Il premier britannico Boris Johnson continua a soffrire nei sondaggi con il protrarsi della pandemia. Se il 2020 si era chiuso con la scoperta della cosiddetta “variante inglese” del Coronavirus, il 2021 si è aperto con il terzo lockdown nazionale, entrato in vigore il 6 gennaio. Ma nonostante le misure prese, secondo l’elettorato il governo sta ancora sottovalutando il problema, e il risultato è che Boris Johnson continua ad avere una scarsa popolarità e i suoi Conservatori sono ormai per il terzo mese consecutivo indietro nei sondaggi.
Secondo la media fra i sondaggi di Opinium e YouGov di gennaio, il Partito Laburista sfiora il 40%, tornando ai livelli di marzo 2018. Resta invece stabile il Partito Conservatore, fermo al 38,3% come a fine dicembre. Secondo Opinium, solo i due terzi degli elettori che hanno votato per Johnson a fine 2019 oggi voterebbero di nuovo per il suo partito, mentre il 79% dei laburisti rimarrebbe fedele alla sua scelta, nonostante il cambio di leadership avvenuto nel frattempo.
L’andamento della media dei sondaggi di Opinium e YouGov
Nel gradimento dei leader, Boris Johnson scende in un mese al 34% (-4 punti), venendo superato da Keir Starmer, leader del Labour, stabile al 37%. Non è il gradimento più basso per il premier, ma mai la percentuale di persone che esprimevano un giudizio negativo nei suoi confronti è stata così alta (49%, il restante 17% non sa o non risponde nell’ultima rilevazione di Opinium). Anche per il leader laburista questi dati segnano comunque una discesa rispetto all’estate, quando, fresco di elezione, aveva un gradimento ampiamente superiore al 40%. Nella scelta fra il primo ministro preferito, Starmer torna comunque a superare Johnson (32% a 29%).
Il problema di Boris Johnson è fondamentalmente la gestione della pandemia, ancora criticata dall’elettorato. Come spiega il report di Opinium, i dati di gennaio rappresentano con inedita chiarezza quello che è stato il trend di questi mesi, ovvero un governo terrorizzato dalla prospettiva di imporre nuove restrizioni malgrado la popolazione terrorizzata dal virus le invochi. Oltre la metà degli elettori (51%) crede che il governo stia reagendo troppo timidamente, contro il 13% che dice che sta esagerando. Ma oltre al contenuto dell’intervento, non piace neanche il tempismo: il 75% degli intervistati ritiene la risposta del governo tardiva. Il risultato è che la metà esatta degli intervistati è insoddisfatta della gestione dell’emergenza (dato in salita di due punti rispetto all’ultima rilevazione), contro il 30% che invece è soddisfatto. Il dato cambia però se si esamina l’opinione dei diversi elettorati: il giudizio dei conservatori (56% soddisfatti) è infatti sensibilmente migliore di quello dei laburisti (11%).
Il giudizio sulla gestione della pandemia continua ad essere negativo. Fonte Opinium.
Riguardo agli ulteriori luoghi che dovrebbero essere chiusi in questo terzo lockdown nazionale, la grande maggioranza dei britannici chiede maggiori limitazioni per le scuole secondarie (71%) e primarie (66%), già oggi chiuse per la gran parte degli studenti. Ma c’è un forte sostegno anche all’ipotesi di chiusura degli asili nido (61%) e del servizio di asporto nei bar (51%), mentre la maggioranza è contraria ad impedire l’asporto per i ristoranti. Fra le altre attività che dovrebbero essere vietate, ci sono lo sport e le passeggiate con persone esterne al nucleo familiare (53%) e il servizio “compra online, ritira in negozio” per le attività non indispensabili (55%).
Quali luoghi dovrebbero essere chiusi? Fonte: Opinium
C’è però un generale apprezzamento per l’andamento della campagna vaccinale (47% di giudizi positivi, contro il 23% di negativi), anche se il 20% delle persone crede che prima di agosto non sarà disponibile il vaccino per sé. Oltre la metà degli intervistati (54%) teme che la mutazione del virus possa rendere inutile il vaccino, mentre molti meno britannici hanno paura di effetti collaterali (36%) o di una mancanza di efficacia (37%).
Ripensando ai mesi trascorsi, il 68% degli intervistati afferma di aver rispettato alla lettera le regole e di non aver commesso alcuna violazione volontaria, ma c’è anche un 8% che dice di averle infrante molto spesso o di non averle affatto seguite.
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