tranne in Turingia, dove rimane la forza politica con i maggiori consensi. Non sono invece riusciti a replicare il successo avuto a ovest e sulla scala nazionale i Verdi, mentre i socialdemocratici della SPD hanno ottenuto buoni risultati solo in Brandeburgo (dove già governavano).
Sul piano nazionale, tuttavia, non sembrano sentirsi molto gli effetti delle “vicende orientali”. Nei sondaggi la CDU resta il primo partito, mentre i Verdi sono stabilmente in seconda posizione. AfD, nonostante il boom a est, rimane sotto il 15%, continuando a insediare da vicino la SPD in terza posizione. Si rivela interessante, però, la lieve crescita della Linke, che sale al 10% per la prima volta da molto tempo: si tratta di un dato su cui sono concordi tutti gli istituti.
La crescita della Linke potrebbe essere causata sia dal perdurare della crisi della SPD che dal risalto ottenuto per l’ottimo risultato della sinistra radicale alle elezioni in Turingia.
Il fatto più interessante, tuttavia, è che nelle ultime settimane sembra essersi fermata la crescita dei Verdi, che dopo le Europee risultavano appaiati ai cristiano-democratici, se non addirittura in prima posizione secondo alcuni istituti. Attualmente, CDU e Verdi sono ancora i due partiti più forti in Germania, e i Grünen sono da mesi stabilmente in seconda posizione. Si tratta di uno scenario nuovo e insolito a livello nazionale, soprattutto considerato che i due partiti governano insieme in alcuni Länder, una circostanza che renderebbe interessanti gli scenari post-voto in caso di elezioni federali anticipate (ipotesi non impossibile, se si considera il congresso in corso nella SPD e il malcontento verso le larghe intese).
Oggi, però, i Verdi sono tornati sui livelli delle Europee, mentre il crollo della CDU sembra essersi arrestato.
Nelle prossime settimane, dunque, sarà interessante vedere l’evoluzione della forbice CDU-Verdi per capire se le tendenze viste negli scorsi mesi erano solo un effetto del voto europeo o se, come sembrava, ci troviamo di fronte a uno nuovo scenario. Al tempo stesso, sarà fondamentale capire che direzione prenderà la SPD dopo il congresso, tanto per la sopravvivenza del Governo quanto per i rapporti di forza tra socialdemocratici, verdi e cristiano-democratici.
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