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Il coronavirus non ferma le primarie democratiche

Nonostante la paura del coronavirus e il rinvio delle primarie democratiche in Ohio, oggi si vota in Florida, Illinois e Arizona.

Negli ultimi giorni anche il governo statunitense ha attivato le prime misure per il contenimento della pandemia da coronavirus, chiudendo le scuole e suggerendo di evitare gli assembramenti in più di 10 persone. In questo senso, le primarie democratiche che si stanno svolgendo in questo periodo pongono un grande rischio alla salute pubblica, dato che l’assembramento di un gran numero di elettori ai seggi aumenta il rischio di contagio. Louisiana e Georgia hanno già deciso di rinviare a maggio e giugno le primarie che si sarebbero dovute tenere il 24 marzo e il 4 aprile.

Tra la giornata di ieri e la notte scorsa, anche il governatore repubblicano dell’Ohio, Mark DeWine, ha deciso di rinviare le primarie che si sarebbero dovute tenere questa notte. La decisione finale è arrivata dopo che un la sentenza di un giudice aveva bloccato il rinvio, ma dichiarando lo stato d’emergenza sanitaria il governatore ha bypassato il pronunciamento della corte.

Le primarie democratiche continuano

Non è ancora chiaro se altri stati prenderanno presto provvedimenti simili, ma, nonostante l’emergenza, oggi si recheranno alle urne gli elettori democratici di Florida, Illinois e Arizona. Si tratta di tre stati piuttosto importanti che mettono in palio un numero consistente di delegati: 441. La Florida, terzo stato più popoloso d’America, assegnerà 219 delegati, l’Illinois 155, e l’Arizona 67 (se si fossero tenute le primarie, l’Ohio avrebbe assegnato altri 136 delegati). Una vittoria con ampio margine in tutte e tre le votazioni da parte di Joe Biden potrebbe dare il colpo di grazia definitivo alla campagna di Bernie Sanders, già in grande difficoltà dopo i deludenti risultati del Super Tuesday e della scorsa settimana.

Al momento – secondo le stime di 2020delegates – l’ex vicepresidente si attesterebbe a 938 delegati nazionali (ne servono 1.991 per ottenere la nomination) contro i 780 raccolti da Sanders. Un vantaggio che gli ha permesso di guadagnare il momentum necessario a volare nei sondaggi e diventare il favorito in quasi tutte le votazioni che si terranno da qui alla Democratic National Convention di luglio. In veste di frontrunner e vincitore quasi certo, Biden ha anche collezionato una serie di importantissimi endorsement da parte dell’establishment democratico.

Primarie Democratiche – Dove si vota oggi

 

Con il vento in poppa, l’ex vice di Obama è di gran lunga il favorito in tutti e tre gli stati al voto questa notte. Secondo le previsioni di FiveThirtyEight, Biden vincerebbe infatti le primarie della Florida con il 69% dei voti e si attesterebbe intorno al 60% anche negli altri due stati, guadagnando un totale di circa 300 delegati. Sanders, dal canto suo, non supererebbe il 30% in Florida e il 40% in Illinois e Arizona, portando a casa neanche 150 delegati. Un numero comunque ragguardevole, ma insufficiente ai fini di una possibile rimonta. Il distacco tra i due candidati si amplierebbe infatti fino a raggiunge all’incirca quota 300 delegati, e le previsioni per i prossimi appuntamenti elettorali lasciano speranze praticamente nulle al recupero di Sanders.

Primarie Democratiche – I sondaggi sugli Stati di oggi

Il dibattito

Nonostante la debacle ormai imminente, la settimana scorsa Bernie Sanders aveva tenuto una conferenza stampa in cui ribadiva di non volersi ritirare. Durante l’incontro con i giornalisti, il senatore del Vermont ha anche specificato di voler presenziare attivamente all’undicesimo dibattito tra i candidati democratici, che si è tenuto nella notte di domenica 15 marzo a Washington DC.

Per diminuire i rischi di contagio da coronavirus, il confronto è avvenuto a porte chiuse e i due sfidanti si sono posizionati a distanza di qualche metro. La gestione dell’epidemia (con forti critiche all’operato di Trump provenienti da tutte due le parti) e lo scontro sul sistema sanitario nazionale hanno monopolizzato le prime battute, ma poco dopo i candidati sono passati ai temi “classici”. Pochissimi gli attacchi, con Sanders che ha rinfacciato alcune decisioni prese da Biden in Senato nei decenni scorsi e i finanziamenti provenienti dai cosiddetti Super PACs, ma nulla di più. La notizia principale della nottata è stata la decisione da parte di Biden di voler scegliere un candidato vice-presidente donna, alla quale Sanders ha risposto che “con tutta probabilità” lo farà anche lui.

Si è trattato di un dibattito piuttosto piatto, focalizzato inizialmente sul tema forte di queste settimane, l’emergenza coronavirus, ma passato presto a dichiarazioni ormai di rito, fatte più per ribadire le proprie posizioni che per scalfire quelle dell’avversario. Il confronto rappresentava forse l’ultima possibilità per Sanders di sferrare qualche colpo, ma il senatore del Vermont ha deciso di tenere un comportamento poco aggressivo, forse per paura di spaventare ancor di più quegli elettori moderati che gli hanno dimostrato poca fiducia nelle scorse settimane.

Come seguire le primarie

Se non ci saranno altri rinvii, dall’1 di questa notte (orario in cui chiuderanno i seggi in Florida e Illinois) alle 3 (quando chiuderanno quelli dell’Arizona) e oltre, YouTrend seguirà le primarie democratiche con il consueto live-tweeting e gli aggiornamenti (silenziati) sul canale Telegram, nonché le analisi del giorno dopo su Facebook e youtrend.it.

Gianluca De Feo

Trentino, grande appassionato di politica americana ed europea. Vive in Italia ma studia politica e storia del Nord America alla Freie Universität Berlin.

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