Il Reddito di Cittadinanza esiste da ormai due anni e mezzo e recentemente l’INPS ha diffuso i dati aggiornati fino a ottobre 2021 su beneficiari, importi e distribuzione provinciale.
Il Reddito di Cittadinanza è un contributo economico destinato a chi è cittadino italiano o europeo o lungo soggiornante, purché residente in Italia da almeno 10 anni. Inoltre, è necessario avere un ISEE (Indicatore di Situazione Economica Equivalente) inferiore a 9.360 euro annui. Va ricordato che ogni nucleo familiare può fare una singola richiesta, quindi il numero di persone coinvolte dalle misure è inevitabilmente maggiore delle domande accolte.
Chi lo percepisce
Il Reddito di Cittadinanza ad ottobre 2021 è percepito da 1,22 milioni di nuclei familiari con un importo medio di 575 euro, mentre la Pensione di Cittadinanza è percepita da 139 mila nuclei per una media di 257 euro. In totale ci sono quindi 1,36 milioni di nuclei familiari che percepiscono una delle due misure: questo implica che ci sono 3 milioni di persone coinvolte nelle due misure.
Da quando Reddito e Pensione di Cittadinanza esistono, cioè da aprile 2019, in media ad averne usufruito sono state 1,12 milioni di persone al mese – il RdC con un importo medio di 562 euro e la PdC con 244 euro. Luglio 2021 è stato il mese con il maggior numero di beneficiari (1,4 milioni).
Guardando i dati sulla nazionalità dei percettori, si osserva che per 1,17 milioni di beneficiari sono italiani, 56,3 mila cittadini europei e 124 mila cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno europeo.
La composizione dei nuclei mostra invece che in 606 mila casi il Reddito di Cittadinanza o la Pensione di Cittadinanza va a nuclei monofamiliari, in 267 mila casi va a nuclei di due persone, in 214 mila casi a nuclei di tre persone, a 166 mila casi a nuclei di quattro persone, in 71,6 mila casi a nuclei di cinque persone e in 32 mila casi a nuclei composti da sei o più persone. I nuclei dove è presente una persona disabile sono 231 mila.
La distribuzione geografica
Le due misure vanno principalmente a chi vive nel Mezzogiorno, dove la disoccupazione è sensibilmente più alta e il reddito più basso.
In Campania le due misure coinvolgono il 12,0% della popolazione e in Sicilia il 12,1%. All’estremo opposto c’è il Trentino Alto Adige dove RdC e PdC coinvolgono solo lo 0,9% della popolazione.
Se si guarda il livello provinciale, si vede che Napoli è la provincia dove è coinvolto il maggior numero di persone: il 16,1% della popolazione. A Caserta le due misure coinvolgono il 13,8% della popolazione, a Crotone il 14,9%, a Palermo il 15,6% e a Catania il 13,8%. Tra quelle sopra il 10% ci sono anche Siracusa, Trapani, Reggio di Calabria, Caltanissetta e Catanzaro.
Al Nord, Bolzano è la provincia con il minor numero di percettori con solo lo 0,2% della popolazione coinvolta da una delle due misure, mentre Imperia è la provincia settentrionale che più usufruisce di queste due misure (3,3% della popolazione).
Guardando solo l’importo medio del RdC, si vede che è sopra i 600 euro a Palermo, Napoli, Caserta e Catania. La provincia con l’importo medio minore è Trento con 400 euro.
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