Il semaforo è pronto ad accendersi. Ai primi di dicembre, Olaf Scholz si insedierà ufficialmente come nuovo cancelliere federale della Germania dopo l’accordo raggiunto, il 25 novembre scorso, tra SPD, Verdi e FDP su programma e squadra di governo. Scholz, 63 anni, è vice-cancelliere dal 2018 e alla conferenza stampa di presentazione dell’accordo si è seduto accanto ai leader della nuova maggioranza: dal neo ministro delle finanze, il liberale Christian Lindner, ai leader verdi Annalena Baerbock e Robert Habeck, rispettivamente nuova ministra degli esteri e nuovo vice-cancelliere.
Nel frattempo, Angela Merkel ha già tenuto la cerimonia di congedo dalla cancelleria e si appresta a lasciare l’incarico con un quasi record: 5858 giorni di mandato se, come riporta il sito Sky News, a Berlino il Bundestag nominerà il nuovo governo lunedì 6 dicembre. Si tratta di un distacco di soli dodici giorni dal record detenuto da Helmut Kohl, che fu cancelliere della Germania (fino al 1990 della sola Repubblica Federale Tedesca) dal 1° ottobre 1982 al 27 ottobre 1998. Merkel può consolarsi col non trascurabile merito di aver guidato il Paese in “soli” 4 governi invece dei 5 di Kohl. In ogni caso, i tre cancellieri tedeschi in carica per più tempo – Kohl, Merkel e Adenauer – erano tutti a guida cristiano-democratica, mentre per il governo socialdemocratico più longevo si deve tornare a quello di Helmut Schmidt, cancelliere dal 1974 al 1982. E’ ancora presto per dire se il governo “semaforo” di Scholz sarà destinato a durare a lungo: molto dipenderà dalla capacità di mediazione del cancelliere tra partner con posizioni molto distanti, anche se la pandemia ha dimostrato come la lotta contro un nemico comune sia in grado di unire partiti tra loro opposti.
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