La 70a edizione del Festival di Sanremo, la kermesse canora che ogni anno tiene incollati agli schermi milioni di italiani, si terrà quest’anno dal 4 all’8 febbraio.
Puntualmente, come da tradizione, non sono mancate le polemiche ancor prima di dare il La – è proprio il caso di dirlo – alla competizione: si va dagli apprezzamenti estetici di Amadeus sulle co-conduttrici ai cachet degli ospiti, senza dimenticare le contestate partecipazioni di Junior Cally e della giornalista palestinese Rula Jebreal.
Nulla di nuovo sotto il sole, dunque. O quasi.
Sì, perché se ricordate l’anno scorso vi avevamo illustrato punto per punto il Sanremum, ovvero il sistema di voto impiegato per la classifica del Festival. Ma, da buon specchio del Paese, Sanremo e la politica vanno di pari passo: e siccome in questo periodo si parla di riforma elettorale con il Germanicum, anche il Sanremum presenta, in questa edizione, delle importanti novità rispetto agli anni passati.
Innanzitutto, come avviene dal 1984, sono due le gare che si tengono: quella dei Campioni e quella delle Nuove Proposte.
La gara dei Campioni
In questa edizione nella categoria Campioni si sfideranno 24 cantanti: ecco chi sono e le canzoni con cui si esibiranno.
In ognuna delle prime due serate, ossia martedì e mercoledì, si esibiranno 12 cantanti, presentando i brani inediti con cui si candidano alla vittoria. In entrambe le serate sarà la giuria demoscopica a valutarli: ogni membro di tale giuria avrà a disposizione 12 voti per serata, da distribuire tra minimo 5 e massimo 8 artisti.
Nella terza serata, chiamata Sanremo 70, ognuno dei 24 Campioni si esibirà con una canzone delle edizioni passate del Festival. Sarà dunque una serata-evento pensata per spegnere le 70 candeline della kermesse, e per tale motivo saranno fondamentali gli endorsement degli ospiti – italiani o internazionali – che per l’occasione potranno duettare con i cantanti. A valutare le interpretazioni sarà in questo caso la giuria più “tecnica” di tutte, ossia l’orchestra. La media tra le percentuali di voto ottenute dai Campioni in questa serata e quelle ottenute nelle serate precedenti determinerà una nuova classifica.
La semifinale, che avrà luogo nella serata di venerdì, vedrà una nuova esibizione di tutti e 24 i Campioni con l’inedito che presentano al Festival. I cantanti saranno questa volta votati da una nuova giuria: quella della sala stampa, TV, radio e web, in cui ogni votanti ha a disposizione 24 voti da distribuire tra minimo 10 e massimo 16 artisti. La media tra le percentuali di voto ottenute in questa serata e quelle delle serate precedenti determinerà un’ulteriore nuova classifica delle 24 canzoni nella sezione Campioni.
Nella quinta e ultima serata, infine, si esibiranno ancora una volta tutti i 24 Campioni. Questa volta saranno valutati con un sistema elettorale di tipo misto (come del resto lo è il Rosatellum):
- Il televoto peserà per il 34%;
- La giuria demoscopica conterà per il 33%;
- La giuria della sala stampa, TV, radio e web contribuirà anch’essa per il 33%.
Ogni membro della giuria demoscopica e della sala stampa ha a disposizione 24 voti da distribuire tra minimo 10 e massimo 16 artisti.
I risultati verranno combinati con le serate precedenti e la media darà vita alla quarta classifica – ossia i risultati definitivi del primo turno – che determinerà le posizioni dalla numero 24 alla numero 4. I tre concorrenti con il punteggio più alto, invece, accederanno alla finalissima, una sorta di ballottaggio a tre: i risultati precedenti saranno completamente azzerati e i finalisti saranno ri-valutati con lo stesso sistema misto di prima (con i membri della giuria demoscopica e della sala stampa che però avranno a disposizione un solo voto a testa). Il vincitore del 70° Festival di Sanremo parteciperà – di diritto e salvo rinunzia – all’Eurovision Song Contest 2020, che si terrà a maggio a Rotterdam, nei Paesi Bassi (delle vere e proprie “elezioni europee” del mondo canoro).
Le Nuove Proposte
La gara delle 8 Nuove Proposte si svolgerà solo nelle prime due serate e nella quarta: a contendersi la vittoria saranno volti emergenti del panorama musicale italiano, e in particolare gli Eugenio in Via di Gioia, Fadi, Fasma, Gabriella Martinelli, Leo Gassman, Marco Sentieri, Matteo Faustini e Tecla.
In ognuna delle prime due serate, 4 cantanti si sfideranno direttamente a coppie: ogni duello sarà sottoposto al temibile giudizio della giuria demoscopica, che deciderà quindi il vincitore di ogni sfida diretta (un first-past-the-post, dunque). Al termine delle prime due serate, pertanto, rimarranno in gara 4 delle 8 Nuove Proposte.
Il vincitore di questa categoria sarà determinato nella serata di venerdì, quando avranno luogo sia le semifinali attraverso due sfide dirette a coppie, sia la finale tra i due rimanenti. Anche qui, il sistema di voto per le due semifinali e per la finale è quello misto, utilizzato nella serata di sabato per i Campioni: il televoto pesa per il 34% e ciascuna delle due giurie per il 33%.
Gli elettori
Abbiamo visto che non vi è un solo elettorato bensì quattro corpi elettorali differenti:
- La giuria demoscopica è un campione di 300 persone selezionate tra abituali fruitori di musica, e voterà da casa attraverso un’applicazione gestita dagli istituti demoscopici EMG e Noto.
- La giuria della sala stampa, TV, radio e web: è composta dai giornalisti accreditati e voterà anch’essa attraverso l’applicazione di EMG e Noto.
- Il pubblico da casa, tramite il sistema del televoto.
- Musicisti e coristi dell’orchestra del Festival.
Le prime tre erano presenti già l’anno scorso, mentre l’orchestra non aveva diritto di voto e c’era invece una giuria d’onore. Questo cambiamento potrebbe avere conseguenze molto importanti: l’anno scorso Mahmood rimase sempre piuttosto indietro nel televoto, ma alla fine riuscì comunque a vincere. In particolare, nella finalissima a tre il televoto – che pesava per il 50% – lo piazzò in terza posizione dietro a Ultimo e ai ragazzi del Volo: tuttavia, sia la sala stampa (30%) che la giuria d’onore (20%) lo collocarono al primo posto, permettendogli di vincere.
La vittoria di Mahmood era dunque stata criticata in quanto non corrispondente alla “volontà popolare”. Tuttavia, anche il televoto in passato non è stato esente da critiche: nell’edizione del 2010 il trio composto da Pupo, dal principe Emanuele Filiberto e dal tenore Luca Canonici riuscì ad accedere alla finalissima grazie al televoto, che non poteva essere controllato nel numero massimo di voti espressi: l’orchestra, in segno di protesta, lanciò gli spartiti accartocciati sul palco, mentre il pubblico in sala addirittura fischiò a lungo il trio.
In ogni caso, oltre all’eliminazione della giuria d’onore, il televoto è scomparso dalle prime quattro serate: vedremo quindi come questo cambiamento nel sistema di voto potrà influire sugli equilibri tra i partiti sulle classifiche del Festival. Tutti i voti espressi dalle varie giurie, inoltre, saranno affidati alla tecnologia. Sperando che non ci siano problemi di connessione come nel caso dei caucus in Iowa.
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