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Coronavirus, quante auto circolano durante la quarantena

Abbiamo analizzato i dati del numero di auto a noleggio in circolo durante l’epidemia di Coronavirus, grazie ai dati di Targa Telematics: ecco i risultati

Durante l’epidemia di Coronavirus in Italia, moltissimi servizi non essenziali hanno rallentato fino a fermarsi. Con il rafforzamento delle misure per contrastare la diffusione del virus, sempre più persone hanno iniziato a lavorare da casa, o hanno smesso di lavorare del tutto. Questo ha portato a una grande diminuzione del numero di auto in strada, con buona parte dei cittadini che ha ridotto al minimo gli spostamenti, anche visto l’alto numero di controlli. La mobilità è stata al centro di numerose analisi, come l’interessantissimo “Covid-19 Community Mobility Record” di Google, l’approfondimento sul traffico cittadino di ABC Australia e la mappa dei chilometri percorsi per contea del New York Times.

Noi di YouTrend abbiamo potuto osservare direttamente l’evolversi della quarantena grazie ai dati raccolti da Targa Telematics, azienda specializzata in soluzioni tecnologiche per la mobilità. Targa Telematics fornisce le piattaforme digitali per il monitoraggio dei veicoli ad alcuni tra i principali operatori di noleggio auto, monitorando oltre 450 mila veicoli in questo segmento.

Dall’analisi dei dati escono risultati molto interessanti, anche se parziali. La circolazione delle auto noleggiate non è rappresentativa degli spostamenti totali degli italiani, ma può dare un quadro interessante del traffico automobilistico durante la quarantena. I veicoli monitorati da Targa Telematics usati per questa analisi rientrano principalmente in tre categorie:

  • Noleggi a breve termine (utilizzati principalmente nel settore turistico)
  • Noleggi a lungo termine (costituiti soprattutto da flotte di auto aziendali)
  • Corrieri

Coronavirus, l’andamento del numero di veicoli in tutta Italia

Dalla media mobile settimanale si notano due momenti chiave. Il primo corrisponde all’entrata in vigore del decreto Italia Zona Rossa, il secondo alla chiusura di tutte le attività non essenziali.

“L’evoluzione dei dati evidenzia in modo chiaro come, dall’entrata in vigore del DPCM del 16 marzo scorso, il Paese si sia di fatto bloccato, con il crollo verticale del traffico automobilistico – dice a YouTrend Nicola De Mattia, amministratore delegato di Targa Telematics – Questi dati sottolineano l’efficacia delle misure adottate e sono un utile strumento per valutare la loro incisività a livello territoriale fino al massimo dettaglio”.

In effetti, grazie ai dati di Targa Telematics è possibile entrare ancor più nel dettaglio. Osservando l’andamento delle tre categorie di veicoli nelle macroregioni italiane notiamo alcune differenze nel calo, sia fra i settori sia fra Nord e Centro-Sud.

Coronavirus, il calo dei veicoli per categoria e per macroregione

Da un lato, infatti, la diminuzione della circolazione è massima per il noleggio a breve termine e molto più ridotta per i veicoli per corriere. La prima categoria, infatti, già dalla prima settimana di marzo vede un calo superiore al 20%, che arriva a -80% alla fine del mese.

La seconda al contrario, si è mantenuta stabile fino al decreto Italia Zona Rossa, arrivando al 15 marzo con un calo di appena il 10%. Nella settimana successiva, con la chiusura delle attività non essenziali e la decisione di alcune grandi multinazionali del commercio online come Amazon di ridurre le consegne meno urgenti, anche questo settore ha visto un calo del 20%, seguito da un lieve recupero nella settimana successiva.

Guardando invece i dati per macroregione, invece, si nota come il calo nella prima settimana sia dettato quasi esclusivamente dalle regioni del Nord. Soprattutto per il noleggio a lungo termine, legato agli spostamenti per lavoro. In questo settore, il calo iniziale nelle regioni del Nord è del 16%, a fronte di un -3% per le regioni del Centro-Sud. Le proporzioni del calo sono poi esplose in tutta Italia: alla fine di marzo, il Nord segnava un -73%, contro il -62% del resto d’Italia.

Osserviamo ora il calo regione per regione con la nostra mappa animata. Per ogni regione abbiamo creato un indice del traffico automobilistico. Per farlo abbiamo indicizzato a 100 il totale di vetture monitorate da Targa Telematics in circolazione nella settimana fra il 17 e il 23 febbraio. Nella mappa mostriamo l’evoluzione di questo indice settimana dopo settimana.

Coronavirus, la mappa animata del traffico veicolare secondo Targa Telematics

Come si vede, nelle prime due settimane il grosso del calo riguarda principalmente la Lombardia, l’Emilia-Romagna e il Veneto. Poi, con l’estensione delle restrizioni anche alle altre regioni, anche il resto del Centro-Nord vede una flessione. Questa si concentra in corrispondenza dei maggiori cali di flussi turistici per il noleggio a breve termine (per esempio, in Valle D’Aosta) e delle flotte aziendali più grandi relativamente al noleggio a lungo termine (come in Emilia-Romagna).

“Queste interessanti e valide elaborazioni, che mettiamo a disposizione per qualsiasi impiego possa essere utile in questo periodo – afferma De Mattia di Targa Telematics – sono possibili attraverso l’analisi di un enorme volume di dati e sono rapidamente rese disponibili grazie alle nostre piattaforme digitali ed alle loro ineguagliate performance. Oltre alla nostra attività che prosegue anche in questo periodo per poter ripartire ancor più competitivi non appena possibile, cerchiamo di renderci utili alla collettività per quelle che sono le nostre competenze ed i nostri asset, in questo momento estremamente delicato.”

Infine, abbiamo provato a dare uno sguardo sulle province più colpite dall’epidemia di Coronavirus, per capire se sono le stesse che hanno subito i cali maggiori nel traffico automobilistico.

Coronavirus, il calo del traffico nelle province più colpite

La risposta è che ha influito di più la regione di appartenenza, rispetto al totale del numero di casi. Abbiamo selezionato, infatti, le 14 province con oltre 2.500 casi confermati di Covid-19 a lunedì 6 aprile, e le abbiamo confrontate secondo l’indice di traffico. Il grafico qui sopra mostra chiaramente che il calo a Torino (in verde) e a Roma (in viola) è stato significativamente più lento rispetto alle province lombarde, emiliane e venete.

Queste ultime, infatti, hanno quasi tutte subito i provvedimenti del DPCM dell’8 marzo, quello delle cosiddette “zone arancioni”. Al contrario Torino e Roma, che sono entrate in quarantena solo tre giorni dopo, vedono oggi la percentuale di veicoli più alta rispetto al periodo pre-epidemia. Fra i veicoli monitorati da Targa Telematics nella capitale e nel capoluogo piemontese, nell’ultima settimana di marzo hanno circolato rispettivamente il 42% e il 37% del totale rispetto alla metà di febbraio. Per dare una pietra di paragone, a Milano la percentuale è del 24%, a Bergamo del 20% e a Piacenza addirittura del 19%.

Il numero di auto per misurare la quarantena

Insomma, il traffico automobilistico nelle settimane di quarantena è diminuito drasticamente, ma non ovunque allo stesso modo e con gli stessi tempi. Al calo repentino delle regioni settentrionali è corrisposto un calo più graduale al Centro e al Sud, con differenze fra i settori a seconda dell’impatto che la quarantena ha avuto su di essi.

La quantità di auto in circolazione, insomma, può essere un buono strumento per valutare l’impatto dell’epidemia e delle misure restrittive sull’economia. Ma non solo: potrà essere anche un interessante metro di valutazione per capire, nelle settimane successive alla riapertura, con che velocità l’Italia sarà in grado di tornare alla normalità.

Giovanni Forti

Romano, studia Economics all'Università di Pisa e alla Scuola Sant'Anna. Quando non è su una montagna, si diverte con sistemi elettorali, geografia politica e l'impatto delle disuguaglianze sul voto.

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