Qualche mese fa l’Inail, l’ente pubblico che gestisce l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, ha rilasciato i nuovi microdati sugli infortuni sul lavoro in Italia. Questi dati mostrano qual è stato l’impatto della pandemia da coronavirus su questo.
Quanti incidenti sul lavoro ci sono stati
Nel 2020 nel nostro Paese ci sono stati 571 mila incidenti sul lavoro rispetto a una media annua tra il 2016 e il 2019 di 645 mila. Nel 2020 il mese peggiore è stato novembre con 73 mila infortuni, mentre nel quadriennio precedente in media era maggio con 62,8 mila infortuni.
Se guardiamo la differenza tra la media del 2016-2019 e il 2020 vediamo che il maggior calo in termini assoluti degli infortuni lo si è avuto a maggio, quando sono stati 32,3 mila in meno, seguito da aprile e giugno con 19 mila e 18 mila infortuni in meno. Il mese con il maggior aumento è invece stato novembre con 14,5 mila infortuni in più, seguito da dicembre con 10,6 mila incidenti in più.
Focalizzandoci sul numero di decessi, si vede che nel 2020 c’è stato un forte aumento con 1.400 decessi sul posto di lavoro, mentre la media dei quattro anni precedenti era di 1.100. Complessivamente si vede quindi come gli infortuni siano scesi, mentre la diffusione dell’epidemia era alta per via delle restrizioni adottate, ma in contemporanea sono aumentati gli infortuni con esito mortale.
La distribuzione per genere ed età
Gli infortuni sul lavoro sono tradizionalmente più comuni tra gli uomini, ma dai dati si vede come nel 2020 le donne abbiano rappresentato il 43% degli incidenti sul lavoro contro il 36% della media del 2016-2019. Per quanto riguarda i decessi sul lavoro non si osservano particolari differenze tra maschi e femmine.
I dati per età mostrano invece che nel 2020 c’è stato un numero maggiore di incidenti rispetto al quadriennio passato tra i 50-59enni (28% di tutti gli infortuni nel 2020 rispetto al 23% del 2016-19) e tra i 60-69enni (8,4% contro 6,6%).
La distribuzione geografica
A livello geografico si vede che quasi tutte le regioni hanno avuto un calo degli infortuni nel 2020 rispetto alla media 2016-2019, con l’eccezione del Piemonte e della Valle d’Aosta che registrano una crescita rispettivamente del 5,5% e del 9,6%. Il maggior calo lo hanno Molise e Calabria con una riduzione del 28%. La Lombardia segna un -3,5% e il Lazio un -19%.
Scendendo a livello provinciale, sono 15 le province che registrano un aumento degli infortuni sul lavoro, con il Verbano-Cusio-Ossola che arriva a segnare un +16%, mentre le altre 92 hanno cali che vanno dal -0,6% di Benevento al -36,7% di Trapani.
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