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L’impatto della pandemia sugli incidenti stradali nel 2020

Complici le misure restrittive, nel 2020 si è registrato un forte calo del numero di incidenti stradali.

L’Istat ha rilasciato negli ultimi giorni i dati sugli incidenti stradali registrati nel corso del 2020, anno in cui ci si è mossi sensibilmente di meno per via delle misure restrittive adottate per rallentare l’impatto della pandemia di Sars-Cov-2.

Nel corso del 2020 ci sono stati 118.298 incidenti stradali con lesioni a persone: le vittime sono state 2.395 e i feriti 159.249. Si tratta, rispetto all’anno precedente, di un calo del 31,3% per gli incidenti, del 24,5% per i morti e del 34% per i feriti. Il tasso di mortalità stradale è passato così da 52,6 a 40,3 morti ogni milione di abitanti.

Il costo sociale degli incidenti stradali con lesioni a persone nel 2020 è risultato pari a 11,6 miliardi di euro (0,7% del PIL nazionale). 

Nel corso del 2020 i feriti gravi a seguito di incidenti stradali sono stati 14.102, in diminuzione del 20% rispetto all’anno precedente. Ma si tratta di una variazione minore rispetto agli altri indicatori, facendo sì che i feriti gravi passino, tra il 2019 e il 2020, dal 7,3 al 9% dei feriti totali. 

A livello territoriale persistono alcune differenze: il rapporto tra feriti gravi e morti è pari a 5,3 dnel Nord-est e a 6,6 nel Centro. I feriti gravi si sono ridotti di quasi il 50% nelle regioni meridionali e del 14,2% nel Nord-ovest.

 

Come abbiamo già spiegato, nel 2020 si è assistito a una forte riduzione della mobilità per via delle misure restrittive. L’andamento degli incidenti confrontato con il 2019 conferma questo.

Rispetto agli stessi mesi del 2019, a marzo 2020 il calo degli incidenti è del 72% e ad aprile dell’83%, mentre le vittime diminuiscono del 62% a marzo e del 74% ad aprile. Nel periodo di lockdown, il tasso di mobilità (inteso come percentuale di persone che hanno compiuto almeno uno spostamento in giornata, ad eccezione dei tragitti a piedi inferiori ai 5 minuti) è passato dall’85 al 32%, mentre la lunghezza media degli spostamenti è diminuita del 40%.

 

Gli orari degli incidenti

C’è stato anche un cambio degli orari degli incidenti. Normalmente, il picco di incidentalità si registrava tra le 8 e le 9 del mattino, ma con il lavoro da remoto e la scuola a distanza il picco degli incidenti si è spostato tra le 12 e le 14. 

Da novembre 2020 è poi stato imposto il coprifuoco a livello nazionale dalle 22 alle 5, e anche questo ha avuto un effetto: si vede infatti che quest’anno da ottobre a dicembre si è rilevato un forte calo degli incidenti notturni rispetto al 2019.

 

Diminuiscono gli incidenti sulle autostrade

Gli incidenti diminuiscono in tutti gli ambiti stradali, ma la variazione più consistente si registra sulle autostrade con un -39,9%. Le vittime diminuiscono del 37,1% sulle autostrade, del 25,7% sulle strade extraurbane e del 20,3% su quelle urbane. Anche i feriti crollano sulle autostrade (-43,6%) e diminuiscono con percentuali significative anche su strade urbane ed extraurbane (rispettivamente -33,9% e -31,8%).

L’indice di mortalità invece aumenta in tutti gli ambiti stradali: continua a essere più elevato sulle strade extraurbane, con 4,4 decessi ogni 100 incidenti, mentre si attesta a 3,6 sulle autostrade e a 1,2 sulle strade urbane.

Nel complesso, la maggior parte degli incidenti stradali avviene tra veicoli in marcia (66,4%). Il 91,6% coinvolge due veicoli, il 6,5% tre veicoli e l’1,9% quattro e più veicoli. Gli incidenti a veicolo isolato, esclusi gli investimenti di pedoni, rappresentano il 22,9%. Gli investimenti di pedoni sono invece il 10,8% del totale. 

 

Chi sono le vittime

Le vittime di incidenti stradali sono state 2.395 nel 2020 (-24,5% rispetto al 2019): 1.947 uomini e 448 donne. I conducenti deceduti sono 1.697 (1.516 uomini e 181 donne), i passeggeri deceduti 289 (166 uomini e 123 donne) e i pedoni deceduti 409 (265 uomini e 144 donne).

Nel 2020 a fronte del calo delle vittime in incidente stradale, c’è invece però un aumento delle morti tra i bambini. Sono 37 quelli tra 0 e 14 anni che hanno perso la vita in incidenti stradali (35 nel 2019). In particolare, nella fascia di età 5-9 anni le vittime salgono da 4 a 10 e nella fascia 10-14 anni da 14 a 19.

 

Le vittime a livello regionale e comunale

Nel 2020, il numero di morti per 100.000 abitanti risulta più elevato della media nazionale (4,0) in 13 regioni (da 8,4 in Molise a 4,1 in Puglia e Toscana). Tutte le regioni, ad eccezione della Provincia autonoma di Bolzano, registrano una consistente diminuzione delle vittime, più accentuata in Calabria (-55,8%), Friuli Venezia Giulia (-54,4%) e Toscana (-50,3%). Cali meno decisi si rilevano per Sardegna, Abruzzo e Liguria.

Nel 2020 il numero di vittime nei grandi comuni (Torino, Milano, Verona, Venezia, Trieste, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo, Messina, Catania) è diminuito meno che nell’Italia nel suo complesso (-18,2% contro -24,5%). Gli incidenti stradali in queste aree rappresentano, nel 2020, il 24,2% del totale in Italia (28.635), le vittime il 12% (287), la popolazione residente il 16% e il parco veicolare il 14,5% (7.624.396 veicoli).

Lorenzo Ruffino

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