A metà marzo il Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, il Generale Francesco Paolo Figliuolo, ha presentato il nuovo piano per la campagna vaccinale, con l’obiettivo di arrivare a raggiungere il 70% di copertura vaccinale nel nostro Paese già a fine agosto.
Il piano fissa i seguenti obiettivi:
- dal 10 al 23 marzo 210mila somministrazioni giornaliere;
- dal 24 marzo al 20 aprile 300mila somministrazioni giornaliere;
- dal 21 aprile in poi 500mila somministrazioni giornaliere.
A voler essere precisi, relativamente a questi traguardi il piano del governo non indica in realtà giorni precisi ma settimane, come si vede dalla slide seguente: l’obiettivo delle 210mila somministrazioni quotidiane è riportato sulla settimana del 10-16 aprile, quello delle 300mila è compreso tra la settimana del 17-23 marzo e quella del 24-30 marzo, mentre quello delle 500mila è posizionato tra la settimana del 14-20 aprile e quella del 21-26 aprile.
Fin da subito è stato comunque chiaro che sarebbe stato quasi impossibile rispettare il piano. Un dato su tutti: la media mobile settimanale delle somministrazioni giornaliere ha raggiunto quota 300mila per la prima volta solo il 17 aprile, quasi un mese dopo rispetto all’obiettivo prefissato.
Considerando i ritardi sinora accumulati, la differenza tra quanto avremmo dovuto fare e quanto abbiamo effettivamente fatto è pari, al 20 aprile, a 1,4 milioni di dosi. Ma come evolverà questo gap nelle settimane a venire? Se questo deficit dovesse persistere, in base alle stime YouTrend la data finale di completamento della vaccinazione del 70% della popolazione italiana con almeno 16 anni slitterebbe di circa 12-15 giorni rispetto al previsto.
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