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Come hanno vinto i Måneskin

Messi in 15a posizione nelle prime due serate dalla giuria demoscopica, hanno poi recuperato grazie a orchestra, sala stampa e televoto.

Inaspettata per molti, la vittoria dei Måneskin continuerà a far discutere. In un luogo che ha visto per anni il trionfo di voci profonde e pulite, le chitarre distorte e l’atteggiamento sfrontato e provocatorio della band romana segnano senz’altro un punto di svolta nella storia sanremese. Ma come si è arrivati alla loro vittoria?

Analizzando i dati resi noti sul sito del Festival, scopriamo come in realtà il percorso dei Måneskin sia iniziato un po’ in salita: esibitisi martedì insieme con la prima metà degli artisti in gara, si sono posizionati solamente 15esimi (su 26) al termine della prima classifica generale diramata mercoledì sera.

I primi due giorni si sono infatti confrontati sul palco 13 artisti a serata. La votazione è stata affidata interamente alla giuria demoscopica che, come vi avevamo già illustrato nel dettaglio, era composta da un gruppo di 300 persone selezionate tra fruitori abituali di musica che hanno votato tramite un’apposita app da casa. Questa giuria ha premiato Ermal Meta (primo), Annalisa (seconda) e Irama (terzo).

È andata meglio giovedì, nel corso della terza serata dedicata alle cover: la band di Damiano David, Victoria De Angelis, Thomas Raggi ed Ethan Torchio si è esibita con Amandoti, un brano struggente del 1990 dei CCCP-Fedeli alla linea, in una travolgente interpretazione insieme a Manuel Agnelli. In questa terza serata ha votato solo l’orchestra, che li ha posizionati al sesto posto: facendo la media con le due serate pecedenti, pertanto, i Måneskin sono riusciti a raggiungere la 10a posizione nella classifica generale.

La vera serata di svolta, però, è stata la quarta, quella di venerdì: in seguito all’esibizione di tutti e 26 gli artisti in gara, i Måneskin sono stati premiati con il 2° posto, dietro a Colapesce e Dimartino, dalla giuria della sala stampa, TV, radio e web.

Calcolando la nuova media con le serate precedenti, scopriamo come il voto dei giornalisti accreditati abbia consentito alla band romana di raggiungere il 5° posto nella classifica generale, nella quale in testa ha continuato ad esserci Ermal Meta, seguito da Willie Peyote, Arisa e Annalisa. Da notare inoltre come in questo momento, alla vigilia della finale, Fedez e Francesca Michielin siano solamente in 17a posizione.

Nella serata finale di sabato c’è stato uno stravolgimento totale. Il televoto del pubblico da casa ha premiato in massa proprio il duo Fedez/Michielin e i Måneskin con percentuali elevatissime: 16% per i primi e 13% per i secondi, con Ermal Meta terzo all’8,5%.

Si è arrivati così alla classifica generale, ottenuta come media tra tutte le serate nel modo seguente:

  • Prime due serate (giuria demoscopica): 25%
  • Terza serata (orchestra): 25%
  • Quarta serata (sala stampa): 25%
  • Prima parte della quinta serata (televoto): 25%

Questa classifica generale è servita per determinare l’accesso alla finalissima a tre, a cui hanno preso parte Michielin/Fedez con il 6,9%, i Måneskin con il 6,5% e Ermal Meta con poco meno del 5,6%.

Se i Måneskin godono da anni di grande popolarità tra i giovanissimi e sono molto attivi sui social, per il duo Michielin/Fedez è stata senz’altro molto importante la “chiamata alle armi” di Chiara Ferragni, influencer da 22 milioni di followers su Instagram, che ha invitato per tutta la giornata di sabato a votare per il duo di cui faceva parte suo marito Fedez. Questo, pur non essendo in contrasto con nessuna regola del Festival, ha scatenato un ampio dibattito sui social e le proteste del Codacons.

Quel che è certo è che, rispetto alla classifica generale aggiornata alla sera prima, il duo Michielin/Fedez ha recuperato ben 16 posizioni grazie al televoto, ma a trarre grande beneficio dal voto “popolare” è stata anche Madame (+10 posizioni, passando da 18a a 8a). Al contrario, l’artista che ha perso più posizioni nella classifica generale (7) per via del televoto è stata Arisa, che è scivolata dal terzo posto al decimo. I Måneskin hanno invece guadagnato 3 ulteriori posizioni grazie al televoto, mentre Ermal Meta ne ha perse 2.

Poco dopo le 2:00 si è azzerato tutto e si è riaperto il voto per la finale a tre, nella quale hanno votato la giuria demoscopica, la sala stampa e il televoto, con un peso rispettivamente del 33%, del 33% e del 34%. In questo caso la partita non è mai stata aperta e a nulla sono valsi gli appelli social di Chiara Ferragni: il voto popolare ha premiato i Måneskin con il 53,5%, staccando il duo Michielin/Fedez (28,3%) e Ermal Meta (18,2%). Molto più equilibrato, invece, il voto della giuria demoscopica e quello della sala stampa.

A differenza delle due edizioni precedenti, dunque, il vincitore della kermesse questa volta ha coinciso con quello del televoto: se ricorderete, due anni fa Mahmood vinse grazie alla sala stampa e alla giuria d’onore perché in realtà nel televoto della finalissima (dove in testa c’era Ultimo) fu solo terzo; allo stesso modo, l’anno scorso la sala stampa premiò Diodato, ma se fosse stato tutto in mano alla giuria demoscopica e al televoto avrebbe vinto Francesco Gabbani.

Quel che ora conta, però, è che i Måneskin hanno trionfato nella 71esima edizione del Festival di Sanremo. Il rock è dunque tornato all’Ariston.

 

Francesco Magni

Nato a Roma nel 1988, dopo la laurea in giurisprudenza ha esercitato per tre anni la professione di avvocato. Oggi è funzionario del Ministero dell'Interno. Mantiene vivi la passione e l'interesse per le questioni politiche ed elettorali che cerca sempre di analizzare, ove possibile, alla luce della sua formazione giuridica.

Alessio Vernetti

Nato nel 1997, si è laureato in relazioni internazionali all'Università di Torino, ma ha studiato anche a Sciences Po Lille e ha frequentato il Summer Program della LUISS. Nel 2019 è entrato nel team Quorum ed è coordinatore contenuti di YouTrend.
La sua vita sociale diminuisce considerevolmente man mano che ci avviciniamo alle elezioni.

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