Il 27 dicembre nell’Unione Europea si è tenuto il Vaccine Day, con la somministrazione delle prime simboliche dosi del vaccino contro il coronavirus sviluppato da Pfizer-BioNTech. Il 31 dicembre in Italia è poi iniziata la vera e propria campagna di vaccinazione.
Quante persone abbiamo vaccinato
Guardando ai dati aggiornati al 7 gennaio, l’Italia ha vaccinato 412.619 persone, pari allo 0,7% della popolazione residente e allo 0,8% delle persone che possono effettivamente ricevere il vaccino (gli over 16). L’inizio della campagna di vaccinazione è andato un po’ a rilento, anche a causa delle festività, ma da ormai diversi giorni il ritmo è molto sostenuto: il 4 gennaio sono infatti state vaccinate 67 mila persone, il 5 gennaio 77 mila, il 6 gennaio 63 mila e il 7 gennaio 84 mila. Per fare un paragone, la Germania negli ultimi giorni in media ha vaccinato 45 mila persone al giorno.
Ci sono comunque delle differenze abbastanza importanti tra le varie regioni, anche perché la campagna vaccinale è di competenza regionale. La regione che ha vaccinato di più è il Veneto con lo 0,94% della popolazione che ha ricevuto la prima dose, seguita dall’Emilia Romagna con lo 0,93% e dalla Sicilia con lo 0,89%. Agli antipodi ci sono Calabria, Lombardia e Sardegna con rispettivamente lo 0,29%, lo 0,34% e lo 0,40%.
Le tre regioni ad aver già somministrato il maggior numero di dosi ricevute sono la Toscana (60%), la Campania (60%) e il Veneto (59%). Al fondo della classifica ci sono la Provincia autonoma di Trento con il 26% e poi Lombardia e Calabria con il 22%. Complessivamente, l’Italia ha usato il 45% delle dosi ricevute.
Tenendo questo passo alcune regioni potrebbero trovarsi a finire le dosi prima del prossimo carico vaccinale: ricordiamo infatti che questo vaccino richiede la somministrazione di due dosi, una tre settimane dopo l’altra.
Chi stiamo vaccinando
L’Italia è partita dando la priorità agli operatori sanitari, intesi in senso ampio, e alle case di riposo per anziani, le RSA. In tutto finora hanno ricevuto il vaccino 254 mila donne e 159 mila uomini, e guardando alle fasce di età si vede che è stato vaccinato:
- Lo 0,02% della fascia 16-19 anni;
- Lo 0,69% della fascia 20-29 anni;
- L’1,02% della fascia 30-39 anni;
- L’1% della fascia 40-49 anni;
- L’1,24% della fascia 50-59 anni;
- Lo 0,87% della fascia 60-69 anni;
- Lo 0,13% della fascia 70-79 anni;
- Lo 0,27% della fascia 80-89 anni;
- Lo 0,99% degli over 90.
La regione che ha vaccinato il maggior numero di anziani è la Toscana, con il 3,8% degli over 90 e l’1,2% degli 80-89enni che hanno già ricevuto la prima dose del vaccino. Anche il Veneto e l’Emilia Romagna hanno in questi ultimi giorni iniziato a vaccinare gli ospiti delle RSA, somministrando la prima dose rispettivamente al 3,1% e all’1,8% degli over 90 e all’1%% e allo 0,5% degli 80-89enni. La vaccinazione di massa delle persone più anziane e in particolar modo degli over 80, del resto, è il modo più veloce per ridurre i decessi, essendo questa la fascia di età il cui la mortalità da Covid-19 risulta essere più elevata.
Se si osservato i dati sui soggetti più giovani, si vede che la Toscana ha vaccinato lo 0,09% di chi ha tra i 16 e i 19 anni, mentre Basilicata, Calabria, Marche e Umbria non hanno vaccinato nessuno in questa fascia di età. Guardando invece alla fascia di età più vaccinata, quella dei 50-59 anni, si vede come in Piemonte si arrivi al 2,85%, in Veneto al 2,73% e in Sicilia al 2,49%.
La regione che ha dedicato la maggior parte delle proprie dosi agli anziani delle RSA è la Provincia autonoma di Trento con il 30,7%, seguita dalla Toscana (19%) e dal Molise (16,6%). L’Emilia Romagna ha invece dedicato il 26,4% delle dosi per vaccinare il personale non sanitario. La regione che ha dedicato il maggior numero di dosi ai sanitari è invece l’Abruzzo con il 96,7%.
Nelle prossime settimane, dopo aver vaccinato tutti gli operatori sanitari e i residenti delle RSA, il piano del Governo prevede di passare a tutte le persone over 80. Escludendo chi è già vaccinato perché in una casa di riposo, pertanto, si tratta di 4 milioni di persone: qui si riuscirà a capire meglio se funziona bene la macchina messa in moto, dal momento che servirà un’adeguata organizzazione.
Commenta