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Elezioni amministrative

Stime probabilistiche: se si votasse oggi, chi vincerebbe alle amministrative?

Abbiamo usato le stime probabilistiche per capire, partendo dai sondaggi, i possibili esiti del voto a Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna

Chi sarà il prossimo sindaco di Roma? E di Milano, Napoli, Torino e Bologna? Abbiamo provato a capirlo trasformando i risultati dei sondaggi in stime probabilistiche. Insomma, vogliamo quantificare la probabilità di vittoria al primo turno, di accesso al ballottaggio e di vittoria in generale (al primo o al secondo turno) per i principali candidati a sindaco alle amministrative del 3 e 4 ottobre.

Cosa vuol dire “stima probabilistica”

Ecco come funziona il nostro metodo: siamo partiti dalla media dei sondaggi sui candidati sindaci, cioè dalla nostra Supermedia comunale, e dalle stime dei flussi di voto fra primo e secondo turno estrapolate dai nostri sondaggi. In altre parole abbiamo risposto alla domanda: chi al primo turno ha votato il candidato X o non ha votato, andrebbe a votare al ballottaggio? Se sì, per quale candidato?

A partire da questi dati abbiamo insegnato al computer a simulare un’elezione, ipotizzando delle percentuali ogni volta diverse per i principali candidati. In ogni simulazione, la percentuale di ciascun candidato viene prodotta secondo una distribuzione gaussiana, centrata nella Supermedia di ciascun candidato e con una deviazione standard calcolata in base al margine di errore statistico tipico dei sondaggi.

Ripetendo questa simulazione per 100.000 volte abbiamo potuto stimare la probabilità di ogni candidato di vincere al primo turno e di accedere al ballottaggio, contando in quante delle 100.000 simulazioni avesse ottenuto quel risultato. Per ciascuna delle 100.000 simulazioni abbiamo anche simulato un ballottaggio, modificando di volta in volta le stime di flusso elettorale sempre secondo una distribuzione gaussiana, ottenendo così la probabilità di vittoria complessiva. La somma delle probabilità di arrivare al ballottaggio, in ogni caso, sarà sempre pari a 200% meno il doppio della somma delle probabilità di vittoria al primo turno.

Come leggere questi numeri

Attenzione: il concetto di probabilità non è facile da interpretare. Ad esempio, se il candidato X ha il 33% di probabilità di vincere e il candidato Y il 66%, X è certamente sfavorito, ma la sua vittoria è tutt’altro che impossibile: per fare un paragone concreto, la vittoria di X è probabile quanto ottenere un 5 o un 6 lanciando un dado a sei facce. Anche probabilità di vittoria molto più basse non significano affatto che il candidato sia fuori dai giochi: ad esempio, una probabilità dello 0,5% equivale a quella di lanciare un triplo 6 giocando a Risiko: un evento sicuramente improbabile, ma comunque non impossibile.

Infine, una precisazione importante: come abbiamo detto, siamo partiti da una media dei sondaggi sulle intenzioni di voto pubblicati nel periodo 1-17 settembre. Tuttavia, nelle due settimane che ci separano dal voto – nel corso delle quali non possono essere diffusi sondaggi – il quadro potrebbe cambiare! Per questo le nostre stime ci dicono le probabilità dei candidati di vincere se si votasse oggi, e quindi bisogna prendere le probabilità con ancora più cautela. 

Fatte queste premesse, andiamo a vedere le stime probabilistiche sulle 5 città!

 

 

 

 

Giovanni Forti

Romano, studia Economics all'Università di Pisa e alla Scuola Sant'Anna. Quando non è su una montagna, si diverte con sistemi elettorali, geografia politica e l'impatto delle disuguaglianze sul voto.

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