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Quali partiti beneficiano maggiormente del 2 per mille?

Il Partito Democratico è la forza politica che riceve più fondi dal 2 per mille, anche se negli anni la cifra è calata

Ogni anno nella dichiarazione dei redditi i contribuenti italiani devono decidere a quale partito politico destinare il proprio 2 per mille. Si tratta di una modalità di finanziamento introdotta nel 2014 con l’abolizione del finanziamento pubblico voluta dal Governo Renzi. 

 

Chi riceve più soldi

Nel 2020 a scegliere a chi destinare il proprio 2 per mille sono stati solo 1,4 milioni di contribuenti su più di 41,4 milioni, cioè solo il 3,3%. In totale, nel 2020 sono stati destinati ai partiti quasi 19 milioni di euro. 

Il Partito Democratico è stato scelto dal 36% di chi ha espresso una scelta, cioè da circa mezzo milione di contribuenti, ottenendo 7,4 milioni di euro. Al secondo posto, con 206.000 scelte (15%) troviamo la Lega, a cui vanno 2,4 milioni di euro, mentre in terza posizione, con 164.000 scelte (12%), si piazza Fratelli d’Italia, a cui vanno 2,2 milioni di euro.

Al quarto posto c’è la Lega Nord per l’Indipendenza della Padania (4,2% delle scelte) con 646.000 euro, al quinto la Federazione dei Verdi (3,9%) con 616.000 euro, poi Rifondazione Comunista (3,9%), Italia Viva (3,3%), Più Europa (3%), Articolo 1 (2,6%) e Sinistra Italiana (2,7%).

Il partito politico a prendere meno soldi dal 2 per mille è l’UDC – Unione di Centro: scelto dallo 0,2%, ha preso 28.000 euro. Il Movimento 5 Stelle, invece, non è incluso in questi dati perché ha scelto di rifiutare questa modalità di finanziamento elettorale. 

I contribuenti più benestanti sembrano essere in Azione, il partito di Carlo Calenda: ogni scelta espressa gli ha infatti fruttato in media 24,4 euro, contro una media di 13,8 euro per tutti i partiti. Con 20 euro troviamo la Sudtiroler Volkspartei al secondo posto e con 17,6 Forza Italia al terzo.

 

 

Guardando alla distribuzione geografica per i principali partiti, si può vedere come l’81% dei contribuenti che scelgono la Lega sia al Nord contro il 60% del PD, il 53% di Forza Italia e il 50% di Fratelli d’Italia. Il partito che riscontra maggior successo nelle regioni meridionali è invece Forza Italia, dove si trova il 32% di chi l’ha scelta, seguito da Fratelli d’Italia con il 25%, il PD con il 16% e la Lega con solo il 7%. Infine, al Centro Fratelli d’Italia ottiene sempre il 25%, il PD il 24%, Forza Italia il 16% e la Lega il 7%.

 

 

Come è cambiato nel tempo il 2 per mille

Come abbiamo detto all’inizio, il 2 per mille destinato ai partiti esiste solo dal 2015. In questi sei anni si è assistito a un progressivo indebolimento del Partito Democratico dal punto di vista del numero di contribuenti che lo scelgono: nel 2015 erano il 54%, mentre ora sono il 36%. Questo calo può essere probabilmente attribuibile al calo degli elettori, ma anche al fatto che gli altri partiti hanno puntato di più su questa forma di finanziamento.

Tra il 2019 e il 2020 va anche considerato che hanno fatto il loro ingresso, tra le scelte possibili, Azione e Italia Viva, le quali hanno entrambe sottratto non solo consensi ma anche fondi del 2 per mille al PD. In effetti, nel 2020 questi due partiti sono stati scelti dal 5,5% di chi ha espresso una scelta e hanno ottenuto 1,4 milioni di euro, una cifra vicina a quanto ha perso il PD tra il 2019 e il 2020.

Si vede poi la parabola della Lega: il partito di Matteo Salvini passa dal 13% nel 2015 al 25% del 2019, per poi calare al 19,2% nel 2020, perdendo nell’ultimo anno circa 800.000 euro. A crescere è invece Fratelli d’Italia, che passa dal 5% di sei anni fa al 12% dell’anno scorso: il partito di Giorgia Meloni nell’ultimo anno ha ottenuto quasi un milione di euro in più.

È interessante il caso di Rifondazione Comunista, che oscilla tra il 4% e il 5% ogni anno e che nel 2020 è stata scelta da 54.000 contribuenti, pur non avendo da oltre dieci anni alcun rappresentante in Parlamento. 

Lorenzo Ruffino

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