Intenzioni di voto
Partiamo dalle intenzioni di voto: stando al nostro sondaggio per Sky TG24, la Lega di Matteo Salvini avrebbe il 23,4% e sarebbe seguita a meno di tre punti dal Partito Democratico (20,6%). A seguire ci sarebbe Fratelli d’Italia: col 16%, il partito di Giorgia Meloni supererebbe di otto decimi il Movimento 5 Stelle (15,2%). Forza Italia avrebbe poi il 7%, mentre tutte le restanti forze politiche si piazzerebbero al di sotto del 4%.
Fiducia
Nello stesso sondaggio abbiamo anche testato la fiducia che gli italiani hanno in una serie di figure e istituzioni.
La fiducia nel Governo si attesterebbe al 45,8%, anche se sarebbe significativamente più alta tra i giovani (53,2% nella fascia 18-34 anni) e tra le persone di mezza età (49,6% nella fascia 35-54 anni), mentre sarebbe decisamente inferiore tra gli over 55 (36,7%). Anche sulla base del titolo di studio emergerebbero delle differenze: tra chi non va oltre la licenza media la fiducia nel Governo si fermerebbe al 35,1%, mentre tra diplomati e laureati andrebbe oltre il 50%.
Più alta la fiducia nella sola figura di Conte: 50,1%. Anche in questo caso, però, sarebbe più alta tra under 55, diplomati e laureati. Inoltre, la figura di Conte risulta essere apprezzata con percentuali plebiscitarie dagli elettori del PD (91,4%) e del Movimento 5 Stelle (90,3%), mentre tra gli elettori di Lega e Fratelli d’Italia il gradimento sarebbe inferiore al 30%.
Il quadro cambia se consideriamo la fiducia in Domenico Arcuri, il commissario nominato dal Governo per fronteggiare l’emergenza sanitaria: la fiducia nei suoi confronti sarebbe pari al 39,1%, con punte pari o superiori al 50% nella fascia 35-54 anni (50%) e tra gli elettori del PD (74,3%) e del Movimento 5 Stelle (65,7%).
Quasi unanime, infine, la fiducia nel nostro personale medico e sanitario: 97,4%.
Gestione dell’emergenza sanitaria
Ma come hanno percepito gli italiani la gestione della pandemia? Secondo la maggioranza relativa degli intervistati (41,2%), il Governo ha gestito bene la prima ondata, ma male la seconda. Più basse le percentuali di coloro che reputano che il Governo abbia gestito bene entrambe le ondate (26,1%) o nessuna delle due (20,6%).
Se incrociamo questi dati con le intenzioni di voto, scopriamo come per la maggioranza assoluta degli elettori PD (51,3%) e M5S (58,7%) il Governo ha gestito bene entrambe le ondate, mentre è significativo rilevare come la maggioranza relativa degli elettori leghisti (42,8%) e quella assoluta degli elettori di FdI (51,8%) reputino che il Governo abbia gestito comunque bene la prima ondata, ma non la seconda.
Al campione abbiamo poi domandato quale capo di stato o di governo ha gestito meglio l’emergenza coronavirus nel proprio Paese. Per il 37,9% del campione sarebbe la cancelliera tedesca Angela Merkel, mentre Giuseppe Conte sarebbe secondo col 23%. Il dato interessante, però, si ha nel confronto con le risposte alla stessa domanda del nostro sondaggio di maggio: proprio a conferma del fatto che la maggioranza relativa degli italiani ritiene che il Governo abbia gestito bene la prima ondata ma male la seconda, osserviamo come la percentuale di coloro che hanno indicato Conte come il leader che ha gestito meglio l’emergenza sanitaria nel proprio Paese sia calata di oltre 17 punti rispetto a maggio.
Gli italiani ritengono poi che siano le scuole i servizi la cui apertura dovrebbe essere garantita il più possibile, in particolare per quanto riguarda le scuole materne ed elementari (55,9%), ma in minor misura anche medie e superiori (49,1%). Meno italiani indicano che bisognerebbe cercare di fare il possibile per tenere aperte le aziende (31,4%), le università (23,2%) ma anche ristoranti e bar (12,1%). Sotto il 10% cinema e teatri (2,7%), oltre che palestre e piscine (2,3%).
Abbiamo poi chiesto agli intervistati di indicarci una, due o tre fonti di cui si fidano di più quando si parla delle misure da adottare per gestire l’emergenza COVID-19. Medici e virologi che intervengono su organi d’informazione sarebbero le fonti più autorevoli, essendo presenti nel 66,7% delle risposte, mentre sarebbe molto più bassa la fiducia nel Governo e nei Ministeri (13,2%), nelle Regioni (8,1%), nei giornalisti (4,5%), nelle fonti trovate sui social network (3,3%) e nei leader politici (1,7%).
Il tema dei vaccini
L’ultimo tema sondato è stato quello dei vaccini: per 3 italiani su 4, il vaccino anti-Covid risolverebbe solo in parte i problemi innescati dall’emergenza sanitaria. Per il 16,2% degli italiani il vaccino risolverebbe completamente l’emergenza, mentre per il 4,3% non la risolverebbe per niente.
Ma quanti italiani si vaccinerebbero contro il Covid? Il 63,2% lo farebbe, 19,2% ci dovrebbe pensare e il 15,9% non lo farebbe. Gli apertamente favorevoli al vaccino sarebbero di più rispetto alla media tra gli under 35 (74,9%), tra i laureati (74%) e tra gli elettori del PD (81,7%) e del Movimento 5 Stelle (73,3%), mentre sarebbero significativamente di meno tra gli italiani con un’età compresa tra i 35 e i 54 anni (53,5%) e tra gli elettori di Fratelli d’Italia (50,8%).
Infine, abbiamo chiesto al campione intervistato quanto si fiderebbe del vaccino a seconda del suo luogo di sviluppo e produzione. In una scala da 1 a 10, la fiducia sarebbe maggiore se il vaccino venisse sviluppato e prodotto in Europa (7,3) o negli Stati Uniti (6,6), minore per vaccini made in Russia (5,5) o Cina (5,2).
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