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La percezione degli italiani sui diversi vaccini anti-Covid

Moderna, Pfizer, Astrazeneca, Johnson&Johnson: di quali vaccini gli italiani si fidano di più?

Nella giornata di ieri l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha deciso di sospendere l’utilizzo del vaccino sviluppato dall’Università di Oxford e dalla società anglo-svedese AstraZeneca in via precauzionale. La stessa decisione è stata presa da diversi paesi europei tra cui Francia e Germania.

In questi ultimi giorni erano già uscite diverse notizie su decessi avvenuti in seguito alla somministrazione del vaccino. In realtà, però, non è stato provato alcun nesso di causa e le due autopsie per ora eseguite hanno escluso che il vaccino sia stato responsabile dei decessi.

Tuttavia, la fiducia nel vaccino era già bassa anche prima dei fatti di ieri.

 

L’interesse degli italiani

Un modo per valutare l’interesse intorno al vaccino è Google Trends: seppur non ci comunichi i volumi di traffico in termini assoluti, può dare un’idea di cosa si cerchi su Google. In una scala da 0 a 100 negli ultimi 30 giorni l’interesse non ha mai superato 15, ma giovedì 11 marzo si è toccato 100, venerdì 12 marzo 53 e sabato 13 marzo 37 (i dati degli ultimi due giorni non sono disponibili).

 

Le regioni nel quale l’interesse è stato più alto sono state Lazio, Sicilia, Umbria, Campania e Toscana (tutte tra 80 e 100). Interesse minore invece in Lombardia, Veneto, Sardegna, Trentino Alto Adige e Basilicata (tra 50 e 60). 

I principali argomenti correlati alle ricerche sono stati:

  • Trombosi
  • Danimarca
  • Controindicazione
  • Diabete
  • Adenovirus

I primi tre argomenti sono legati alle notizie che si sono sentite in questi giorni. La Danimarca è infatti stato uno dei primi paesi a sviluppare il vaccino di AstraZeneca e la trombosi sarebbe una delle conseguenze del vaccino (ma non ci sono prove in tal senso). 

Guardando alle ricerche associate troviamo:

  • AstraZeneca sospeso
  • Lotto AstraZeneca
  • Vaccino AstraZeneca sospeso
  • AstraZeneca morti
  • AstraZeneca ritirato

Le ricerche, inoltre, indicano che negli ultimi giorni su Google gli italiani hanno cercato notizie relative alla sicurezza del vaccino. DataMediaHub e Ansa hanno condotto un’analisi delle conversazioni online (social, news, blog e forum) su quanto si parla di AstraZeneca, scoprendo che è stata citata 138.000 volte coinvolgendo oltre 2,1 milioni di persone tra like, condivisioni e commenti. Le impression sono state 13,4 miliardi. 

L’analisi ha scoperto che, come era prevedibile, il sentiment negativo prevale nei confronti del vaccino inglese. Anche all’interno dei gruppi pubblici su Facebook se ne è discusso molto: ci sono stati 5.511 post che hanno generato 276.158 interazioni. In diversi di questi gruppi, seppur in modo limitato, vi sono stati post contro i vaccini. 

 

La fiducia in AstraZeneca

La fiducia nel vaccino AstraZeneca non era già particolarmente alta. Un sondaggio condotto da BVA Doxa tra il 12 e il 18 febbraio ha rilevato che se gli italiani potessero scegliere, il 46% opterebbe per il vaccino di Pfizer, il 22% per quello di Moderna, il 10% per lo Sputnik (non ancora approvato in Italia) e solo il 9% andrebbe su AstraZeneca – percentuale pari a quella di Johnson & Johnson (già approvato, ma arriverà solo a metà aprile).

Una domanda simile è stata posta anche da Euromedia Research il 9 marzo. Potendo scegliere, il 23,6% andrebbe su Pfizer, l’8,6% su Johnson & Johnson, il 7,6% su Moderna, il 7,3% su Sputnik, il 2,7% su AstraZeneca e il 2,8% su altri vaccini, mentre il 28,5% non ha preferenze particolari. Il 28,2% degli intervistati ha inoltre detto di aver “paura” a fare il vaccino, mentre il 65,3% no.

 

Un nostro sondaggio di fine novembre aveva rilevato che il 63,2% degli italiani intendeva fare il vaccino, il 19,2% avrebbe dovuto pensarci e il 15,9% non l’avrebbe fatto. Gli apertamente favorevoli al vaccino erano di più rispetto alla media tra gli under 35 (74,9%), tra i laureati (74%) e tra gli elettori del PD (81,7%) e del Movimento 5 Stelle (73,3%), mentre sarebbero stati significativamente di meno tra gli italiani con un’età compresa tra i 35 e i 54 anni (53,5%) e tra gli elettori di Fratelli d’Italia (50,8%).

A simili conclusioni è arrivato un sondaggio di Ipsos. A inizio febbraio l’80% degli italiani aveva dichiarato che avrebbe fatto il vaccino e solo il 20% era contrario: in questo modo i pro-vaccino in Italia erano di più di quelli in Francia (57%) e Germania (68%).

Sempre secondo Ipsos, tra i contrari a fare il vaccino in Italia, il 36% diceva di temerne gli effetti collaterali, il 29% aveva paura che le sperimentazioni fossero state troppo veloci, il 5% non pensava che fosse efficace, un ulteriore 5% riteneva che il rischio di contrarre la Covid-19 fosse basso e infine il 3% si dichiarava contrario ai vaccini in assoluto.

 

Lorenzo Ruffino

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