In Francia, secondo una serie di accurate indagini svolte dalle autorità, il primo caso di Coronavirus si è registrato a fine dicembre. Ciò sta a significare che il virus circolava da ben prima che le autorità cinesi avvertissero l’Oms. Le autorità transalpine hanno predisposto le misure di chiusura delle scuole e il divieto di spostamenti non essenziali ben due settimane dopo aver registrato il terzo caso di decesso (avvenuto il 3 marzo). Da quel momento, le misure di lockdown sono state estese fino all’11 maggio, data in cui è stata decretata la ripartenza graduale. La strategia governativa si racchiude essenzialmente in tre parole d’ordine: “proteggere, testare, ed isolare”. Sulla base dell’andamento dei contagi, i dipartimenti sono stati distinti in zone verdi e rosse: sino ad oggi i casi complessivi sono stati 151 mila, con oltre 28 mila decessi, è mentre viene redatto questo articolo sono ancora 1.319 i pazienti in terapia intensiva.
Seppur l’infezione sia stata maggiormente contenuta rispetto all’Italia, quasi nove cittadini su dieci sono preoccupati per una ripresa dell’epidemia a seguito delle misure di allentamento e riapertura adottate dall’11 maggio, a rilevarlo è un sondaggio Ipsos. L’85% degli intervistati sostiene inoltre che ci sarà una nuova ondata nei mesi di autunno, mentre soltanto un cittadino su quattro è convinto che il virus si estingua con l’arrivo dell’estate.
L’opinione dei francesi sull’attività di governo in risposta alla crisi.
Con le misure di distanziamento sociale, l’azione presidenziale e l’organo esecutivo sono tornati al centro della scena politica. Dall’ultimo sondaggio dell’Istituto Ifop, i francesi hanno oggi maggior fiducia nei confronti del Governo rispetto alle modalità di gestione della crisi. In particolare, il 52% degli intervistati è convinto che l’esecutivo fornirà supporto alle imprese in difficoltà durante la fase due. Se suddividessimo gli intervistati sulla base della loro simpatia partitica, si rileva che oltre un terzo dei simpatizzanti del Rassemblement National e La France Insoumise appare fiducioso verso l’attuale esecutivo. Philippe gode di un ampio sostegno anche dai Républicains (66%), e dai supporters di En Marche (92%).
I tassi di fiducia sono meno marcati nel momento in cui agli intervistati viene chiesto se sono convinti che il governo sia in grado di affrontare la crisi. Nel complesso il 44% ha fiducia e tra i simpatizzanti dei partiti coloro che hanno maggior fiducia sono quelli repubblicani (57%), e quelli di En Marche (95%).
Scende la fiducia nei confronti di Macron
Con l’avvento della pandemia, i livelli di fiducia nei confronti del presidente sono incrementati dal 30% al 38% di fine marzo. Ciononostante, l’effetto rally round the flag è durato poche settimane. Tra il 20 marzo e oggi, infatti, sono circa il 34% i cittadini che dicono di approvare l’operato del Presidente, un dato in linea con le rilevazioni di ottobre e novembre, ma comunque superiore a quello dei primi due mesi dell’anno.
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