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Quanto si spende per la difesa

Al momento l’Italia destina l’1,6% del PIL nella difesa, contro un obiettivo NATO del 2%.

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato al centro del dibattito pubblico la questione delle spese militari, evidenziandone l’importanza.

Lo dimostra il fatto che la Camera dei Deputati il 16 marzo scorso ha approvato un ordine del giorno che ha impegnato il Governo ad aumentare le spese per la difesa fino al 2% del PIL: questo è infatti quanto richiede la Nato, anche se la maggioranza dei paesi membri non rispetta questa soglia. In ogni caso, qualora il Governo dovesse davvero intraprendere questa strada, le spese per la difesa in Italia passerebbero dagli attuali 25 miliardi di euro a 38. 

Ma quanto spendono i paesi occidentali per la difesa? Per rispondere a questa domanda useremo i dati del SIPRI Military Expenditure Database raccolti dallo Stockholm International Peace Research Institute.

 

Quanto si spende per la difesa

L’Italia nel 2020 ha investito l’1,6% del proprio PIL in spese militari: un livello simile a quello della Germania e della Spagna (1,4%), ma inferiore al 2,1% del Portogallo e della Francia e al 2,3% del Regno Unito.

I tre principali paesi nordici si differenziano: si passa dall’1,2% della Svezia all’1,5% della Finlandia e all’1,9% della Norvegia. Va considerato che Svezia e Finlandia non sono parte della Nato ma sono membri dell’Unione europea, mentre viceversa la Norvegia non fa parte dell’Ue ma è membro della Nato. Nell’Est Europa salgono le spese militari: le tre repubbliche baltiche (Estonia, Lettonia e Lituania), la Polonia, la Serbia e la Romania sono al 2,1-2,3%, ma è la Grecia, col 2,8%, lo Stato europeo che più spende per la difesa.

L’Ucraina, invece, nel 2020 ha investito il 4,1% del proprio PIL in difesa – un dato molto simile a quello della Russia (4,3%). Per gli USA si scende al 3,7%, per la Cina all’1,8% e e per il Canada all’1,4%.

In termini assoluti, nel 2020 nel mondo si sono spesi 19 mila miliardi di dollari (pari a circa 17 mila miliardi di euro) per la difesa. I paesi della Nato da soli valgono 10,9 mila miliardi di dollari e, di questi, 766 miliardi sono riconducibili agli Stati Uniti. 

 

 

Come è cambiata la spesa per la difesa

Le spese militari in relazione al PIL sono sempre state medio-basse. In Italia a inizio anni ‘50 alla difesa veniva destinato tra il 3 e il 4% del PIL, dato che poi è sceso nel tempo con un minimo dell’1,2% nel 2015 – mentre oggi, come già detto, è all’1,6%.

La Francia ha sempre avuto una spesa militare maggiore anche se con un trend calante: si è passati dal 7% degli anni ’50 al 3% degli anni ’70 e ’80 e al 2% dal 2000 in poi. Una dinamica simile si è avuta nel Regno Unito, dove si è passati dal 10% degli anni ’50 al 5% degli anni ’80 e al 2-2,5% dal 2000 in poi. 

Per via della Guerra Fredda, gli Stati Uniti a inizio anni ‘50 spendevano oltre il 13% del proprio PIL in difesa, dato che è fluttuato nel tempo ma con un trend complessivo calante, fino al 3,7% del 2020. 

 

Lorenzo Ruffino

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