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Quanto si parla di politica in Italia? Sempre meno

Negli ultimi anni è diminuita considerevolmente la quota di italiani che parla di politica con una certa frequenza

Quanto parlano gli italiani di politica? Per rispondere a questa domanda si possono usare i dati pubblicati dall’Istat disaggregati per età, genere, titolo di studio e regione e guardare la loro evoluzione nel tempo. Il tempo dedicato a parlare di politica, del resto, può essere un utile indicatore per capire l’interesse o la disaffezione nei confronti di quello che succede nel nostro Paese, in particolar modo considerando la grande attenzione che quotidiani e televisioni danno ai fatti politici.

 

Si parla poco di politica

Il primo dato che emerge è che la politica non è un argomento di cui si parla molto. Le persone sopra i 14 anni che ne parlano tutti i giorni sono solo il 7,5%, il livello più basso degli ultimi 10 anni. Coloro che ne parlano qualche volta a settimana sono invece il 20,5% – anche qui il minor livello dell’ultimo decennio. Stessa cosa per chi ne parla una volta a settimana (4,9%), mentre a parlarne qualche volta al mese è il 15,8%, un livello abbastanza costante negli ultimi anni. Ne parla invece qualche volta all’anno il 14,7%, in discesa rispetto al 2018 ma in crescita rispetto a qualche anno fa. Coloro che invece non parlano mai di politica sono il 35,5%, il livello più alto dal 2010.

 

Se si osservano i dati per genere, si vede come la politica interessi sensibilmente di più gli uomini rispetto alle donne: tra i maschi ne parla tutti i giorni quasi il 10%, dato che scende al 5,4% tra le femmine. A non parlarne mai, al contrario, è il 43% delle donne contro il 27,4% degli uomini, mentre ne parla qualche volta a settimana il 25,7% degli uomini e il 15,7% delle donne. 

 

Il ruolo di istruzione e condizione lavorativa

Oltre al genere, anche l’istruzione ha un ruolo determinante. A parlare tutti i giorni di politica è il 4,7% di chi ha terminato le elementari, il 5,2% di chi ha la licenza media, l’8,4% di chi ha il diploma e il 13% dei laureati. A non parlarne mai è invece il 17% dei laureati, il 28,3% dei diplomati, il 43% di chi si è fermato alle elementari e il 55% di chi ha la licenza elementare.

Anche in questo caso c’è una divisione in base al genere. Il 16,3% degli uomini laureati parla di politica tutti i giorni, dato che scende al 10,3% tra le donne laureate. A non parlare mai di politica è invece il 62,5% delle donne e il 41,4% degli uomini con la licenza elementare. Tuttavia, anche il 21,4% delle donne laureate non parla mai di politica, contro l’11,5% degli uomini laureati. 

L’aumento del disinteresse verso la politica ha comunque colpito tutte le fasce negli ultimi anni: il 25% di coloro che sono laureati ne parlavano tutti i giorni nel 2013 e ora la percentuale è scesa al 12,9% – un quasi dimezzamento. Tra coloro che hanno un diploma, si è passati da un massimo del 18,4% (2013) a un minimo dell’8,4% (2019). Anche per chi ha la licenzia media e la licenza elementare l’interesse quotidiano è diminuito, ma in misura minore- del resto era già basso in precedenza.

 

 

A livello di condizione lavorativa, le casalinghe sono le meno interessate in assoluto, dal momento che il 52,1% di loro non parla mai di politica. Dopo troviamo coloro che sono alla ricerca del primo lavoro (50,5%), i disoccupati e gli studenti (40,2%), i ritirati (31,4) e gli occupati (27,3%). 

Si possono poi disaggregare ulteriormente i dati degli occupati e vedere chi parla di politica almeno una volta a settimana. Lo fa il 52,8% di dirigenti, imprenditori, liberi professionisti, il 43,4% del personale direttivo, quadro, impiegato, il 27,3% degli operai e degli apprendisti e il 35,9% dei lavoratori in proprio e dei precari. 

 

 

L’interesse al Sud è minore, così come in periferia e nei piccoli centri

I dati Istat permettono anche di analizzare l’interesse per la discussione politica a livello geograficoNon parla mai di politica il 42,1% di chi vive nelle Isole o al Sud, il 35% di chi risiede al Centro, il 29,4% di chi vive a Nord-Est e il 31,7% di chi vive a Nord-Ovest.

Anche la dimensione delle città ha un ruolo. Se si guarda a chi parla di politica almeno qualche volta a settimana, si vede che lo fa il 22,3% di chi vive in comuni con più di 50 mila abitanti, il 19,5% di chi è in comuni tra i 10 e i 50 mila abitanti, il 18,4% di chi vive in centri che hanno tra i 2 e i 10 mila abitanti e il 19,6% di chi vive in comuni con meno di 2 mila abitanti. 

Tra chi vive nel centro delle aree metropolitane, inoltre, il 9,3% parla tutti i giorni di politica e il 24,2% qualche volta a settimana, mentre il 7,5% di chi vive nelle periferie ne parla tutti i giorni e il 19,9% qualche volta a settimana.

 

Lorenzo Ruffino

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