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Simulazione YouTrend: un anno dopo le elezioni europee, chi vince comune per comune

A partire dai risultati per comune del 26 maggio 2019 e dalla Supermedia YouTrend/AGI, scopriamo chi vincerebbe se si votasse oggi

È passato esattamente un anno dalle elezioni europee: 366 giorni di sconvolgimenti sia politici – con la crisi di governo e la nascita del Conte II –  sia sociali, dovuti alla pandemia da Coronavirus. Rispetto a un anno fa, anche le percentuali di consenso ai vari partiti registrate dalla nostra Supermedia sono cambiate molto: da un lato, a destra, al calo netto della Lega di Matteo Salvini (-7,9%) è corrisposta la crescita marcata di Fratelli d’Italia (+7,8%). Dall’altro, nel centrosinistra, la nascita di Italia Viva (oggi stimata al 3,4%) e Azione (al 2,1%) hanno indebolito lievemente il Partito Democratico (-1,7%) e +Europa (-1,5%). 

La variazione del consenso alle liste dalle elezioni europee a oggi

Ma come finirebbero le elezioni in ogni comune, se si votasse oggi? Abbiamo provato a scoprirlo con una simulazione YouTrend! 

Come abbiamo fatto:

  • Per prima cosa, per ogni partito calcoliamo la differenza e il rapporto fra il risultato nazionale delle elezioni europee e la Supermedia di oggi.
    Ad esempio, per Forza Italia la differenza è pari al -2,1% (il 6,7% di oggi meno l’8,8% del 2019) e il rapporto è pari a 0,76 (6,7% diviso 8,8%).
  • In base a questi dati, per ogni partito in ogni comune facciamo due proiezioni: la prima aggiungendo la differenza nazionale al risultato comunale, la seconda moltiplicando il rapporto per il risultato comunale.
    Per esempio, Forza Italia aveva ottenuto il 10,0% nel comune di Salerno. Le sue due proiezioni a Salerno saranno 7,9% (pari a -2,1% + 10,0%) e 7,6% (ossia 10,0% x 0,76).
  • La proiezione finale è la media fra queste due, con alcuni piccoli correttivi basati sui flussi elettorali.
    Nel nostro esempio, alla media delle due proiezioni di Forza Italia (7,75%) viene sottratta un’ulteriore percentuale corrispondente al flusso verso “Cambiamo!” di Giovanni Toti. In questo modo arriviamo alla proiezione finale, che per Forza Italia corrisponde al 7,6% nel comune di Salerno.

Ma attenzione: questo procedimento ci permette di fare una stima ragionevole di come si distribuiscono al livello locale le variazioni nazionali. Tuttavia, non si tratta di un sondaggio a livello comunale, ma solamente di una simulazione. Un esercizio sicuramente impreciso, visto che il voto in ogni singolo comune dipende da innumerevoli fattori – ad esempio la concomitanza con altre elezioni o la presenza di candidati del territorio. Anche se impreciso, ci sembrava comunque interessante, visto che ci permette di avere un’idea generale su come si sta spostando la mappa del consenso in Italia.

La prima lista per comune 

Nel 2019, la Lega si era imposta come prima lista in 5.949 comuni, più del 75% dei 7.915 comuni italiani. Un anno dopo, secondo i nostri calcoli, questo numero diminuisce fino a 5.299, restando comunque superiore ai due terzi dei comuni totali. Dei 650 comuni in cui la Lega perderebbe la maggioranza relativa rispetto a un anno fa, 244 vedrebbero il Movimento 5 Stelle in vantaggio, mentre 210 andrebbero al PD e 190 a Fratelli d’Italia. FdI diventerebbe primo partito in 386 comuni (rispetto ai 47 delle Europee), strappandone anche 73 al M5S, 42 al PD e 27 a Forza Italia. Restando nel centrodestra, Forza Italia confermerebbe solo 142 comuni su 201, perdendone una parte significativa proprio a favore di FdI e del M5S.

Il Movimento 5 Stelle si confermerebbe la seconda lista per comuni vinti arrivando prima in 1.251 municipi, quasi tutti (1.221) situati nel Mezzogiorno. Il PD, contemporaneamente, passerebbe da 538 a 702, recuperando ben 67 comuni (specie in Emilia Romagna e Toscana) in cui il 26 maggio di un anno fa la Lega era prima lista. Infine, la SVP manterrebbe tutti i 114 comuni vinti nel 2019, superando la Lega in un altro ancora, Salorno (BZ).
Fra le città più grandi, non sono molte quelli che oggi avrebbero un nuovo vincitore rispetto alle europee: fra i 100 comuni italiani più popolosi, infatti, in ben 88 il primo partito sarebbe lo stesso di un anno fa. 11 dei 12 comuni che passerebbero di mano erano stati vinti dalla Lega, ma oggi in 10 di questi sarebbe il PD ad arrivare primo. Fra questi si contano capoluoghi di provincia molto importanti come Parma, Brescia, Padova e Prato. I restanti due capoluoghi che oggi cambierebbero colore sarebbero Reggio Calabria – unico grande centro “perso” dal PD – e Lecce: in entrambi – secondo i nostri calcoli – il primo partito oggi sarebbe Fratelli d’Italia.

Continua la lettura con la mappa per comune a pagina 2!

Giovanni Forti

Romano, studia Economics all'Università di Pisa e alla Scuola Sant'Anna. Quando non è su una montagna, si diverte con sistemi elettorali, geografia politica e l'impatto delle disuguaglianze sul voto.

1 commento

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  • Tutto molto bello, interessante e ben documentato. Peccato che stia arrivando una crisi economica che ci devasterà come uno tsunami e che renderà finalmente palese a tutti che uno stato in cui 40 milioni di prenditori campano sulle spalle di 20 milioni di “datori” non può reggere. Lo tsunami arriverà anche sul giallo, sul rosso e su tutti i bei colori della vostra mappa… finalmente la realtà arriva a presentare il conto di decenni di politiche ideologiche fuori dal mondo portate avanti da una classe politica di corrotti, ciucciasoldi e devastati mentali assortiti.