I leader dell’opposizione
Matteo Salvini e i dietrofront: l’opposizione dura non paga
Salvini, grazie ai suoi oltre 4 milioni di fan, resta il leader politico italiano ed europeo con più seguaci su Facebook. Tuttavia, se negli ultimi giorni si nota una curva positiva, la crescita del suo profilo rimane incerta nel primo periodo di crisi. Una motivazione che potrebbe essere alla base del cambio di passo nell’approccio che il leader del Carroccio ha dedicato all’emergenza sanitaria.
Possiamo infatti idealmente dividere la comunicazione social di Salvini in due fasi nettamente separate. La prima, quella dell’opposizione dura (fino al 29 febbraio), periodo in cui Salvini critica il governo, ritenuto incapace di gestire la crisi, e collega il tema del contagio al mancato controllo delle frontiere e dell’immigrazione. Il simbolo di questa fase è l’hashtag #Contedimettiti. Salvini è l’unico ad attaccare veementemente l’esecutivo durante l’emergenza. In questi primi giorni, il leader della Lega cerca anche di trasmettere l’immagine di un leader forte e credibile, con molte foto alla scrivania, interviste alla stampa americana e un paragone fra se stesso e Trump, anche lui criticato da sinistra sull’immigrazione.
Dal 29 febbraio in poi, Salvini assume invece un atteggiamento molto più collaborativo, e quasi scompaiono gli attacchi alla maggioranza (mentre diventano più numerosi gli attacchi all’Unione Europea). Anche nel rilanciare la contestata intervista a El Pais (“Il governo italiano è incapace di gestire l’emergenza”, titola il quotidiano spagnolo), il post del leader della Lega non contiene alcuna critica a Conte e al suo esecutivo.
Giorgia Meloni e i nemici al tempo della collaborazione
Sin dai primissimi giorni dell’emergenza il messaggio di Giorgia Meloni si caratterizza per l’esplicita rinuncia a polemiche con il governo. La leader di Fratelli d’Italia lo ripete spesso nei post e nei video: è il momento di collaborare.
Anche per questa rinuncia, che le toglie molti argomenti, la Meloni trova i suoi nemici nei paesi esteri e nell’Unione Europea, ma il suo messaggio finisce per svilupparsi su temi “periferici” dell’emergenza, come la difesa del Made in Italy dallo scetticismo degli altri paesi e la presunta poca trasparenza sui reali numeri del contagio in Europa.
La proposta della chiusura delle scuole permette al suo messaggio di trovare una declinazione più efficace: la richiesta di interventi a sostegno delle famiglie che hanno bisogno di babysitter o di altri aiuti per gestire i figli in casa. Ciò permette alla sua pagina di registrare un aumento di circa 400 fan nella sola giornata del 4 marzo, giorno in cui condivide il suo appello in diretta.
Nonostante l’emergenza, Giorgia Meloni non rinuncia però a toccare i temi della sicurezza, della tutela delle forze dell’ordine e delle riforme istituzionali (il 4 marzo tiene una conferenza stampa sul presidenzialismo, anche questa rilanciata in diretta Facebook), ma neanche a fare campagna elettorale per Maurizio Leo, candidato nelle suppletive a Roma.
Silvio Berlusconi, un occhio all’economia
Silvio Berlusconi è l’unico ad avere un saldo negativo in questo periodo, perdendo complessivamente, dal 14 febbraio al 12 marzo, 600 fan (con un picco di -1.200 il 24 febbraio).
L’ex premier, sempre con uno stile molto formale e si concentra sin dall’inizio dell’emergenza soprattutto sulle ricadute economiche del Coronavirus, rivolgendosi spesso alle istituzione europee (ricordiamo che attualmente Berlusconi è eurodeputato). Si tratta di una fase comune a molti altri leader, ma che nella comunicazione del fondatore di Forza Italia prosegue più a lungo, fino al 7 marzo, ovvero fino ai giorni dei tre decreti Conte per limitare gli spostamenti fuori casa.
Berlusconi non fa direttamente riferimento a questi decreti nè appoggia esplicitamente le misure del governo, ma sin dall’inizio afferma di voler collaborare, pur mantenendo un giudizio negativo sulle politiche passate dell’esecutivo e pur considerando insoddisfacenti le misure per contrastare il virus e sostenere l’economia. La stessa figura di Berlusconi appare raramente e soprattutto in immagini d’archivio dei telegiornali.
Le conclusioni nella prossima pagina!
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